Croazia, nuovo Eldorado per le imprese Fvg

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redazione

27 Gennaio 2015
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Export in crescita del 9,6%

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Turismo indubbiamente, con tutto l’indotto relativo al benessere, l’intrattenimento, la salute. Ma anche energie rinnovabili e agricoltura – e in particolare la tecnologia legata ai macchinari agricoli e di trasformazione –, nautica da diporto, e ancora tessilelegno e logistica. La Croazia è uno dei nostri “vicini di casa”, ma per molti versi è un Paese ancora da scoprire e sono molti i comparti promettenti per le imprese friulane che intendono stabilire relazioni economiche. Dal Fvg, le esportazioni hanno segnato una crescita significativa nei primi nove mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013: dopo un timido +1,72% tra 2012 e 2013, nell’ultimo anno le aziende friulane hanno accresciuto l’export del 9,63%. 

Sono state oltre 50 le imprese regionali che hanno preso parte, stamattina, al seminario d’approfondimento sulla Croazia organizzato in Sala Valduga dalla Camera di Commercio di Udine, che così ha dato il via alla sua intensa attività di internazionalizzazione promossa per le imprese del territorio per il 2015. 

Ad aprire i lavori, il segretario generale della Cciaa, Maria Lucia Pilutti, ed Emina El Majzoub, console reggente del Consolato generale della Repubblica di Croazia a Trieste. Con loro, concentrati in particolare sulle Contee di Fiume e di Varaždin, sono intervenuti Davor Šustar e Mario Beccarello di Adriatic Business Consulting (Fiume), Predrag Štromar, Governatore della Contea di Varaždin, e  Jelena Zrinski Berger, assessore all’economia della Contea, regione risultata prima in Croazia per trasparenza della Pubblica amministrazione e livello di competitività dell’economia. Opportunità importanti si aprono per le imprese friulane nella Contea, che confina con Slovenia e Austria, è vicinissima alla capitale Zagabria e facilmente e velocemente raggiungibile in autostrada, al centro dei collegamenti da e per il Fvg, ma anche verso Fiume, così come Vienna e Budapest. 

Delle opportunità per i settori energie rinnovabili e industria del legno ha parlato Damjan Županiæ, Coordinatore del Centro tecnologico dell’industria del legno Lepoglava, mentre delle possibilità derivanti dalla futura gestione dei fondi strutturali dell’Unione europea in Croazia, con focus sui settori agroalimentare e agricoloNikola Kuèiš, dell’Agenzia per lo sviluppo della Contea di Varaždin. Dall’entroterra al mare, è seguito il focus “Contea di Fiume”, concentrato sulle opportunità per le aziende della nautica da diporto, con l’approfondimento di Šustar, di Adriatic Business Consulting.

Dalle relazioni sono emerse importanti occasioni di business per le imprese italiane e friulane anche al di là dei settori focus. Sono infatti in atto – e si intensificheranno nei prossimi anni – significativi investimenti nella logistica, in particolare quella ferroviaria, ma anche dall’ampliamento del porto di Fiume, così come dall’ammodernamento di importanti strutture civili, a partire, per esempio dall’Ospedale di Varaždin e molti altri. «Sicuramente le aziende friulane e italiane sono favorite – hanno evidenziato gli intervenuti – per le capacità e il “saper fare” in tutti questi comparti, in cui possono essere di grande aiuto anche per far crescere sempre più la qualità delle nostre strutture». E le aziende friulane presenti al seminario hanno potuto, al termine delle relazioni, concludere con incontri individuali d’approfondimento con gli ospiti istituzionali croati, per valutare le concrete opportunità per ciascuna. 

L’Italia si conferma tuttora primo mercato di sbocco della merce croata e le esportazioni croate verso l’Italia– pari a 741 milioni di euro (15% dell’export totale) –  registrano una crescita del 19,2%. Rimane, invece, il secondo Paese fornitore dopo la Germania, nonostante il forte aumento del valore delle forniture italiane (+26,2%) che per il primo semestre e’ stato pari a 1,17 miliardi di euro (il 13,8% del valore totale dell’import croato). Al terzo posto si colloca la Slovenia, anche se l’interscambio bilaterale registra una lieve flessione (-0,1%) attestandosi a 1,47 miliardi di euro (11% del totale). In aumento (+29,8%) le forniture croate verso la Slovenia  mentre diminuiscono gli acquisti dalla Slovenia che – pari a 911 milioni di euro – dimostrano un calo del 12,6%.

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