Il grande jazz internazionale sbarca in FVG

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redazione

30 Settembre 2022
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Dal 28 ottobre al 3 dicembre

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Il Volo del Jazz diventa maggiorenne: raggiunge le diciotto edizioni il festival internazionale che ogni anno, in autunno, vede sul palcoscenico di Sacile i nomi di punta della scena jazzistica mondiale.

Da sabato 29 ottobre a sabato 3 dicembre, sei concerti in programma al Teatro Zancanaro, cuore nevralgico della manifestazione, una serata speciale a palazzo Ragazzoni e quattro iniziative collaterali in cartellone.

Al timone c’è sempre Circolo Controtempo di Cormòns – in particolare la sua presidente e curatrice del festival Paola Martini – che lavora tutto l’anno per portare in Friuli i migliori artisti della scena jazzistica nazionale e internazionale, con l’intento di promuovere la conoscenza e la diffusione di questo genere musicale e di valorizzare il territorio, sperimentando format e coinvolgendo diverse realtà locali.

Il festival è realizzato con il sostegno di Ministero della Cultura, Comune di Sacile, Regione Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli, cui si aggiungono alcuni special partner e collaborazioni.

18 anni da festeggiare con un cartellone di altissimo profilo e per tutti i gusti, perché il jazz vive di contaminazioni: il pianista Christian Sands (29 ottobre) nella sua unica tappa a Nordest, il leggendario trombettista Randy Brecker (4 novembre), per la prima volta in Friuli Venezia Giulia, con un concerto esclusivo che nasce dalla collaborazione con l’Accademia Naonis,  scoppiettante omaggio all’ “American Songbook”, con brani di George Gershwin, Cole Porter e Duke Ellington; Paolo Fresu (12 novembre) in versione “beat”, con il suo progetto “Ferlinghetti”, insieme al pianista Dino Rubino, al contrabbassista Marco Bardoscia e al bandoneonista Carlo Maver, mentre uno dei più acclamati bassisti del mondo, il camerunense Richard Bona, si esibisce con il pianista cubano Alfredo Rodriguez (18 novembre).

E, ancora, in collaborazione con la rassegna “Gli occhi dell’Africa” il concerto dei Kokoroko (26 novembre), band londinese sulla cresta dell’onda che propone una riscoperta dell’afrobeat e sta scalando le vette delle classifiche mondiali e il gran finale con il nuovo trio capitanato da un fisarmonicista d’eccezione come Vincent Peirani (3 dicembre), sul palco insieme al bassista Federico Casagrande e al percussionista Ziv Ravitz.

Serata speciale, infine, quella del 10 novembre a Palazzo Ragazzoni con il Some Funk Punk del chitarrista Luca Dal Sacco insieme al bassista Matteo Mosolo e al percussionista Carlo Amendola: un appuntamento il cui ricavato è destinato a La Biblioteca di Sara.

Non mancano le iniziative collaterali, dove il jazz incontra altri sentieri, per esempio il mondo dell’illustrazione in The Shapes of Jazz, un progetto realizzato con il PAFF! di Pordenone e condotto dal pittore e illustratore Andrea Venerus, che guida i partecipanti nel disegno dal vivo della scena musicale. Dall’illustrazione alla fotografia: Jazz on film … jazz mood è la mostra digitale di Umberto Germinale, membro fondatore dell’Associazione Fotografi Italiani Jazz, che per l’occasione apre il suo archivio fotografico. Sacile sarà protagonista in Sinergie musicali “miniature” (6 novembre, Teatro Zancanaro): composizioni per pianoforte a quattro mani, orchestra, cortometraggi ed effetti sonori preregistrati di Gianni Della Libera, brani ispirati a otto diversi luoghi della città. L’attenzione alle nuove generazioni si traduce in Words in Jazz che mette in contatto il mondo del jazz con alcune classi del Liceo Leopardi Majorana di Pordenone, coinvolgendo ragazze e ragazzi in dialoghi e interviste agli artisti.

“Venite a teatro – è l’invito della presidente di Circolo Controtempo Paola Martini – stiamo insieme e insieme ascoltiamo musica di qualità.” Un’esortazione a partecipare ai concerti, a riscoprire la bellezza della musica da vivo e a tenere vivi i teatri che si traduce anche nell’impegno del Circolo, ancora una volta, a non aumentare i prezzi degli abbonamenti e dei biglietti per rendere fruibile a tutti concerti di livello mondiale.

Si comincia allo Zancanaro, sabato 29 ottobre (ore 21), con il concerto del pianista Christian Sands, nell’unica tappa del tour nel Nordest. Ad appena 30 anni, Sands, che a Sacile si esibisce in trio con il contrabbassista Phil Norris e il batterista Ryan Sands, ha già una notevole carriera alle spalle ed è diventato familiare al grande pubblico come membro prima dell’orchestra e poi del trio di Christian McBride, oltre che ad aver lavorato con artisti del calibro di Gregory Porter, Geri Allen, Esperanza Spalding e molti altri.

Venerdì 4 novembre (ore 21), un appuntamento che vede la collaborazione tra Controtempo e l’Accademia Musicale Naonis: un nuovo e prestigioso progetto che coinvolge i migliori musicisti della Regione, quale Glauco Venier, a fianco di Randy Brecker, “The King of Jazz” per la prima volta in Friuli-Venezia Giulia. Il leggendario trombettista e compositore, con la band musicale funky-fusion Brecker Brothers, ha calcato i più prestigiosi palchi del mondo. La proposta originale, con un programma eterogeneo dedicato ai grandi del 900 quali Duke Ellington, Cole Porter e George Gershwin, vuole essere un omaggio alla musica dei cantautori americani. Direzione e arrangiamenti a cura del maestro Valter Sivilotti, compositore e direttore d’orchestra.

Si cambia sede per l’appuntamento speciale di giovedì 10 novembre, alle 20.30, a Palazzo Ragazzoni, che ospita il Some Funk Punk di Luca Dal Sacco alla chitarra elettrica, insieme a Matteo Mosolo al basso elettrico e a Carlo Amendola alla batteria, progetto che spazia dal jazz-funk metropolitano e contemporaneo alla world music, con anche un’attitudine punk. L’ingresso sarà gratuito, con offerta libera e il ricavato sarà destinato a La Biblioteca di Sara, il progetto di libri e letture ad alta voce in ospedale e nelle strutture di comunità

Sabato 12 novembre, alle 21, lo Zancanaro ospita Paolo Fresu, in concerto con il pianista Dino Rubino, il contrabbassista Marco Bardoscia e il bandoneonista Carlo Maver. Il quartetto porta a Sacile il nuovo album: Ferlinghetti, in uscita il 7 ottobre, disco colonna sonora del docufilm The Beat Bomb, del regista Ferdinando Vicentini Orgnani che racconta la storia del poeta, pittore e attivista Lawrence Ferlinghetti. Solare, tagliente, introspettiva, intelligente, l’analisi musicale di Fresu riesce a offrire prospettive profonde attorno ad un tema così bello e discusso quale quello della tanto amata beat generation. Ad allargare il plateau sonoro è chiamato Carlo Maver il cui bandoneon riesce a dare nuance pittoriche allo scenario tematico.

Venerdì 18 novembre alle 21, Richard Bona, uno dei più grandi bassisti americani, si esibisce con Alfredo Rodriguez, talentuoso pianista cubano che dopo aver incontrato Quincy Jones al Montreux Jazz Festival nel 2006, ha lasciato Cuba e la sua famiglia per emigrare negli Stati Uniti e inseguire il suo sogno. Educato nei rigorosi conservatori classici dell’Avana, la sua arte è influenzata tanto da Bach e Stravinsky quanto dalle sue radici afrocubane e jazz. Originario di una piccola città del Camerun, Richard Bona, dopo aver vinto il suo primo Grammy nel 2002, il suo quarto album in studio Tiki è stato nominato come “Best Contemporary World Music Album” ai 49° Grammy Awards. Il duo Bona-Rodriguez può ora essere visto insieme nel documentario Netflix vincitore del Grammy Quincy.

Sabato 26 novembre alle 21, tornano in Friuli, già ospiti delle iniziative di Controtempo, per il concerto realizzato in collaborazione con Caritas Diocesana Concordia-Pordenone e Cinemazero nell’ambito della rassegna “Gli occhi dell’Africa”, gli otto straordinari artisti della band Kokoroko, uno dei gruppi più carismatici della scena nu jazz britannica. Il gruppo si ispira ai grandi maestri creatori dell’afrobeat come Fela Kuti, Ebo Taylor e Tony Allen, e si inserisce nella lunga tradizione della scena africana a Londra. Queste solide radici riprese, innescate nell’attuale fermento musicale londinese, danno vita ad un particolare sound che sconfina in più generi: dal funk al jazz, dalle musiche tradizionali dell’Africa occidentale ai ritmi giamaicani per passare ai suoni urbani londinesi. Kokoroko, che in lingua urhobo (lingua tradizionale nigeriana) significa “essere forti”, è l’espressione di una nuova epoca musicale londinese, che vede giovani artisti, figli della diaspora e del jazz contemporaneo, rivendicare le proprie radici e ridisegnare le basi di un nuovo immaginario black.

Gran finale, sabato 3 dicembre alle 21, con il trio capitanato dal fisarmonicista Vincent Peirani, che dopo diverse collaborazioni in duo e con il suo quintetto ha voluto mettersi alla prova con questa nuova formazione. Con il chitarrista italiano Federico Casagrande, che vive a Parigi da diversi anni, e il batterista Ziv Ravitz, israeliano di origine che vive a New York, forma un trio ibrido composto da batteria, fisarmonica e basso. Una formula cosmopolita, la loro, che consente di esplorare ogni tipo di musica: enigmatica, onirica, elettronica, esplosiva, colorata, perfino silenziosa. Tutto è permesso e può scorrere libero senza sovrastrutture, lasciato al libero arbitrio di ognuno dei tre protagonisti.

 

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