Trieste: presentato il Centro Unico Accessi Vascolari

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Un servizio multidisciplinare costituito da medici e infermieri, che opera in regime ambulatoriale presso la rianimazione del Maggiore e la Recovery Room di Cattinara

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TRIESTE – Presentato il Centro Unico Accessi Vascolari (CUAV), facente parte della Struttura Complessa Anestesia e Rianimazione TIPO.

Si tratta di un servizio multidisciplinare costituito da medici e infermieri specificamente formati, che opera in regime ambulatoriale presso la rianimazione dell’ospedale Maggiore e presso la Recovery Room dell’ospedale di Cattinara, per il posizionamento di accessi vascolari a medio e lungo termine nei pazienti ospedalizzati e domiciliari.

Il CUAV è attivo dal 2021 con un impegno crescente di anno in anno in termini di quantità di prestazioni erogate e di tipologia di accessi vascolari disponibili.

Il funzionamento

Tra i dispositivi a medio e lungo termine rientrano le cannule periferiche lunghe (minimidline), i midline e i PICC (Peripherally Inserted Central Catheter, cioè Catetere Venoso Centrale ad Inserimento Periferico).

La scelta sulla tipologia del dispositivo da applicare dipende dal tipo di terapia, dalla sua durata e dal tipo di paziente. Questi impianti assicurano un accesso venoso stabile e duraturo, utilizzabile sia per l’infusione dei farmaci sia per i prelievi ematici.

Il vantaggio principale garantito dal posizionamento dei dispositivi vascolari è dato dall’evitare ai pazienti cronici, agli anziani, ed in generale tutti i pazienti che presentano delle particolari caratteristiche di fragilità nel sistema della rete venosa le punture multiple a cui vanno incontro per la somministrazione di farmaci e i prelievi ematici.

La procedura per l’inserimento dei dispositivi viene fatta nell’ambulatorio del CUAV e, in casi selezionati, anche al domicilio o presso le RSA.

Le novità

Da giugno 2023 è stato introdotto l’impianto dei PICC PORT, dispositivi utilizzati per la chemioterapia che vengono normalmente posizionati nella parte interna del braccio. In alcuni casi il PICC PORT può venire inserito anche nel torace, al di sotto della clavicola.

I PICC PORT sono composti da due parti, la prima parte è costituita da un serbatoio, la seconda è un sottilissimo tubicino la cui estremità viene posizionata in prossimità del cuore. Grazie al PICC PORT i farmaci chemioterapici possono raggiungere rapidamente le zone ad alto afflusso di sangue scongiurando così il rischio di flebiti o di stravasi.

I PICC PORT, a differenza dei PICC, essendo inseriti interamente sotto cute presentano ulteriori vantaggi per il paziente; sono praticamente invisibili e non limitano in alcun modo le attività lavorative o ricreative dei pazienti (è possibile, ad esempio, fare il bagno e praticare qualsiasi attività sportiva).

Il posizionamento del PICC PORT avviene con un piccolo intervento ambulatoriale eseguito in anestesia locale della durata di circa mezz’ora. Questo tipo di intervento è pertanto poco invasivo per il paziente e prevede solo l’applicazione di un paio di punti.

La situazione

Il Centro Unico Accessi Vascolari opera presso l’Ospedale Maggiore dove gestisce prevalentemente gli accessi vascolari dei pazienti oncoematologici, sia degenti che domiciliari, tre giorni a settimana (lunedì-mercoledì-venerdì) e presso l’Ospedale di Cattinara dal lunedì al giovedì per tutti i pazienti degenti.

A oggi, il Centro Unico Accessi Vascolari assicura più di 1.000 prestazioni all’anno per quanto riguarda le cannule periferiche lunghe, i midline e i PICC.

Da giugno 2023 sono stati posizionati circa 140 dispositivi totalmente impiantabili (PICC PORT e port toracici).

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