La fusione dell’arte

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Claudio Pizzin

11 Novembre 2020
Reading Time: 4 minutes
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Johnny Cester

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Pittore, grafico, designer, scultore, mosaicista: a Grado opera un artista legato alla sua terra, ma che si è formato tra Milano e Parigi. Prima di ritornare nella sua laguna. «Anche se, come recita un antico detto, nessuno è profeta in patria»

Giovanni “Johnny” Cester, quando è nata in lei la passione per l’arte?

«Sin dai tempi dell’asilo mi piaceva creare con semplici chicchi di mais colorati delle figure che le suore apprezzavano e mostravano con piacere agli altri genitori. Successivamente alle elementari ho dimostrato subito una manualità spiccata nel disegno a mano libera».

Fin da giovane lei ha lavorato per importanti studi grafici del panorama italiano: queste esperienze in che modo hanno influito nella sua formazione artistica?

«Ho intrapreso da giovanissimo un percorso che da Grado mi ha portato a Milano, iniziando come decoratore di torte e vetrinista delle pasticcerie Motta. Qualche anno dopo sono stato richiesto presso lo studio grafico “Moc e Giamba” per la realizzazione della campagna pubblicitaria dell’azienda alimentare Star spa. Quindi l’attività alla Termo-chimiK corporation LTD come disegnatore tecnico. E successivamente ho sentito l’esigenza di recarmi a Parigi al fine di perfezionarmi nelle tecniche impressionistiche seguendo le orme dei grandi pittori francesi. L’esperienza grafica mi ha perfezionato nel disegno, nel colore e nella stampa tipografica e offset. Divenendo anche disegnatore di carte valori».

Pittore, grafico, designer, scultore, mosaicista: Johnny Cester come preferisce definirsi?

«Non ho nessuna preferenza, amo l’arte. A seconda dell’ispirazione e degli stati d’animo scelgo attraverso quale sua forma esprimermi».

Una poliedricità artistica frutto di tutte le sue esperienze.

«Ho lavorato intensamente fin da giovane, ero a Milano nei tempi del boom economico; negli anni ‘60 ho frequentato il gruppo artistico “famiglia Meneghina”, in zona Brera, dove si discuteva di arte. Successivamente a Trieste l’esperienza grafica mi ha perfezionato ulteriormente».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lei ha girato l’Italia, ma le radici sono ben salde nella sua Grado, dove da oltre vent’anni gestisce un laboratorio d’arte: cosa si può trovare al suo interno?

«Realizzo prevalentemente soggetti paesaggistici del centro storico e della laguna di Grado, sia quadri dipinti a olio realizzati con tecniche miste che decorazioni su ceramica con il processo del grande fuoco; inoltre pittura su vetro, vetrofusione artistica e mosaici a richiesta».

Lei è anche presidente del Gruppo Pittori Gradesi…

«Sono onorato di esserlo poiché Grado è una fucina di artisti».

Ampliando gli orizzonti, come valuta lo stato di salute del mondo dell’arte in Friuli Venezia Giulia?

«In tutta la nostra regione ci sono molteplici artisti che si sono fatti conoscere in tutto il mondo: il Friuli Venezia Giulia è una terra di artisti».

Torniamo a lei: da cosa trae ispirazione principalmente per la realizzazione delle sue opere?

«Le fonti di ispirazione sono diverse, ma sicuramente un ruolo importante lo ricopre l’infanzia vissuta a contatto con la laguna e i suoi casoni, le barche e i pescatori, i colori del mare e le storie dell’arte della pesca».

Ci sono artisti ai quali si ispira?

«Gli impressionisti in generale».

Su richiesta della Parrocchia di Grado ha eseguito per la Chiesa di San Grisogono fusioni in vetro su temi religiosi con riferimenti all’acqua. Cosa ha significato per lei questo lavoro?

«È stato un onore eseguire in vetrofusione queste nove icone religiose della grandezza di un metro per un metro e mezzo. Rappresentano Gesù e il suo rapporto con l’acqua».

Qual è invece il suo rapporto con Grado?

«Come dice un antico detto: “Nemo propheta in patria”».

Per il futuro quali sono le opere a cui sta lavorando?

«Sono impegnato nella realizzazione di tabelle artistiche in ceramica di maiolica per la toponomastica del centro storico per il Comune di Grado».

 

Giovanni Cester, in arte Johnny Cester, nasce a Grado nel 1945. Dopo gli studi specifici lavora come apprendista presso studi grafici a Milano e partecipa alla realizzazione di importanti campagne pubblicitarie. Nel 1968 si trasferisce a Parigi per terminare l’esperienza di studioso delle tecniche grafiche e nel 1979 viene eletto Presidente del “Gruppo Pittori Gradesi”. Porta avanti, ancora oggi, il suo impegno nell’isola di Grado promuovendo attività che comunicano la portata storica e paesaggistica della laguna e la passione insieme alla dedizione verso la bellezza dell’arte grafica. Lo si trova anche nelle calli del centro storico di Grado. La sua passione per l’arte Cester la compone in mosaici e quadri: realizza decorazioni della ceramica e del vetro utilizzando le tecniche “grande fuoco” e “fusione artistica”. In occasione del ritorno in superficie della “Julia Felix” (imbarcazione romana del III secolo ritrovata nel 1987 a Grado) realizza una serie di mosaici celebrativi nella chiesa di San Grisogono. Inoltre, per la Parrocchia di Grado, ha eseguito varie fusioni su vetro di temi religiosi.

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