Educare alla lettura

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Cristian Vecchiet

3 Ottobre 2014
Reading Time: 4 minutes

Giovani e cultura

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L’umanità è caratterizzata dalla cultura. Non vi è umanità senza cultura e cultura senza umanità. Ma cos’è la cultura? La parola deriva dal latino “colere” che vuol dire “coltivare”. Nell’antichità i romani intendevano per cultura anche l’atto di ornare un corpo e venerare una divinità. In senso analogico Cicerone parlava di “cultura animi”. La cultura è la formazione della persona.

La storia del concetto di cultura è articolata. Certo è che la cultura è visione della realtà, interpretazione del mondo, modo di orientarsi nella vita, stile di rapporto con gli altri, stile di pensiero come anche di pratiche di vita, modalità di affrontare la quotidianità come anche gli eventi inaspettati e i lutti, le ferite e le speranze.

La cultura è importante proprio per questo. La cultura esprime il modo di interpretare la realtà e l’apertura al mondo degli uomini. Lo stile di pensiero e le pratiche di vita si influenzano reciprocamente. In questo processo la cultura intesa come lettura, studio, ascolto ma anche scrittura, produzione, riveste un’importanza decisiva.

La cultura è ricerca, interrogazione, critica della visione del mondo acquisita. Per progredire in cultura è importante abituarsi ad ascoltare gli altri, a farsi domande, a porre quesiti, a non rassegnarsi alle risposte preconfezionate.

La cultura è seme e alimento dello sviluppo della persona. Uno dei canali di formazione culturale è quello della lettura. Cosa vuol dire leggere un libro? Vuol dire entrare nel mondo interiore di altri che si sono interrogati sulla realtà e che hanno scoperto o riscoperto degli aspetti che sentono il bisogno o il desiderio di comunicare. Leggere vuol dire esplorare e lasciarsi esplorare. Leggere vuol dire entrare in relazione. La lettura è un fenomeno intrinsecamente sociale. Dopo una buona lettura, il lettore non è più quello di prima. È come incontrare una persona, parlarci, lavorare assieme, condividere qualcosa.

Leggere è ampliare la conoscenza del mondo, è identificarsi con i mondi altri e simili ai nostri, è sperimentare modi diversi di stare al mondo, di risolvere problemi, di affrontare la realtà. La lettura mostra un livello profondo di comunicazione, un livello di fratellanza interiore. Supera lo spazio e il tempo. È una testimonianza del fatto che non siamo solo carne e ossa ma anche spirito. Lo stesso vale ovviamente anche per la musica, il teatro, il cinema o tutte le forme culturali che esprimo un senso dato alla vita.

Ma come si fa a educare alla lettura? Innanzitutto è decisivo che i bambini e i ragazzi crescano vedendo i genitori e le figure adulte di riferimento leggere. La percezione della bontà, della piacevolezza e dell’utilità della lettura deve maturare dal percepire che chi per te è importante dà importanza concreta alla lettura.

Questo è un principio trasversale in tutta l’educazione. Per questo è importante che i genitori accompagnino i figli a vedere una mostra, ad ascoltare un concerto, che i figli vedano i genitori seguire un telegiornale, leggere una rivista, informarsi e appassionarsi della lettura e dell’ascolto. Un bambino deve vedere che il papà, la mamma,

l’insegnante, il prete leggono. Deve vedere che vanno in libreria o in biblioteca e andarci con loro. Deve percepire che investono nella conoscenza, nella lettura, nello studio. Deve percepire che sono contenti di farlo e che nel farlo diventano migliori. Se possibile, è bene che a casa ci sia uno spazio dedicato ai libri, una piccola biblioteca di famiglia. I ragazzi devono vedere che anche per gli adulti non si è mai finito di imparare.

I ragazzi devono vedere che i genitori e gli adulti per loro significativi raccontano quanto imparano e discutono delle cose che leggono. Gli adulti devono trasmettere il gusto per la lettura. La motivazione durante l’infanzia è indotta dagli adulti significativi. Fino all’adolescenza la motivazione è estrinseca. Diventa intrinseca gradualmente e di norma durante l’adolescenza.

L’educazione al piacere della lettura deve iniziare fin dai primi mesi. L’utilizzo di materiale illustrato favorisce lo sviluppo dei diversi sensi nei bambini anche in età prescolare e introduce al libro. Durante l’infanzia la lettura aiuta lo sviluppo della fantasia, dell’immaginazione e della creatività. È bene che gli adulti accompagnino il bambino nelle biblioteche. Oggi nelle librerie e nelle biblioteche ci sono gli angoli o i settori dedicati ai bambini e ai ragazzi. I libri sono accattivanti, figurati, interattivi. È importante che i genitori si informino delle iniziative che molte biblioteche mettono in piedi. Le iniziative non mancano.

Le letture animate sviluppano questo interesse nel lettore potenziale. I genitori che leggono ad alta voce ai figli fanno un servizio di vera educazione alla lettura. Il bambino va rispettato nei propri desideri e va sostenuto nella scelta dei testi che devono corrispondere alle sue aspettative.

E poi i piccoli vanno aiutati a scegliere i libri, a capire il genere che preferiscono nonché a dedicare un tempo e uno spazio appropriati. È opportuno farli sentire grandi, per esempio facendo loro fare la tessera della biblioteca.

Agli adolescenti aiuta la scelta di libri che facilitino una identificazione ai personaggi e alle situazioni (rapporti tra coetanei, rapporti con gli adulti…). Il libro permette forse l’identificazione in modo più libero rispetto a un film, perché dà molto più spazio alla fantasia, ai pensieri personali, all’immaginazione.

Ancora una volta molto dipende dagli adulti. La cultura e la formazione costituiscono un bagaglio di strumentazione che fa vivere e crescere la persona. La lettura non è l’unico strumento, ma certo uno dei principali. L’amore per la cultura è la premessa di un’apertura al mondo che farà sicuramente sentire i suoi frutti nel corso dell’esistenza e che in ogni caso darà qualche chance in più nella vita.

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