Le donne nello sport viste con gli occhi della scienza

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redazione

3 Marzo 2016
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Da Trieste un progetto nazionale

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Un giorno le atlete potranno eguagliare, se non superare, i colleghi maschi nelle competizioni? Quali sono gli studi che indagano record e performance di uomini e donne nei diversi sport? Quali i test che oggi stabiliscono in quale categoria, maschile o femminile, atleti e atlete debbano gareggiare? Esistono dei limiti scientifici ed etici per questo tipo di analisi?

“La donna per la scienza, nello sport”: è questo il tema proposto da Martina Di Ciano, studentessa al secondo anno di MCS (Master in Comunicazione della Scienza), che le ha permesso di vincere il concorso “Donne e Scienza” promosso da Soroptimist Club di Trieste. Alla vigilia delle prossime Olimpiadi, partendo dal caso di Dutee Chand, atleta indiana bandita dalle gare per il suo elevato livello naturale di testosterone nel sangue (la velocista è stata poi riammessa alle competizioni per decisione del Tribunale Arbritrale dello Sport), con il suo progetto Di Ciano vuole così indagare come la scienza definisce la donna e divide il maschile dal femminile addentrandosi in un ambito in cui la distinzione viene utilizzata e applicata, non senza qualche criticità. Allo stesso tempo, basandosi su una solida letteratura scientifica, Di Ciano esplorerà le differenze nelle performance di atleti e atlete nelle diverse discipline sportive, analizzandone andamento, origini e differenze e investigando quali orizzonti futuri, in termini di prestazioni e record, attendono le atlete. 

Il progetto riceverà 1.500 euro offerti da Soroptimist Club di Trieste, ma non è tutto. L'iniziativa è infatti nata da una collaborazione tra la testata giornalistica Wired Italia (Condé Nast), Soroptimist Club e  MCS e prevede la pubblicazione dei risultati del lavoro proprio su Wired.it.  Il progetto sarà sviluppato sotto la guida della redazione di Wired e sarà pubblicato nei prossimi mesi. Si valuterà inoltre la possibilità della pubblicazione sull'edizione cartacea di Wired Italia.

La commissione giudicante, composta da Federico Ferrazza, direttore di Wired Italia, dalla presidente di Soroptimist Club di Trieste, Marina Tutta, dalla direttrice di MCS e professoressa della SISSA, Anna Menini, da Nico Pitrelli, co-direttore del Master e da Chiara Saviane, project manager del Master, ha valutato i progetti per le caratteristiche di novità e di originalità. Fra i criteri con cui sono stati giudicati i lavori pervenuti è stata importante anche la coerenza con la filosofia di Soroptimist, ovvero “favorire l'uguaglianza, l'avanzamento della condizione femminile, lo sviluppo, la pace, la promozione dei diritti umani”.

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