Pordenone, il Verdi investe nella produzione teatrale

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redazione

12 Febbraio 2018
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Al via sei nuovi progetti

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Il Teatro Verdi di Pordenone e Fondazione Friuli hanno siglato  una partnership strategica per la cultura per il 2018 che vede la condivisione e il finanziamento di sei diversi progetti attraverso cui la Fondazione sostiene il Teatro pordenonese nel lavoro di coinvolgimento e formazione di un pubblico di tutte le età, riconoscendo al Verdi il ruolo di motore e propulsore culturale non solo per il territorio comunale, ma capillarmente su tutta l’area occidentale della regione e oltre.

Oltre a rinnovare i progetti musicali di guida all’ascolto con i “Concerti delle 18.00”, i laboratori e la formazione trasversale dai 3 ai 18 anni – che coinvolge giovani e giovanissimi attraverso la lirica e la musica per un totale di presenze di circa 10.000 ragazzi e oltre 500 insegnanti – lo speciale sostegno di Fondazione Friuli ha permesso al Teatro di avviare quest’anno anche una nuova collaborazione, che ha già dimostrato tutta la sua potenzialità e gradimento, quella con il Conservatorio “J. Tomadini” di Udine. Protagonisti degli appuntati ad ingresso libero sono gli allievi e docenti del prestigioso istituto musicale, sempre introdotti direttore Virginio Zoccatelli: una guida all’ascolto in tre appuntamenti a ingresso libero che ha già avuto modo di registrate il primo successo con l’omaggio dello scorso 6 febbraio a Debussy e Ravel.

Sul fronte teatrale, il Verdi ha potuto proseguire un percorso avviato lo scorso anno con “Cronache del bambino anatra”, dando vita ad una nuova produzione teatrale, ancora frutto della sinergia con la Fondazione Friuli che ha permesso di raccogliere la proposta della giovane compagnia “about:blank”, compagine artistica guidata dalla drammaturga e regista Lisa Moras. “Senza parlare” è il titolo del nuovo spettacolo prodotto dal Verdi, un intenso intreccio di testimonianze sul tema della disabilità comunicativa, che debutta in prima assoluta mercoledì 28 febbraio, con replica il 1^ marzo.

In scena un testo originale – tratto dal libro “Senza parlare. Diciotto testimonianze di nuovi straordinari dialoghi” e dalle interviste ai familiari e operatori del Centro Benedetta D’Intino – che coinvolge un gruppo di giovani artisti, tutti under40, ormai una cifra stilistica inconfondibile del teatro pordenonese che proprio nelle nuove generazioni ha voluto maggiormente investire, tanto sul fronte della formazione del pubblico che degli artisti sul palco.

Lisa Moras regista e drammaturga, è affiancata da Stefano Zullo per scene e costumi, Alberto Biasutti per le luci e la musica mentre sul palcoscenico recitano gli attori Marco S. Bellocchio e Caterina Bernardi.

Il tema, come detto, è quello della disabilità comunicativa, una grave condizione in cui vivono molte persone. Lo spunto di riflessione, laddove la produzione dell’anno scorso ha posto l’accento sulle problematiche legate al tema della dislessia, nasce dalla volontà di raccontare una problematica molto diffusa che colpisce attraverso le forme più disparate di patologia e infermità, senza distinzione d’età o vissuto, che mette il mondo circostante nelle condizioni di dover cercare strumenti, riflettere, attuare nuove modalità di relazione.

Si parla di comunicazione e relazione e lo si fa raccontando una vicenda nel più classico dei contesti, quello familiare ed espone il più classico dei conflitti, quello adolescenziale, ma lo fa scalando una montagna, quella della disabilità, una montagna che dovrà essere conquistata ogni giorno e ogni giorno ancora a venire. Qui si racconta un viaggio, quotidiano e difficile. Un viaggio pieno di insicurezze, faticoso ma necessario per approdare a qualcosa di nuovo, che cambia tutto. Un viaggio alla ricerca della persona che si rivolge a tutti nella comune imprescindibile necessità di comunicare per vivere.

I progetti formativi pianificati dal Teatro e sostenuti da Fondazione Friuli hanno l’obiettivo di generare, in stretto contatto con il pubblico, originali interessi culturali, nuove competenze musicali, attraverso laboratori e speciali esperienze di fruizione. La realizzazione degli obiettivi avviene su scala pluriennale e attraverso percorsi diversi per fasce d’età e audience.

Si parte da “I concerti delle 18” sei incontri in tutto da febbraio a maggio: l’edizione 2018 che ha appena debuttato e per la prima volta coinvolge direttamente un Conservatorio nella propria programmazione.

Qui il protagonista è il palcoscenico del Teatro Verdi concepito come territorio culturale creativo e aperto, dove artisti e pubblico condividono lo spazio e il dialogo, permettendo un ascolto profondo di musicisti diversi per età, esperienze e attività: un crocevia di idee, sperimentazioni e proposte formative.

Per questa nuova edizione sono tre gli incontri-concerto con celebri nomi già noti al grande pubblico: Michele Campanella, Monica Carletti e Marco Sollini, Ilia Kim e Piero Rattalino. Cinque nomi prestigiosi del panorama musicale italiano, hanno creato tre conferenze-concerto uniche in esclusiva per il Verdi di Pordenone. Tre appuntamenti questi, che dialogano con altrettanti concerti programmati per il Cartellone Musica 2018 in sala grande: rispettivamente con il concerto di Jan Lisiecki e dell’Orchestra della RAI (12 maggio), l’esclusivo concerto di Regula Mühlemann e la Kammerorchester Basel (18 aprile) e il concerto del Quartetto Bennewitz e Alessandro Taverna (4 maggio).

L’edizione 2018 si arricchisce di tre incontri curati per la prima volta dal “Conservatorio Jacopo Tomadini di Udine”. Protagonisti allievi e docenti per una speciale guida all’ascolto, tutti introdotti dal direttore dell’istituto musicale udinese, Virginio Zoccatelli, fine didatta e cittadino pordenonese. I tre appuntamenti saranno sempre ad ingresso libero, proprio grazie allo speciale sostegno di Fondazione Friuli.

Teatro e Fondazione uniscono le forze per puntare sulla formazione musicale e, a contraddire un trend nazionale che vuole teatri vuoti e sale deserte, il Verdi di Pordenone si riempie anche coinvolgendo giovani e giovanissimi attraverso la lirica e la musica: sono 10.000 i ragazzi coinvolti e 550 gli insegnanti che partecipano ai progetti.

Opera Kids (8 repliche dal 20 al 23 marzo) è dedicato ai bambini dai 3 ai 6 anni delle scuole dell’infanzia, Opera domani (10 repliche dal 12 al 15 marzo) è indirizzato ai piccoli allievi dai 6 ai 13 anni delle scuole primarie e secondarie di primo grado, mentre Opera IT (27 aprile) è rivolo agli studenti degli Istituti secondari di secondo grado.

Sono tre percorsi che l’ente di formazione e produzione lirica As.Li.Co. promuove nei teatri da più di dieci anni.

Il progetto 2018 scorre per tutti e tre i diversi percorsi sulla produzione di un’opera lirica su misura per le diverse fasce d’età. A bambini e ragazzi vengono proposti i temi e gli strumenti per conoscere l’opera con laboratori in classe specifici, mentre agli insegnanti – attraverso un corso patrocinato dal MIUR – vengono fornite tutte le competenze per insegnare i canti, la trama, il contesto storico dell’opera protagonista.

L’edizione 2018 è dedicata alla Carmen di G. Bizet, che sarà messa in scena in tre diverse versioni con musicisti, orchestra, cantanti, scenografie e costumi realizzati appositamente.

Il progetto musica per le nuove generazioni – punto fondamentale della partnership tra Teatro Verdi e Fondazione Friuli – prende la sua completa conformazione con il format “Scatole sonore”, la cui fruizione per gli studenti e gli insegnanti è completamente gratuita. Due appuntamenti per i ragazzi degli istituti secondari di primo e secondo grado, curati a due mani dal direttore artistico della stagione musicale Maurizio Baglini e dal musicologo Alberto Massarotto per un confronto sui temi della musica classica e del musical americano, attraverso proiezioni, live set e dialogo.

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