Sostegno al Consultorio e memoria di grandi donne

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Il Club Inner Wheel Cervignano-Palmanova ha donato un pc al Servizio minori e famiglie. Ricordando le figure di Bassilla e Bruna Sibille Sizia

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Da sinistra Barbara Pittini, Martina Delpiccolo e Maria Grazia Flebus

AQUILEIA – Sostegno ai progetti del Consultorio di Palmanova e un ricordo alle grandi donne di queste terre.

Il Club Inner Wheel Cervignano – Palmanova ha voluto celebrare così la Giornata Internazionale della Donna, con un evento speciale presso il Laboratorio del Cioccolato “Cocambo” ad Aquileia.

Ospiti due scrittori friulani, Angelo Floramo e Martina Delpiccolo, che hanno presentato, attraverso i loro libri, le figure di Bassilla e di Bruna Sibille Sizia.

Il momento clou è stato la consegna di un nuovo computer da parte della presidente del club, Maria Grazia Flebus, alla dottoressa Barbara Pittino responsabile della nuova struttura di Palmanova organizzata per prevenire, aiutare, supportare e seguire minori e famiglie nell’educazione all’affettività e alla sessualità.

La strumentazione donata sarà impiegata per il nuovo progetto formativo dedicato all’età evolutiva.

A conclusione della partecipata mattinata, si è svolta una visita guidata al laboratorio del cioccolato a cui è seguito il pranzo per i partecipanti.

Da sinistra Barbara Pittino, Martina Delpiccolo, Maria Grazia Flebus, la vicegovernatrice Inner Wheel Anna Tallon e la segretaria del club Marina Pletti

Bassilla e le altre donne prodigiose nella storia del Patriarcato ad Aquileia

La relazione del professore Angelo Floramo si è incentrata sulla storia e sul simbolismo della Basilica di Aquileia e sul ruolo delle donne nel passato.

Floramo ha descritto la Basilica di Aquileia come il primo esempio di chiesa cristiana in Europa, sottolineando il suo orientamento verso oriente.

L’architettura della basilica permette alla luce del sole nascente di illuminare il volto di tre donne e di Gesù risorto, simboleggiando il ruolo della luce e della rinascita nella tradizione cristiana.

Inoltre, ha evidenziato come in questo luogo venissero controllati i pievani e i metropoliti, figure di rilievo nell’organizzazione ecclesiastica dell’epoca.

Successivamente il relatore ha raccontato la storia di Bassilla, una giovane donna ricordata in una stele conservata nel Museo Archeologico di Aquileia.

L’intervento di Angelo Floramo

Vissuta nel IV secolo, Bassilla era un’artista circense e funambula che portava il suo spettacolo di luogo in luogo.

La sua figura diventa una potente metafora della condizione femminile: sospesa su una corda, danzava e lottava per mantenere l’equilibrio, proprio come molte donne affrontano le difficoltà della vita.

La sua esistenza si concluse tragicamente ad Aquileia, dove cadde dalla corda e morì. L’epitaffio sulla sua stele, scritto da Eraclione che la piange, testimonia l’affetto e la stima per questa donna che, nonostante i pericoli, ha vissuto intensamente la propria vita.

Infine, l’oratore ha citato San Girolamo che, arrivato ad Aquileia, ha esaltato il coraggio e la bellezza delle donne del luogo.

Il folto pubblico in sala

Una voce carpita e sommersa: Bruna Sibille Sizia

Martina Delpiccolo ha immerso la platea nella vita di questa scrittrice friulana, dimenticata e rimossa, ma di eccezionale valore.

Nata a Tarcento nel 1927 e deceduta nel 2009, fu una donna poliedrica: giornalista, artista e partigiana.

Esaltata da Pasolini quando scrive della sua terra, di libertà, delle guerre del 1900, dell’armistizio dell’8 settembre 1943…

Il focus resta il periodo della giovinezza di Sibille quando, nel 1944, arrivano nel suo paese i Cosacchi, mercenari delle truppe tedesche. Lei, che ha 16 anni, li vede fermarsi con le loro famiglie nella sua terra.

La visita al Laboratorio del Cioccolato

Incendi, distruzioni, violenze sulle donne: sono anche loro vittime dei Tedeschi che li obbligano a comportarsi così. Sibille quasi li giustifica, dimostrando tutta la sua compassione cristiana.

Lo scrittore Carlo Sgorlon ha ripreso questi terribili racconti, modificandoli solo in minima parte.

Anche Claudio Magris cita Sibille quando descrive il disseppellimento di tombe cosacche nel cimitero di Villa Santina: nel suo libro “Illazioni su una sciabola” appare un’elsa di spada senza la lama.

Il cimelio era stato portato a casa propria dalla scrittrice.

La stessa scrive un romanzo sulla disfatta di Caporetto, un altro sul terremoto in Friuli e un poemetto sulla guerra nel Kosovo nei quali le donne sono sempre forti protagoniste.

Il pranzo finale
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