Imprese Fvg, profondo rosso

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redazione

28 Ottobre 2014
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Resi noti i dati del terzo trimestre

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È positivo di 152 unità il saldo tra imprese iscritte e cancellate nei registri delle quattro Camere di Commercio del Fvg tra luglio e settembre, che hanno ricevuto 1.137 domande di iscrizione a fronte di 985 cancellazioni. Le note positivi fanno però emergere anche alcuni campanelli di allarme: le iscrizioni del terzo trimestre (1.137) rappresentano il dato più basso tra quelli registrati nel 3°trimestre degli ultimi 10 anni. Inoltre, la positività del secondo (+302) e del terzo trimestre (+152 appunto) non sono sufficienti a compensare un primo trimestre mai così difficile (-1.239): il saldo dei nove mesi resta dunque in area negativa, di 785 unità. Sono i dati Movimprese elaborati dal Centro Studi Unioncamere Fvg, che evidenzia anche come il numero delle imprese registrate in regione sua ira pari a 105.831 unità, di cui solo 93.455 attive.

«La lunga crisi economica pesa ancora molto sulla vitalità del sistema produttivo regionale – commenta il presidente di Unioncamere Fvg Giovanni Da Pozzo -. Le nostre imprese, se pure con fatica, cercano di reagire e leggiamo con piacere che le iscrizioni tornano a superare le cancellazione. Ma il momento è ancora delicato, visto poi che la domanda estera, per le conosciute e varie questioni geo-politiche in tante parti del mondo, incide sugli ordini e quindi su produzione fatturato delle nostre imprese esportatrici».

Le forme giuridiche sono un elemento di analisi della natimortalità delle imprese, evidenzia il Centro Studi. Il rapporto tra la crescita dei due principali aggregati e cioè delle imprese individuali e delle società, in particolare quelle di capitali, vede un recupero della prima forma giuridica. Le imprese individuali hanno determinato la metà della crescita. Si conferma tuttavia l’andamento di fondo del sistema imprenditoriale regionale, che vede progressivamente diminuire il peso delle imprese individuali in favore di forme più organizzate di impresa, in particolare delle società di capitali passate del 17,5% in un anno fa all’attuale 18,1% del totale delle imprese attive.

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