Violenza sulle donne: un luogo per denunciare

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Inaugurata in Questura a Pordenone la terza “Stanza tutta per sé” in provincia: un ambiente protetto con accesso separato e dedicato

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PORDENONE – Inaugurata negli spazi della Questura di Pordenone, “Una Stanza tutta per sé”, allestita per l’audizione protetta delle donne vittime di violenza.

L’iniziativa rientra nel protocollo d’intesa siglato fra la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato e il Soroptimist International d’Italia, l’organizzazione mondiale di donne che promuove l’avanzamento della condizione femminile e la realizzazione di pari opportunità e diritti umani, attiva in provincia con il Soroptimist club di Pordenone, presieduto attualmente da Fiorenza Poletto.

Un progetto che ha fra gli obiettivi l’incoraggiamento delle donne a rivolgersi alle Forze dell’ordine e denunciare i casi di violenza subìta. Per il Soroptimist club di Pordenone si tratta in particolare della terza stanza allestita a Pordenone o in provincia, dopo quelle negli spazi del Comando provinciale dei Carabinieri di Pordenone e nel Comando Stazione Carabinieri di Azzano Decimo.

In tutta Italia, al 31 ottobre, se ne contavano 277.

All’inaugurazione hanno preso la parola il prefetto Michele Lastella, il questore di Pordenone Giuseppe Solimene, la presidente nazionale del Soroptimst International d’Italia Adriana Macchi, la presidente del Soroptimist Club di Pordenone Fiorenza Poletto, l’assessora alle Pari Opportunità del Comune di Pordenone Guglielmina Cucci e la presidente dell’associazione e centro antiviolenza Voce Donna di Pordenone Silvia Brunetta.

La “Stanza tutta per sé” – nome che deriva dal titolo dell’omonimo saggio di Virginia Woolf – nella Questura di Pordenone si trova al quinto piano dell’edificio e si raggiunge attraverso un accesso separato e dedicato.

La sua funzione è sostenere la donna nel delicato e incisivo momento della denuncia di violenze e abusi e nel percorso verso il rispetto e la dignità della sua persona.

L’allestimento, realizzato con il contributo del Comune di Pordenone attraverso l’Assessorato alle Pari Opportunità, è stato curato dalle socie del Soroptimist club pordenonese Fabiana Castellan e Fulvia Mellina, con dotazioni che seguono le linee guida individuate dal protocollo, e tende, con l’utilizzo di materiali, forme e colori di tessuti ed arredi tali da poter portare conforto alle donne vittime di violenza, a ricreare un ambiente favorevole e protettivo che possa aiutare la donna all’incontro con gli investigatori, evitando il più possibile il configurarsi di aspetti traumatici.

Nel protocollo più recente siglato da Soroptimist Club e Direzione Anticrimine della Polizia di Stato, inoltre, “si prevede la dotazione di kit portatili in maniera diffusa sul territorio, indipendentemente dalla presenza di una stanza d’ascolto protetto, al fine di raggiungere, in ogni caso e in modo più immediato, le vittime vulnerabili”.

La stanza è dotata di una valigetta con kit informatico audio-video per la verbalizzazione delle denunce, poiché oltre all’allestimento di aule protette, in alcuni casi può essere preferibile raccogliere la testimonianza delle donne in luogo diverso da quello istituzionale (a casa, in pronto soccorso o in un altro ambiente in grado di supportare al meglio la vittima.

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