Le memorie sempre attuali di Anna Curiel Fano

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Margherita Reguitti

3 Novembre 2022
Reading Time: 2 minutes
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Ricordi di ore difficili

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Penso che si possa scrivere in modo profondo solo partendo da quello che si conosce.

Così Silvia Bon introduce “Ricordi di ore difficili. Draga Sant’Elia, settembre 1929, Rocca di Mezzo, giugno 1944” di Anna Curiel Fano, uscito per Viva Activa editore di Trieste.

Un libro di memorie che copre un lasso di tempo lungo e connotato da eventi storici e personali dolorosi a Trieste, in Italia, come la guerra e le persecuzioni ebraiche dopo la promulgazione delle lezzi razziali.

Anna Curiel Fano (Trieste, 1901 – Sasso Marconi, 1998) è una grande affabulatrice e intellettuale che si forma in quell’ambito culturale ebraico che permea la cultura triestina della prima metà del Novecento.

Amica di Saba, Svevo, Guido Voghera e soprattutto del filosofo Giorgio Fano, che sposerà nel 1931, ripercorre nel volume gli anni dal 1929 al 1944, vissuti a Trieste, a Roma e negli ultimi due anni a Rocca di Mezzo (AQ), dove trova rifugio assieme ai suoi familiari.

La sua scrittura è autobiografica: prende spunto dalle emozioni; scaturisce da brani di vita vissuta; ma alla fine travalica il perimetro stretto di un genere letterario, quello proprio della autobiografia. Assumere infatti la veste più alta, più complessa e comprensiva di una narrazione che si fa paradigma, biografia, memoria plurale e collettiva, e quindi diventa Storia nel senso di historia rerum gestarum. E questo perché Anna descrive situazioni, fatti, momenti storici abnormi frapponendo una certa forma di distacco, una chiaroveggenza forse mutuati dal confronto intellettuale e personale con il marito Giorgio Fano, filosofo neorealista. Dalla sua scrittura scaturisce un controllo delle emozioni, pur rimanendone debitrice come voce narrante, una visione formata attraverso una pratica religiosa chassidica seppur laica e non osservante.

Il suo stile schietto e fresco, lucido e autorevole nella sua voluta semplicità è si autobiografico ma anche memoria plurale e collettiva e quindi diventa Storia nel senso più ampio e condivisibile. Le pagine sono arricchite da utili copie di materiali come fotografie d’epoca di famiglia, testi autografi di poesie e lettere, documenti e cartine geo-politiche dei tempi del racconto.

Una personalità che attende ancora una collocazione di rilievo nel panorama letterario triestino. Un riconoscimento che è anche l’obiettivo ultimo della pubblicazione di questo volume, nel segno della promozione e divulgazione della figura di un’intellettuale donna che amina l’attività dell’editore.

 

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