Mal di schiena: come intervenire?

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redazione

5 Giugno 2014
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Alla scoperta del Progetto Minosse

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Il mal di schiena (lombalgia o lombosciatalgia nel caso in cui la sintomatologia dolorosa si estenda anche a uno o a entrambi gli arti inferiori) rappresenta la patologia dolorosa più frequente per la quale i pazienti si recano dal proprio medico di famiglia ed è la conseguenza di una serie di fattori che continuamente condizionano in maniera negativa la nostra colonna vertebrale e in particolare: forza di gravità, sedentarietà, stress, fattori psicologici, attività lavorativa, ripetitività di certi gesti, problemi degenerativi. Nonostante la frequenza e l’enorme impatto sociale che tale problema determina in termini di disabilità, assenze dal lavoro e, in ultima istanza, costi economici per l’intera comunità (si stima che circa 6 milioni di italiani ne siano affetti), ancora poco si è fatto in Italia e nel mondo per creare dei percorsi condivisi per il suo trattamento.

Si spazia dalle terapie farmacologiche, peraltro spesso a base di farmaci antiinfiammatori sulla cui appropriatezza stanno sorgendo sempre maggiori dubbi, alla terapia con oppioidi, più appropriata ma ancora osteggiata dall’opinione comune, a trattamenti di tipo fisico, ad approcci mininvasivi a base di infiltrazioni di vario genere fino ad arrivare, in una minoranza di casi in cui la sintomatologia è particolarmente invalidante, all’intervento chirurgico, senza però che esista un percorso ben definito che unisca il paziente al proprio medico di medicina generale e allo specialista di riferimento, quando opportuno.

Uno degli aspetti principali che il medico si trova a dover affrontare in caso di un paziente che presenta una sintomatologia dolorosa a livello del tratto inferiore del rachide, è dato dal dover differenziare una lombalgia semplice da altre patologie di maggior gravità ed in particolare: complicazioni a carico delle radici nervose, tumori, patologia infettiva a carico della colonna, fratture vertebrali.

Partendo dalle considerazioni sopra brevemente esposte, due medici anestesisti operanti in Friuli Venezia Giulia (la dottoressa Rym Bednarova e il dottor Luca Miceli) hanno coinvolto con il loro entusiasmo svariati professionisti operanti nella stessa regione, compresa la Direzione Centrale Salute FVG. Grazie al lavoro di questa equipe sono stati creati dei criteri in base ai quali il paziente potrà avere un trattamento per il proprio mal di schiena omogeneo, appropriato, rapido ed efficace. Qualora la sintomatologia preveda poi una valutazione specialistica ospedaliera, il paziente attenderà il minor tempo possibile ed incontrerà lo specialista più adatto a gestire il suo problema. Questo lavoro è stato poi tradotto in un software consultabile attraverso la rete Internet e tramite un’APP gratuita dedicata per smartphone e tablet, denominata “Minosse”.

La finalità del progetto recentemente avviato è quella di fornire al medico di famiglia criteri oggettivi di priorità; rispondendo ad alcune semplici domande relative alla intensità della sintomatologia dolorosa, al grado di disabilità che il dolore determina, all’eventuale presenza di altre patologie locali (ad esempio neuropatie o fratture), il programma elabora i dati indicando lo specialista di riferimento per il caso in esame (ortopedico, neurologo, fisiatra, medico del pronto soccorso o specialista di terapia antalgica), con quale priorità, fornendo anche indicazioni in merito alla congruità della terapia in atto. Lo strumento è ritenuto particolarmente utile per contenere il ricorso a una serie di prestazioni e di accessi ambulatoriali impropri, evitando così un utilizzo improprio di risorse, un allungamento ingiustificato delle liste di attesa ed il ricorso ad accertamenti diagnostici che utilizzano radiazioni ionizzanti, che, per la loro potenziale nocività, devono essere utilizzati con ogni possibile cautela.

L’interesse attorno a questo modo del tutto innovativo di gestire la Medicina si è dimostrato da subito estremamente elevato, tanto che l’Associazione Italiana per lo Studio del Dolore (AISD), che riunisce i maggiori esperti italiani sull’argomento, ha deciso di intraprendere una sperimentazione su questo tema, affiancando ai nostri medici analoghi professionisti operanti nel territorio di Novara.

Il progetto, che è consultabile via web sul sito www.minosse.biz, è stato dedicato a Minosse, mitico re e legislatore di Creta, che in vita fu stimato e apprezzato per la sua rettitudine morale, tanto da essere scelto da Dante per il difficile e delicato compito di selezionare la destinazione dei dannati nell’Ade attraverso i giri della sua coda (“giudica e manda secondo ch’avvinghia”, Dante Alighieri, Inferno, Canto V).

Il laboratorio sperimentale per questo ambizioso progetto è proprio la Bassa Friulana, per adesso il Distretto Sanitario Ovest, in cui già da ora i pazienti possono accedere a questo percorso virtuoso, grazie all’impegno dei Medici di Medicina Generale, del Pronto Soccorso, dell’Ortopedia, della Fisiatria e della Medicina del Dolore e Palliativa di Latisana.

 

La dottoressa Rym Bednarova si occupa di Medicina del Dolore e Palliativa presso la ASS n° 5 “Bassa Friulana”.

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