Il 25 aprile di Ronchi e Staranzano

Due cerimonie con poche persone come da disposizioni normative vigenti ma che hanno voluto ricordare con tutti gli onori del caso il 75simo anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo.

Sia a Ronchi dei Legionari che a Staranzano i due sindaci Livio Vecchiet e Riccardo Marchesan hanno commemorato le vittime della lotta contro il regime e la soppressione.

“Forse è giunto il momento di un'altra resistenza che ci deve vedere tutti uniti, solidali per sconfiggere assieme questa pandemia che sta minando le basi della nostra società, oggi siamo tutti responsabili del nostro futuro. Forse è il momento di ripensare e riflettere sulle nostre modalità di vivere fino ad oggi, è ora di voltare pagina di riacquisire e fare nuovamente nostri i valori veri, che con la liberazione sono stati donati al nostro Paese, e ricordare sempre chi ci tolse la libertà e chi ci permise di riaverla”, ha affermato Vecchiet nel suo intervento. 

“Anche se oggi non possiamo essere fisicamente presenti in Piazza Dante, ricordiamo con rispetto e riconoscenza tutte le persone che hanno dato e danno il loro contributo per una società migliore. Ricordo ancora, accanto al sacrificio di molti giovanissimi partigiani, quello di un giovane dei nostri tempi, di queste nostre terre, pieno di ideali e speranze, orribilmente e barbaramente ucciso in Egitto: Giulio Regeni. Ci stringiamo attorno alla sua famiglia e ribadiamo con forza che vogliamo la verità per Giulio. Il 25 aprile sia quindi anche una giornata di lotta per il rispetto dei diritti universali dell’uomo”, ha sottolineato Marchesan nel proprio discorso, dopo aver deposto una corona d’alloro presso il Tempietto Ossario del Cimitero, una sulla lapide in via Martiri della Libertà – i due luoghi dedicati alla memoria dei partigiani caduti – e in Piazza Dante Alighieri davanti al Monumento ai Caduti di tutte le guerre e della Liberazione.