Il dolore e l’orgoglio degli Ucraini che ringraziano il FVG

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Livio Nonis

5 Aprile 2022
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Operativo il campo profughi in Slovacchia

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Per Marco Puntin e Luca Dean è il tempo dei racconti. Hanno appena vissuto un’esperienza in Slovacchia, a Michalovce, ai confini della zona di guerra dell’Ucraina, per realizzare una tendopoli che ora ospita 250 persone: dormitori, ristorazione e servizi igienici.

Una settimana per realizzare quest’opera grazie alla Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia. Per Luca Dean, 50 anni, non era la prima esperienza, anzi è uno “vecchio” di questa trasferte: Mirandola (per il terremoto in Emilia Romagna), Roma per due volte per il funerale di San Giovanni Paolo II, il terremoto dell’Aquila, le devastazioni nel Tarvisiano e altre uscite tutte al fine di dare una mano a popolazioni in difficoltà o per regolare i flussi delle persone.

Per Marco Puntin, 22 anni, è stata invece la prima esperienza in assoluto. Entrambi fanno parte dei Gruppi Comunali di Protezione Civile del Distretto “Destra Torre” (partecipano i comuni di Aiello del Friuli, Campolongo Tapogliano, Ruda, San Vito al Torre e Visco).

Appena arrivati in Slovacchia sono stati divisi in mini squadre (bolle), così in caso di positività al covid-19 si sarebbe fermata una sola squadra di tre persone; ma tutto è andato per il meglio, nessuno si è dovuto fermare.

Nella prima fase c’è stato il montaggio delle tende, dove Marco ha dato una mano per issarle e successivamente per la realizzazione dei pavimenti, mentre Luca era tra i coordinatori del campo e poi si è dedicato agli impianti elettrici.

Alcune squadre hanno montato le tende, altre gli impianti elettrici, chi ha effettuato idraulici, chi lavori all’interno delle tende, chi si è dedicato alla logistica. In una settimana, con un ottimo coordinamento, tutto è stato consegnato alle autorità locali slovacche.

Per il più giovane, Marco, un’esperienza molto significativa: “Sono andato in Slovacchia con la consapevolezza di dare realmente sostegno a tutte quelle persone che andranno poi ad “abitare” in quegli alloggi. Abbiamo avuto un contatto reale con gli sfollati, quando abbiamo portato loro dei dolciumi e dei giocattoli: il dolore misto all’orgoglio di essere ucraini, mi ha dato la sensazione di persone veramente forti d’animo”.

Per Luca invece, sposato con un’ucraina, questo aiuto ha un valore anche emotivo: “Sono andato in Slovacchia per cercare di aiutare i connazionali della mia famiglia; so quanto è grande la sofferenza in questo momento, perciò dovevo essere presente. Inoltre, la mia esperienza e il mio insegnamento è servito per formare le nuove generazioni, per dare continuità alla nostra Protezione Civile”.

Al loro ritorno in patria ad attenderli, anche se l’ora era tarda, c’erano i volontari della Destra Torre con il loro coordinatore, Danilo Bazzeo, per congratularsi della loro professionalità e dell’altruismo dimostrato che è alla base di ogni buon volontario di Protezione Civile.

 

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