Quando un’azione dice molto

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redazione

6 Novembre 2023
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La vittoria sulla sirena porta ai giuliani punti preziosi e morale. Ma il campo dice che la strada è ancora lunga…

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Si dice che vincere un derby all’ultimo secondo sia ancora più bello. Di certo Pallacanestro Trieste nel momento più complicato della sua stagione ritrova in un colpo solo ossigeno ed entusiasmo, oltre ai 2 punti che le consentono di agganciare al terzo posto in classifica proprio l’APU Udine.

Tuttavia se il finale è diventato un’apoteosi per squadra e tifosi, tutto il resto della partita si è rivelato un’agonia per gli amanti del basket, prima ancora che per i sostenitori di entrambe le compagini.

Sia Trieste che Udine, nonostante la diretta sulla tv nazionale, hanno fatto di tutto per rendere inguardabile il match con percentuali al tiro (sia da due che da tre) da leghe minori, frutto di forzature e scelte spesso sbagliate. Trieste con l’aggravante di un 14 su 20 ai tiri liberi, che ha complicato ulteriormente una partita già difficile per mille motivi.

Squadra quindi guarita dopo le tre sconfitte negli ultimi quattro turni?

In realtà basterebbe osservare l’azione decisiva per capire che di strada da fare ce n’è ancora… Gli ultimi 17 secondi trascorrono infatti con la palla sempre nelle mani di Brooks che invoca un primo schema tentando la penetrazione per un fallo o uno scarico, senza ottenere nulla. Tutti i compagni sono impietriti. Il tempo scorre, la palla resta sempre nelle mani di Brooks che torna sui suoi passi, cercando maglie rosse a cui affidare un tiro pulito. Il nulla. Con la sirena che sta per suonare non resta che una mattonata centrale. Tabella e canestro.

Avesse sbagliato, la gestione di questo possesso decisivo sarebbe stata di fantozziana memoria.

Invece la tabella è diventata miracolosa e Brooks, che con quella palla in mano non sapeva più cosa fare, si è scoperto eroe a Valmaura.

Il bello del basket, reso sublime dall’atmosfera del derby. Oggi basta questo. Domani, chissà…

 

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