Cibo e italiani, un rapporto sempre più complesso

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redazione

6 Novembre 2014
Reading Time: 2 minutes

Monitoraggio dell’Osservatorio Waste Watcher – Knowledge

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Cibo uguale pasta, ovvero piacere e gusto ben prima che nutrimento e necessità per la stragrande maggioranza degli italiani: negli anni della grande recessione e del boom di interesse per la cucina e i grandi chef, il cibo si conferma valore fondante per i cittadini dello Stivale, che a questa parola associano piuttosto la sfera del desiderio e della passione che non quella del sostentamento e della necessità. 

Sono i dati dell’ultimo monitoraggio sulle Abitudini alimentari degli italiani condotto dall’Osservatorio Waste Watcher – Knowledge for Expo, attivato da Last Minute Market con Swg per svolgere studi e ricerche sui temi caratterizzanti l’Esposizione Universale e intorno all’alimentazione, all’agricoltura, all’ambiente e alla sostenibilità, per favorire anche attraverso l’EXPO l’elaborazione di politiche sulle questioni centrali del nostro tempo legate al cibo. 

Emerge così che nell’opinione degli italiani, l’alimentazione equilibrata giochi un ruolo centrale per individuare uno stile di vita corretto: lo afferma con evidenza il 77% degli intervistati, laddove per il 16% il cibo riveste un ruolo comunque significativo e solo per il 7% ha un’incidenza marginale. Nell’accostamento fra la parola cibo e la parola salute, “frutta e verdura” vengono associate prima della “carne”: anche a sancire una curiosità e forse una tendenza in atto da parte degli italiani verso il vegetarismo. 

Ma a fronte di questi dati colpisce che soltanto 1/3 dell’opinione pubblica dichiari di avere con il cibo un rapporto equilibrato, mentre 4 italiani su 5 segnalano di riuscire a controllarsi con qualche sacrificio, e ben 1 italiano su 5, il 21% degli intervistati, ammette di accusare problemi di disordine alimentare. Quasi come diretta conseguenza 6 italiani su 10 (esattamente il 59%) si dichiarano in sovrappeso – molto oppure leggermente – e solo il 35% degli intervistati dichiara di sentirsi su un peso ottimale. 

La percezione degli intervistati sembrerebbe dunque sottostimata, visto che secondo i dati Okkio alla salute dell’Istituto superiore di Sanità (www.okkioallasalute.it) sono oggi in sovrappeso il 41% degli uomini, il 25,7% delle donne e il 22,1% dei bimbi tra gli 8 e i 9 anni, ed è obeso il 9,7% degli adulti e il 10,2% dei bimbi tra gli 8 e i 9 anni.

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