Quel pane nascosto. La storia di Anna

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La vita di Anna Ragusa Venuti narrata dalla graphic novel di Maurizio Mattiuzza e Fabio Babich

La storia di Anna Ragusa Venuti a Gradisca
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Chiara Fragiacomo (ph. Marco Zanolla)

GRADISCA D’ISONZO – Il valore e la conservazione della memoria sono patrimoni stratificati nella loro potenza dal passato al presente e futuro. Sono coscienza civile, concretezza storica di dialogo fra le generazioni, intimità famigliari che si aprono alla società e alla comunità.

Quel pane nascosto. La storia di Anna” è una graphic novel (Qudu edizioni, disegni di Fabio Babich, testi di Maurizio Mattiuzza, pagg. 56 euro 18) è un progetto necessario, presentato in Comune a Gradisca d’Isonzo nella Giornata della Memoria lo scorso 27 gennaio che la volontà e forza di pubblico e privato hanno reso possibile.

Un progetto partito da lontano; gennaio 1982 la settantacinquenne Anna Ragusa Venuti, partigiana deportata, assieme al marito Eugenio che non farà più ritorno, nei campi nazisti di stermino e lavoro di Bergen Belsen e Flossenbürg, viene intervistata dalla laureanda Chiara Fragiacomo.

La professoressa Fragiacomo raccolse il vissuto di Anna, partita da Trieste il 3 settembre 1944, arrivata ad Auschwitz il 7, marchiata a fuoco sull’avambraccio con il n. 88526 e trasferita poi dalla Polonia ad altri sottocampi quale forza lavoro che Hitler vendeva alle imprese.

I suoi ricordi, pensieri e riflessioni di donna semplice e votata alla giustizia sono stati consegnati alla storia attraverso varie e importanti pubblicazioni della studiosa, fra le quali la tesi di laurea. È lei che nell’incontro in Comune di Gradisca ne ha delineato la storia umana e civile contestualizzandola magistralmente nel periodo storico. Un tassello vivo e lucente di speranza nel buio dell’inferno concentrazionario.

Regista del progetto l’assessora alle Pari Opportunità Francesca Colombi che lo ha inserito nel programma #IORISPETTO, riflessioni sul concetto parità di genere.

Fondamentale il ruolo della famiglia che ha avuto la forza della condivisione della memoria intima quale strumento unico di ricordo della vita e dei valori di Anna ma anche testimonianza per le giovani generazioni. Sfogliando e leggendo le pagine del fumetto, linguaggio diretto dribblante la soggezione accademica per parlare a tutti, adulti e giovani, al di là delle loro conoscenze e patrimonio culturale, si è tutti nipoti e conoscenti di Anna. L’uso di una lingua semplice e scarna come il segno in bianco e nero, contrastato privo di sfumature, fornisce una spinta di schiettezza immediata al racconto, lo fa più vicino.

Durante l’incontro l’attrice Carlotta Del Banco è stata la voce ritrovata di Anna, nella sua parlata dialettale, priva di artifici nella potenza evocativa. Anna, dopo l’internamento, ebbe il coraggio di tornare a vivere e di continuare il suo impegno civile e di militanza nell’UDI – Unione Donne in Italia – ha ricordato la presidente della sede gradiscana Mariarosa Marcuzzi, aderendo alle istanze femministe e di rispetto delle pari opportunità, fondamenti dell’attività del centro SOS Rosa la cui sede è proprio nella Casa del Popolo dove Anna visse.

In molti la ricordano, apprezzandone l’impegno e la gentilezza d’animo, fra i tanti Albarosa Di Bert alla quale porge il particolare ringraziamento della famiglia Venuti.

Anna, per la sezione ANPI di Gradisca, è testimonianza della vita delle persone semplici durante la dittatura e la lotta di liberazione.

La graphic novelQuel pane nascosto”, preceduta nel 2023 dalla mostra delle tavole della narrazione, ha ricordato la sindaca Linda Tomasinsig, è scaturita da un desiderio della comunità nato dal basso e come tale vero, condiviso con forza e passione.

Un libro necessario, perché sapere è un dovere, un impegno delle generazioni di ieri dovuto ai cittadini di oggi e di domani.

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