Il caso Putin apre vicino/lontano

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redazione

20 Aprile 2022
Reading Time: 6 minutes

Presentata la 18^ edizione

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Nel segno delle “sfide” torna il festival vicino/lontano, in programma a Udine da mercoledì 11 a domenica 15 maggio, con eventi di anteprima già dal fine settimana precedente. 

Oltre 80 gli appuntamenti in programma – tra confronti, incontri, concerti, mostre, spettacoli e proiezioni – che coinvolgeranno 200 ospiti dal mondo delle scienze, della letteratura, dell’arte, dello spettacolo e dell'informazione.

Nella quasi totalità dei casi saranno a Udine di persona per rinnovare, insieme al pubblico, quel rito collettivo che è proprio di tutti i festival e che permette di incontrarsi, per condividere momenti di ascolto, di confronto e di riflessione in uno spazio comune, dove sentirsi comunità.

Fra i protagonisti: David Tremlett, Lucio Caracciolo, Gianluca Costantini, Ivan Dimitrijević, Stefania Maurizi, Edoardo Zanchini, Giacomo Marramao, Chicco Testa, Slavenka Drakulić, Fabio Deotto, Franco Farinelli, Sergej Bondarenko, Lorenzo Tondo, Giulia Morello, Stefano Zamagni, Andrea Graziosi, Giada Messetti, Hafez Haidar, Tatiana Biagioni, Massimiliano Panarari, Tamás Gyurkovics, Marianna Filandri, Yvan Sagnet, Carlo Ratti, Andrea Staid, Tonia Mastrobuoni, Guido Crainz, Wlodeck Goldkorn, Jacques Rupnik, Domenico Quirico, Valerio Pellizzari. Marcella Bonchio, Riccardo Noury, Helena Janeczek, Fabio Chiusi, Paola Caridi, Valerio Pellizzari, Pier Aldo Rovatti, Hazal Koyunucu, Jonathan Bazzi, Andrea Pennacchi.

Sarà come sempre il Premio Terzani a rappresentare il momento centrale del festival. La serata-evento per la consegna, in programma sabato 14 torna quest’anno al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Il vincitore 2022 verrà annunciato da Angela Terzani, presidente della Giuria del Premio, venerdì 22 aprile.

Nella cinquina finalista ci sono Fabio Deotto per L’altro mondo. La vita in un pianeta che cambia (Bompiani), Erika Fatland per La vita in alto. Una stagione sull’Himalaya (Marsilio), Gulbahar Haitiwaji con Rozenn Morgat per Sopravvissuta a un gulag cinese. La prima testimonianza di una donna uigura (add editore), Colum McCann per Apeirogon (Feltrinelli) ed Ece Temelkuran per La fiducia e la dignità. Dieci scelte urgenti per un presente migliore (Bollati Boringhieri)

Vicino/lontano occuperà, ancora una volta, il cuore della città di Udine e alcuni dei suoi edifici storici – la chiesa di San Francesco, la Loggia del Lionello, il Salone del Popolo di Palazzo D’Aronco, Piazza Libertà – tutti messi come sempre a disposizione dal Comune di Udine. Per quanto riguarda gli spazi, quest'anno c'è una importante novità: parte del programma 2022 verrà ospitato nell'Auditorium Sgorlon, edificio tecnologicamente funzionale oltre che esteticamente assai gradevole, che l’Università di Udine ha appena inaugurato nella sua sede di via Margreth, alle spalle di piazza Garibaldi, e che mette a disposizione di vicino/lontano nelle giornate del festival.

Il programma del festival ha la supervisione scientifica dell’antropologo Nicola Gasbarro, presidente del comitato scientifico di vicino/lontano, di cui fanno parte: Stefano Allievi, Lucio Caracciolo, Sergia Adamo, Massimiliano Panarari, Fabio Chiusi, Beatrice Bonato, Michele Morgante, Antonio Massarutto, Guido Crainz, Pier Aldo Rovatti, Giovanni Leghissa, Guglielmo Cevolin, Giancarlo Bosetti e Norma Zamparo. Quasi tutti, anche quest’anno, coinvolti di persona negli eventi del festival. È doveroso precisarlo, perchè senza il loro generoso impegno e il loro contributo di competenza e affidabilità scientifica il festival non potrebbe realizzarsi mantenendo negli anni la sua fisionomia di luogo di incrocio di saperi e di osservatorio aggiornato sul mondo.

Le curatrici delle ultime edizioni, Paola Colombo e Franca Rigoni, per confermare e consolidare il forte legame tra la figura di Tiziano Terzani e il festival, hanno voluto coinvolgere quest’anno nella costruzione del programma Àlen Loreti, biografo ufficiale del giornalista e scrittore fiorentino, oltre che curatore dei due volumi dei ‘Meridiani’ Mondadori dedicati alle sue opere.

Nell’economia della manifestazione, dopo il difficile momento vissuto dalla scuola durante la pandemia, tornerà a essere importante il coinvolgimento delle giovani generazioni, grazie al Concorso Scuole Tiziano Terzani, che si realizza con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale e che ha registrato una massiccia adesione da parte delle scuole dell’intera regione. Centinaia i progetti presentati. I vincitori saranno comunicati a breve dalla giuria del Concorso – di cui è responsabile, per vicino/lontano, la professoressa Doris Cutrino – e saranno premiati sabato 14 maggio, la mattina, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Oltre un migliaio di ragazzi hanno poi partecipato nel corso di tutto l’anno scolastico al progetto Il piacere della legalità, promosso dalla rete degli istituti superiori di Udine e coordinato da Liliana Mauro e Chiara Tempo. I risultati dell’articolato percorso formativo verranno presentati ancora una volta all'interno del festival, che è partner del progetto, come sempre nella mattinata del venerdì 13 maggio, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine.

È “sfide” la parola-chiave che attraversa gli eventi di vicino/lontano 2022.

Alla sfida geopolitica si intrecciano altre sfide, che ci costringono a ripensare i nostri stili di vita e la nostra stessa idea di mondo. Come possiamo rendere più sostenibile e meno ingiusto il nostro modello di vita, che per lungo tempo abbiamo dato per scontato? Come abbiamo potuto dimenticare che ne godiamo a scapito dei diritti di chi ne paga i costi più elevati? Sono le vittime di una globalizzazione che mostra evidenti segni di crisi ed è lo stesso ecosistema del pianeta che ci ospita a soffrirne.

Sono sfide la “transizione ecologica” e la “transizione energetica”, che ci trovano oggi più vulnerabili di ieri. Chiediamo agli scienziati e agli economisti, ma anche ai filosofi, di aiutarci ad affrontarne la complessità.

In tema di diritti – del pensiero, delle donne, dei giovani, dei lavoratori – vorremmo evitare la retorica di un discorso pubblico sempre più stanco, ripetitivo, astratto: vorremmo rimettere le parole nei corpi, nelle esperienze concrete, per cercare di comprendere le radici dell'oppressione della dissidenza, della discriminazione di genere, della disattenzione educativa, delle nuove forme di sfruttamento nel Terzo millennio.

 Per continuare a ragionare insieme, coltivando la convinzione che se forse non siamo all'altezza delle sfide del nostro tempo, possiamo almeno cercare di capirle, e magari essere in grado di affrontarle con maggiore consapevolezza.

L’edizione 2022 prenderà il via ufficialmente mercoledì 11, alle 18.30, con l’inaugurazione e il tradizionale saluto delle autorità. Ad aprire il festival non poteva essere quest’anno che un approfondimento geopolitico, con l’intervento del più autorevole esperto italiano, Lucio Caracciolo, direttore di LiMes, che sarà in dialogo con Omar Monestier, con l’introduzione di Guglielmo Cevolin (in collaborazione con Historia e Limes).

Nel pomeriggio al festival anche la presentazione dell’ultimo numero di LiMes, Il caso Putin. La giornata inaugurale del festival si chiuderà simbolicamente con un inno alla pace. La Fondazione Luigi Bon e Mittelfest porteranno sul palco della chiesa di San Francesco, in prima nazionale, l’opera Annelies, una rielaborazione in musica del celebre Diario di Anna Frank del compositore inglese James, che aprirà ufficialmente la seconda edizione di Mittelyoung, il festival dedicato agli artisti under30.  Annelies è stata eseguita per la prima volta nel 2005 nel 60° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz. Nella sua versione cameristica, prevede pianoforte, violino, violoncello e clarinetto, soprano solista e coro da camera. Tutti gli artisti coinvolti, compresa la direttrice Anna Molaro, sono giovani under 35.

A chiudere il festival, domenica 15 maggio, sarà Andrea Pennacchi. Accompagnato dalla lap steel guitar di Gianluca Segato, porterà in scena per vicino/lontano un reading libero, ispirato a La guerra dei Bepi, il suo secondo libro, che racchiude i monologhi che l’autore ha dedicato a suo nonno e a suo padre. Entrambi Bepi: il nonno si chiamava così e il papà, quando andò sulle montagne da partigiano, scelse come nome di battaglia quello del padre. L'uno coinvolto nella Prima, l'altro nella Seconda guerra mondiale. In guerra, da persone comuni, alla ricerca di un senso difficile da cogliere e soprattutto da spiegare: in trincea (il nonno), in un campo di concentramento (il papà).

 

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