Integrazione migranti, la Regione finanzia i Comuni del Palmarino

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redazione

29 Settembre 2017
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Progetto attivo da 3 anni

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La Regione FVG rifinanzierà per un valore complessivo di 30.000 euro i progetti dedicati all’integrazione dei migranti, messi in campo dai comuni di Palmanova, Bagnaria Arsa, Campolongo-Tapogliano, Ruda e Torviscosa, operativi ormai da tre anni.

Lunedi scorso i sindaci dei cinque comuni coinvolti hanno incontrato il prefetto Vittorio Zappalorto e con lui hanno condiviso la volontà di tutti i firmatari del protocollo d’intesa (sindaci, prefettura, associazioni di volontariato, CRI di Palmanova) di proseguire questo percorso.  

“È un progetto di territorio, rivolto ai ragazzi immigrati ma utile a tutte le nostre comunità, perché nel tempo crea la cultura dell’integrazione e dell’accoglienza, conseguente alla conoscenza del problema nelle sue dinamiche e nella sua specificità. In questi anni abbiamo ottenuto ottimi risultati sia per i cittadini che per i richiedenti asilo. Anche i media nazionali hanno dimostrato massima attenzione per l’iniziativa” commenta il sindaco di Palmanova Francesco Martines.

Sempre nell’incontro di lunedì è giunta dal prefetto anche la conferma che fino a quando questi progetti saranno attivi, il numero dei migranti complessivo ospitato nei cinque comuni interessati non ha motivo di variare, anche se ciò non esclude la possibilità, per gli stessi comuni, di attivare su base volontaria progetti SPRAR (Sistema di protezione per Richiedenti asilo e rifugiati) mirati per ogni comunità.

Si è convenuto, inoltre, che a livello di UTI Agro Aquileise potranno coesistere sia il progetto alternativo organizzato da questi cinque comuni, che si fanno carico di gestire un numero di 47 migranti, che altri progetti SPRAR (vedi comune di Aiello del Friuli), da attivare o in fase di attivazione, o progetti singoli come Fiumicello, per un totale complessivo, a livello di UTI, di circa 160 migranti.

“La discussione sulla situazione migranti – conclude Martines – è stata affrontata dall’Unione Territoriale Intercomunale su base territoriale. Le soluzioni per affrontare in maniera responsabile e coerente la questione possono essere, come si vede, diverse. Certamente in una delle prossime assemblee l’UTI potrà approvare un documento che faccia sintesi delle diverse esperienze in atto o in via di definizione, dimostrando di saper governare in maniera concorde questo fenomeno, senza subirne passivamente le conseguenze”.

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