Presentata la nuova edizione di Mittelfest

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redazione

25 Giugno 2014
Reading Time: 11 minutes

A Cividale dal 19 al 27 luglio

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Una forte connotazione internazionale, con la presenza di oltre 10 Paesi dell’area centro europea (Austria, Croazia, Germania, Repubblica Ceca, Serbia Slovenia, Svizzera fino a Paesi Bassi e Kazakistan), produzioni e ospitalità italiane, anche in anteprima assoluta, ed alcune eccellenze artistiche del Friuli Venezia Giulia, delineano l’edizione 2014 di Mittelfest, di scena quest’anno dal 19 al 27 luglio nel consueto scenario di Cividale del Friuli, sotto la rinnovata Presidenza di Federico Rossi e la Direzione Artistica di Franco Calabretto, con la consulenza sul settore Teatro di Rita Maffei, per il CSS-Teatro Stabile d’Innovazione.

Si profila come uno degli eventi più attesi della stagione, il prologo internazionale che anticipa lo svolgimento di Mittelfest 2014 e ne segna l’avvio ufficiale. Domenica 6 luglio nel maestoso scenario del Sacrario di Redipuglia il M° Riccardo Muti dirigerà la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, per le vittime di tutte le guerre, una coproduzione Ravenna Festival e Mittelfest, reso possibile grazie anche alla Regione. Attesa la presenza del Presidente Napolitano, oltre ai capi di Stato di altri Paesi coinvolti, per un evento di portata internazionale che sarà trasmesso in diretta su Rai 3 e il 1 agosto su Rai Uno. Il M° Riccardo Muti dirigerà circa 400 artisti, tra Orchestra e Coro, provenienti da tutti i Paesi che hanno combattuto nel primo grande conflitto. Sul palco l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, la European Spirit of Youth Orchestra, il Coro del Friuli Venezia Giulia cui si uniscono artisti del Coro del Teatro Verdi di Trieste e delle Accademie Musicali di Zagabria, Ljubljana, Budapest, sotto il coordinamento del maestro Cristiano Dell’Oste. Alle due formazioni giovanili si aggiungeranno musicisti provenienti da sette prestigiose orchestre di altrettante nazioni coinvolte nella Prima Guerra Mondiale (Wiener Philharmoniker, Berliner Philharmoniker, Orchestre National de France, Philharmonia Orchestra di Londra, Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, Orchestre Symphonique du Théâtre Royal de la Monnaie, Chicago Shymphony Orchestra e l’Orchestra del Teatro “Giuseppe Verdi” di Trieste). Solisti di canto saranno alcuni tra i più prestigiosi interpreti internazionali, quali il soprano Tatiana Serjan il mezzosoprano Daniela Barcellona, il tenore Saimir Pirgiu, il basso Riccardo Zanellato (vedi scheda artistica e info logistiche).

Segnali. Cartografia della bellezza inquieta è il titolo-guida di questa edizione, che non poteva prescindere dai turbamenti che percorrono oggi l’Europa, a cent’anni esatti dall’esplosione della Prima Guerra Mondiale. Da più di vent’anni Mittelfest registra le trasformazioni e le tensioni che hanno attraversato l’Europa, raccontando i molteplici aspetti dell’inquietudine contemporanea. Come un atlante internazionale, collezione di mappe di una geografia d’arte, Mittelfest 2014 ha voluto riconoscere ed esprimere i molteplici segnali di una bellezza fragile e inquieta, seguendoli in molti diversi Paesi.

Piace però pensare che una grazia più duratura, si possa scorgere in controluce nelle proposte rivolte al pubblico quest’anno. Come se non venisse mai meno il desiderio di una più grande bellezza.. Molteplici le declinazioni dei Segnali suggeriti dal festival con sette percorsi articolati nel calendario di Musica, Danza, Teatro, Cinema, Marionette & Burattini, per un cartellone che toccherà tutte le forme d’arte storicamente rappresentate da Mittelfest

Segnali a Sud-Est è il percorso che identifica, geograficamente e artisticamente, alcune delle presenze internazionali di quest’anno, a partire dal ritorno a Cividale della compagnia di Lubiana Slovensko mladinsko gledališče con uno spettacolo firmato da Oliver Frljić, uno dei più interessanti e insieme controversi rappresentanti della nuova generazione di registi croati. Dannato sia il traditore della patria sua, recentissima produzione in scena nella prima giornata del festival, prende a prestito per il titolo l’ultimo verso dell’inno nazionale di un paese chiamato Jugoslavia, e non ha paura di richiamare in scena le ferite sparse ancora su quel territorio. Ulteriore, importante momento teatrale, è affidato ad uno tra i registi più applauditi del centro Europa: Ivica Buljan porta in scena Una tomba per Boris Davidovič, tratto da uno dei romanzi più noti del grande scrittore serbo Danilo Kiš: una grande co-produzione transnazionale serbo-sloveno-croata che ben incarna l’orizzonte delle terre balcaniche. Nello stessa giornata (lunedì 21 luglio), si potrà apprezzare l’ ethno-jazz, swing balcanico dalle atmosfere gitane del Trio Balkan Strings: più che un trio di chitarre, una sfida di sei mani che si esprimono su una chitarra sola.

Il tema della “grande bellezza” si impone nel percorso Segnali per la Bellezza dove spiccano due importanti espressioni della migliore danza europea. A chiusura della prima giornata (sabato 19 luglio), la centrale Piazza Duomo accoglierà il gala di danza Le souffle de l’esprit, protagonisti Jiří e Otto Bubeníček: discendenti da un’antica famiglia del circo, i gemelli della Repubblica Ceca, che hanno spesso affiancato il danzatore Roberto Bolle, trasformano la potenza atletica in coreografia, con una forza e un rigore sublimi, esprimendo una complicità artistica unica, che ha portato i loro nomi nel mondo della danza mondiale. A suggellare il festival attesa, domenica 27 luglio, la compagnia di Rotterdam Scapino Ballet che con il Combattimento Consort di Amsterdam porta in scena Pearl, su musiche di Vivaldi, de Visée e Merula eseguite dal vivo: esemplare dimostrazione di come il 21° secolo interpreta gli splendori e i chiaroscuri del mondo barocco. Wiener klassik und moderne è il concerto su musiche di Mozart, Haydn, Schubert, Schönberg, Webern che unisce sul palco di Cividale la Camerata Salzburg, imprescindibile riferimento internazionale, con il violoncello di Enrico Bronzi, che la dirige per l’occasione. Little Nemo e Atto Bianco è il duplice appuntamento con l’acrobazia coreografica di Danza Verticale, le performer della compagnia Il Posto danzano in verticale, appese alle funi, sfidando la forza di gravità, coreografando muri e facciate sulle musiche eseguite dal vivo da Marco Castelli. In collaborazione con la rivista musicale Amadeus, approda a Mittelfest in prima assoluta un itinerario di rivelazioni tra le pagine di Federigo Fiorillo (1755-1825), violinista e compositore che ha rappresentato lo spirito e l’essenza della musica europea del suo tempo. L’Accademia d’Archi Arrigoni lo celebra nel concerto Un italiano alle corti d’europa che diviene anche un CD con brani inediti. A Cividale anche l’eccezionale presenza della compositrice Sofija Gubajdulina, una delle figure chiave della composizione musicale contemporanea: in collaborazione con Mittelfest, la Filarmonica del Regio di Torino, diretta da Andres Mustonen presenta un programma su musiche di Johann Sebastian Bach, completato dall’esecuzione della nuova composizione per flauto, flauto basso, clarinetto, clarinetto basso e archi Sofija Asgatovna Gubajdulina, ospite anche di un incontro pubblico.

Dal cuore dell’Europa è il titolo del concerto in prima italiana del Joseph Suk Piano Quartet, ensamble vincitore del “Premio Trio di Trieste” 2013, che ha scelto di evocare nel nome il talento del violoncellista ceco Josef Suk. Le maghe e l’isola meravigliosa è il concerto dell’ensemble barocco Cafebaum che raccoglie elementi della tradizione popolare e li intreccia ad arie tratte dalle composizioni epico-cavalleresche di Händel. A fare da interessante contrappunto l’inserimento di Ryoanji, una composizione di John Cage del 1985, e la voce narrante di Vanni De Lucia.

In prima assoluta una produzione Mittelfest che unisce sul palco due artisti regionali, ormai di fama internazionale. Il recente romanzo del poeta friulano Pierluigi Cappello, Questa libertà (alla sua prima prova narrativa e recente vincitore del Premio Tiziano Terzani), diventa una suite firmata dal noto pianista jazz Glauco Venier. L’ispirazione al compositore è giunta direttamente dal concetto che di libertà dà lo stesso Cappello, eccezionalmente presente in scena per porgere personalmente al pubblico le parole del suo romanzo.

Completa la sezione il concerto Bollani solo, dove Stefano Bollani ricompone un puzzle di musica, simpatia, improvvisazione. Un concerto che si dipana come un viaggio nella sua musica interiore, passando dal Brasile alla canzone degli anni ’40, fino al mondo classico.

Ma quella di Stefano Bollani al festival sarà una presenza in duplice veste: al volto più noto di pianista jazz, affiancherà la sua prima, attesa prova da autore teatrale. L’anteprima assoluta dello spettacolo La Regina Dada – scritto con l’attrice Valentina Cenni, che ne è anche protagonista in scena – suggellerà il cartellone di Mittelfest, domenica 27 luglio, all’interno del percorso Segnali d’Oggi. Il panorama sonoro creato da Francesco Giomi, i robot di Matteo Suzzi, le musiche di Bollani, la grazia e la fisicità di Valentina Cenni, sono il terreno perfetto per questo inedito viaggio di una regina di fiaba che si inoltra nel bosco delle avanguardie.

Dal dramma “FaustIn & Out”, serrato confronto tra il Faust di Goethe e un feroce caso di cronaca austriaco firmato nel 2010 dal Premio Nobel per la letteratura Elfride Jelinek, trae origine il progetto dell’Accademia degli Artefatti Sketches, diretto da Fabrizio Arcuri, al debutto in prima assoluta a Mittelfest domenica 20 luglio. “Quello di Elfriede Jelinek è stato definito un ‘dramma secondario’ – spiega il regista – una specie di commentario teatrale all’opera di Ghoete: quello che proviamo a fare ora è invertire le parti, ripiegare la Storia su se stessa: il Faust originale diventa commentario del testo della drammaturga austriaca”. Lo spettacolo sarà preceduto da una conversazione con il regista Claudio Longhi Elfriede Jelinek sulle scene italiane. Problemi di regia e traduzione, a cura del germanista Luigi Reitani. Una presenza internazionale d’eccezione, spicca poi nel percorso Segnali d’Oggi: per la prima volta, approda a Mittelfest uno spettacolo del geniale e sempre sorprendente regista belga Jan Fabre, con l’assolo Attends, attends, attends…  (pour mon père), creato appositamente per Cédric Charron performer con cui ha spesso lavorato e che diviene protagonista di un’appassionata indagine sul rapporto tra un padre e un figlio.

Ulteriore proposta quella di uno dei maestri del teatro contemporaneo italiano come Gabriele Vacis che dialoga con una compagnia di giovani attrici italiane, polacche, macedoni e bulgare in La parola padre. Al centro il tema dell’appartenenza, segnali di memoria e di identità su cui ci si interroga. Così come accade anche nello spettacolo della giovane e scatenata Compagnia nO (Dance first. Think later), che mette in scena un Treno fermo a Katzelmacher, cantato e danzato come un musical neomelodico del sud Italia. The old testament (according to The Loose Collective) è lo spettacolare gioco di scena  che trasforma un testo canonico e sacro come il Vecchio Testamento in un musical cubista, costellato da cori neobarocchi e incursioni di beat-boxing.

Ancora danza per la suite coreografica di Simona Bertozzi e Marcello Briguglio Oratori-ae: al centro del concept uno spazio, che sia l’oratorio, il cortile, il giardino: dentro il perimetro dei muretti, si gioca, si dettano nuove regole, si dà corpo alle visioni e alla coralità dei corpi. Una coreografia del giovane Tommaso Monza è al centro della produzione internazionale Alma-Ata, ovvero Almaty, capitale del Kazachistan. E’ anche una danza ruvida e spigolosa, nata dopo un viaggio e adesso in bilico tra Asia ed Europa, alla ricerca di un comune futuro. Tre solo, è un trittico di eccellenze coreografiche del Friuli Venezia Giulia: Collavino, Grenga e Gava Leonarduzzi sono giovani artisti cresciuti nel clima fervido che caratterizza da qualche anno la danza contemporanea in FVG. Nella sezione anche l’attesa perfomance Moving sound musica intuitiva e composizioni di Markus Stockhausen (tromba, flicorno) e Tara Bouman (clarinetto): all’opposto del padre Karlheinz – un faro nella musica del ‘900 – Markus punta su sonorità ambientali, che si intrecciano con gli spazi e il e le vibrazioni che trasmette il luogo.

Ideale prosecuzione dell’apertura del festival, avviato nel segno del ricordo, è il percorso Segnali di Memoria, con recital, videoinstallazioni, spettacoli di teatro, musicali e di danza. I Solisti dell’Orchestra del Teatro Verdi di Trieste propongono una versione de l’Histoire du soldat con la voce recitante dell’attore Massimo Somaglino, mentre una coreografia firmata da Marta Bevilacqua ci porta con Ruedis_ruote di confine, ad attraversare il 1914 -18 su due ruote, con sei danzatori, tre musicisti e nove biciclette in un percorso di ricordi da seguire nel dedalo degli spazi urbani cividalesi. Ancora, domenica 20 luglio, la commedia musicale Sciantose, eccentriche e dive del microfono (Storia di canzonette e di guerre mondiali) scritto e diretto da Giorgio Umberto Bozzo, una prima assoluta che unisce in scena l’attrice Ariella Reggio con il trio delle Sorelle Marinetti: uno spettacolo che racconta lo stato d’animo degli italiani nel primo ’900 attraverso la canzonetta leggera.

Un gruppo di giovani attori della Civica Accademia “N
co Pepe” di Udine viviseziona, invece, la guerra in Mort à vendre, sotto il coordinamento artistico di Claudio de Maglio. Si compone di tre recital letterari il progetto a cura di Annalisa Cosentino e Luigi Reitani per il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studi di Udine. L’attore Paolo Fagiolo curerà regia e adattamento della sua personale lettura de Le avventure del bravo soldato Švejk, dal capolavoro di Jaroslav Hašek, con il supporto delle proiezioni di Massimo Mucchiut. La lettura scenica de Il sale della terra dal romanzo di Józef Wittlin vede, invece, la regia di Andrea Collavino, in scena con Stefano Rota. Ancora, in coproduzione con Mittelfest, il recital di Emanuele Carucci Viterbi, Mentre le granate cantavano orribilmente, poesie della Grande Guerra su testi di Alvaro, Apollinaire, D’Annunzio, Owen, Stramm, Trakl, Ungaretti.

Nel centenario della sua fondazione, Mittelfest festeggia il Teatro dei Piccoli di Podrecca in Dai 3 ai 93. Una meravigliosa invenzione. Le marionette di Vittorio Podrecca sono state uno degli esperimenti d’arte più innovativi e generosi del Novecento: Barbara Della Polla e Ennio Guerrato fanno rivivere la magia di Piccoli proprio nella città di nascita del loro ideatore. La produzione CSS – Teatro Stabile di Innovazione del FVG Trê zovini’, diretta da Massimo Somaglino, ci riporta, invece, al mondo antico, duro, austero, ma potente della scrittrice friulana Novella Cantarutti, scomparsa 5 anni fa.

A suggellare questo percorso, sabato 26 luglio, un appuntamento che rinnova la collaborazione tra Mittelfest e il Festival dei Due Mondi di Spoleto nello spettacolo firmato da Luca Ronconi Danza Macabra, di August Strindberg, con una straordinaria Adriana Asti: formidabile triangolazione tra un drammaturgo misogino, una potentissima attrice e un penetrante maestro della regia. Da segnalare anche un prezioso contributo artistico dato dall’installazione multivideo firmato da Alfredo Lacosegliaz (in programma venerdì 25 e sabato 26), L’insostenibile arte della guerra, un “video- carillon” di immagini e suoni, una lanterna magica che smaschera il cinismo, la mostruosità, ma anche il ridicolo, della potente Macchina della Guerra.

Si rinnova in questa edizione anche la collaborazione con il DAMS dell’Università di Udine nel percorso musical cinematografico firmato da Roberto Calabretto Segnali di Cinema che ripropone in cinque appuntamenti le nozze tra grande cinema e musica dal vivo. Forti del successo ottenuto lo scorso anno con esibizioni itineranti e piccoli concerti incastonati nelle nicchie più suggestive di Cividale, gli allievi del Conservatorio Tomadini di

Udine e del Tartini di Trieste propongono un nuovo cartellone di appuntamenti nella sezione Innovatori_conservatori: dai sublimi maestri del ’700 e dell’800 europeo al panorama stellato del jazz contemporaneo. Ritorna al festival anche il programma di Mittel-Figura, realizzato in collaborazione con il CTA – Centro Teatro di Animazione e Figura che per molti anni ha accompagnato il programma di Mittelfest. Le sue marionette, i burattini, i pupazzi sono il controcanto gioioso dei temi più impegnativi affrontati durante il festival, per un programma di otto spettacoli che si muove tra tradizione e innovazione. Mittel_Museo completa il cartellone del festival con una serie di visite guidate e di conferenze che offrono al pubblico – oltre la bellezza degli spettacoli – una conoscenza viva delle risorse storiche e turistiche che ancora oggi il territorio conserva.

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