Jena conquista la laguna

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redazione

19 Ottobre 2015
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Al Venice Hospitality Challenge

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È Jena il maxi di Furio Benussi, abbinato all’ Hotel Ca’ Sagredo, il vincitore della seconda edizione del Venice Hospitality Challenge: ha tagliato l’arrivo dopo un’ora e dieci minuti. Proprio a pochi metri dall’arrivo Jena è riuscito a passare il maxi croato Shining dello skipper Zeljko Perovic che ha regatato abbinato al Centurion Palace Hotel. Terzo ha tagliato l’arrivo sette minuti dopo il primo Pendragon il maxi abbinato all’ Hilton Molino Stucky Venice con Salvatore Eulisse, Vasco Vascotto, Stefano Spangaro e con i veneziani Giovanni Boem e il nove volte campione del mondo Cesare Bozzetti. Quarto è arrivato Ancilla Domini (Hotel Danieli, a Luxury Collection Hotel) con Mauro Pelaschier e Claudio De Martis, quinto Idrusa di Paolo Montefusco e Roberto Ferrarese (The Westin Europa & Regina), sesto Kiwi di Andrea Pesaresi (JW Marriott Venice Resort & Spa) e settimo Il Moro di Venezia con lo skipper Claudio Carraro (The Gritti Palace, a Luxury Collection Hotel), mentre si è ritirato perché è andato in secca Anywave di Paul Cayard.

È stata una regata emozionante e difficile con vento leggero fino a 3 nodi e di direzione variabile. Puntuale alle 13.26 i maxi sono partiti dopo il conto alla rovescia reso ancora più spettacolare dai getti d’acqua di un rimorchiatore. Jena è partito primo seguito da Idrusa e Ancilla Domini. Brutta partenza per i croati di Shining che si sono lanciati alla rimonta, arrivando a girare primi la boa di bolina davanti a Sant’Elena. Sotto boa si è accesa la lotta tra Pendragon, Jena, Idrusa e Ancilla Domini. Shining si è allungato nel lato di poppa con Jena distaccata al secondo posto, quindi Pendragon e a seguire Ancilla Domini e Anywave con i due campioni Mauro Pelaschier e Paul Cayard che hanno ingaggiato un’avvincente lotta. Qualche difficoltà in manovra per Shining al giro di boa davanti alle Zattere che ha perso tutto il vantaggio su Jena, tanto che a pochi metri dall’arrivo la barca croata si è fatta soffiare per un pelo il primo posto.

È stato un grande spettacolo, il pubblico ha affollato rive  e ponti per fotografare i maxi in regata. La regata si è svolta senza intoppi grazie alla collaborazione delle forze dell’ordine, di Capitaneria di Porto, Guardia Costiera e Guardia Costiera ausiliaria. E grazie ai giudici Franco Frizzarin ed Emilia Barbieri.

Il Venice Hospitality Challege è un evento esclusivo nato dall’unione tra sport e glamour, voluto da Mirko Sguario e dall’hôtellerie di lusso veneziana. «È stata un’edizione molto sofferta, ma proprio per questo ancora più ricca di soddisfazioni – commenta Mirko Sguario – Venice Hospitality raggruppa 10 hotel diversi, in concorrenza ma uniti nel dare un’immagine dell’imprenditoria cittadina capace di organizzare eventi spettacolari». «È stata una regata interessante sotto il profilo tattico con notevoli cambi di posizione al vertice della flotta», conclude Sguario.

«Mi fa sempre gran piacere regatare a Venezia –  ha detto Paul Cayard -. Ho bellissime memorie del tempo passato qui negli anni ’90 e dopo. E anche oggi ho riprovato queste esperienze regatando di fronte a San Marco e alla Giudecca». «Ci siamo avvicinati alla riva per cercare di sfruttare le piccole raffiche che c’erano e purtroppo ci siamo avvicinati troppo, abbiamo toccato il fondale e siamo rimasti bloccati lì. Abbiamo dovuto accendere il motore e quindi dichiarare il ritiro dalla regata», aggiunge Cayard.

Per Mauro Pelaschier in regata con Ancilla Domini è stata «una regata impegnativa per i salti di vento ma ci siamo divertiti molto. Le imbarcazioni più pesanti oggi sono state quelle più penalizzate».

Furio Benussi, il vincitore con Jena commenta: «è stata una regata entusiasmante, Shining a un certo punto ha preso un distacco difficile da recuperare e noi all’ultima boa abbiamo fatto una manovra difficilissima, abbiamo virato e ammainato lo spi e in questo modo siamo riusciti a riprenderli. Eulisse il nostro tattico è stato bravissimo, abbiamo avuto un grande tifo da parte dei supporter degli hotel e spero che questa regata abbia tutto il successo che si merita».

Per Vasco Vascotto in regata con Pendragon «è stata una regata straordinaria perché più unica che rara, lo spirito della manifestazione non può che suscitare allegria e interesse e fra poco ci sarà la coda per parteciparci».

I primi tre classificati sono stati premiati con i cappelli del doge in vetro di Murano di colore blu, realizzati dalla scuola del vetro Abate Zanetti. L’intento è far realizzare ogni anno i premi a una vetreria muranese diversa, oltre che di un colore diverso, per permettere a tutte di mettersi in luce. 

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