Tutto il mondo a San Vito per il ritrovo dei Godeassi

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Rinnovato l’annuale incontro della famiglia, anche con collegamenti in remoto dalla Polinesia e altri Paesi. In paese 32 diversi parenti

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SAN VITO AL TORRE – Il 15 agosto ha accolto la settima edizione del ritrovo dei Cugini Godeassi.

Tutto partì da Giuseppe e Anna, che ebbero 5 figli, Domenico, Dorino, Umberto, Giuseppe e Maria Giovanna (quest’ultima ancora in vita).

Un agriturismo incantevole ha fatto da cornice a una giornata indimenticabile, che ha riunito 32 parenti che si definiscono i “Cugggini”, per rinsaldare quel vincolo di sangue che li unisce ma anche per ritrovarsi e “raccontarsi” le varie esperienze di vita.

Dalla Sardegna, con il loro calore sardo, ma anche dalla Capitale e dai vari angoli del Friuli, tutti si sono ritrovati per celebrare l’affetto che li lega.

La cena è stata un tripudio di sapori e di emozioni: mentre gustavano i piatti tipici della terra friulana, i ricordi si sono susseguiti come i fili di una trama inestricabile. Hanno ripercorso le loro storie, le loro radici e hanno condiviso risate e aneddoti che li hanno uniti ancora di più.

Sono stati organizzati emozionanti video-collegamenti con chi non ha potuto essere presente fisicamente, i cugini sparsi per il mondo che, grazie alla tecnologia, hanno avuto la possibilità di sentire le voci e vedere i sorrisi dei loro parenti, per cui nonostante la distanza si sono sentiti tutti più uniti.

Sono arrivati saluti da diverse regioni d’Italia, da Praga e perfino dalla Polinesia.

La serata si è conclusa con un caloroso arrivederci al 2025, carichi di entusiasmo per il prossimo incontro con la consapevolezza che i legami familiari sono un tesoro inestimabile, da custodire e coltivare nel tempo.

E a proposito di Godeassi, è in fase di progettazione un pellegrinaggio a Zara per rendere omaggio al venerabile sepolcro di Monsignor Giuseppe Godeassi che nominato vescovo di Spalato-Marcarsca nel 1840 da Papa Gregorio XVI, due anni dopo fu innalzato alla dignità di arcivescovo metropolita di Zara per volontà imperiale, un percorso ecclesiastico illustre che lo legò indissolubilmente a questa città, dove riposa.

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