Gorizia omaggia la memoria di Giannino Busato

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redazione

20 Aprile 2023
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Al medico anche missionario in Africa dedicato l’Ambulatorio della Terapia del dolore al San Giovanni di Dio

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GORIZIA – Presso l’Ospedale San Giovanni di Dio di Gorizia è stato ricordato il dottor Giannino Busato a cui è stato dedicato l’Ambulatorio della Terapia del Dolore.

All’evento hanno partecipato il direttore generale di ASUGI, Antonio Poggiana, la presidente dell’Ordine dei Medici di Gorizia, Roberta Chersevani, l’assessore comunale Silvana Romano, il medico chirurgo Paolo Adami Adelino anche collaboratore di fiducia del dott. Busato, il vicedirettore di Medici con l’Africa CUAMM, Andrea Borgato, e tutti i direttori e responsabili dell’area Isontina. 

Nato a Casier (Treviso) nel 1934, il dott. Busato è stato un medico missionario in Africa e l’iniziatore dei servizi di cure palliative e terapia del dolore a domicilio. Nel 1980 arriva nel territorio isontino diventando Primario di Anestesia e Rianimazione presso l’Ospedale di Gorizia, e fondando inoltre il Reparto di Rianimazione. Nel 1984 il dott. Busato ha anche costituito a Gorizia l’associazione Alpe Adria di anestesia, rianimazione e cure palliative.

“È un onore – ha affermato il responsabile della Struttura Semplice di Terapia del dolore e cure palliative ambulatoriali, Corrado Thomann – dedicare l’Ambulatorio della Terapia del Dolore alla memoria del dott. Busato che lo ha fondato nel 1982. In quegli anni il tema del dolore non aveva ancora degli ambulatori dedicati come del resto anche le Terapia Intensive erano in creazione. La sensibilità del dott. Busato verso i pazienti fragili ha posto le basi per la creazione di un servizio che offrisse ai malati e alle loro famiglie un supporto al fine di affrontare al meglio il difficile percorso della malattia. Solo molti anni dopo in Italia si è cominciato a parlare meglio di Terapie del dolore e delle Cure Palliative con la creazione nel 2010 di una legge apposita che definisce e sancisce l’assoluta difesa del malato affetto da dolore cronico. In questi anni ci si è accorti di come il tema del dolore non sia solo incardinato al tema oncologico ma apra a tutte quelle malattie cronico degenerative benigne di cui la popolazione è sempre più affetta e per cui vengono cercate soluzioni al fine di migliorare la qualità di vita. Abbiamo proseguito e sviluppato la strada indicata dal dott. Busato, diventando un punto di riferimento per numerosi malati fragili, poichè fragili sono per antonomasia i malati con dolore. L’Ambulatorio di Gorizia è diventata Struttura Semplice, ha sviluppato attrezzature, tecnologie e capacità che permettono di affrontare la maggior parte delle patologie dolorose, eseguendo più di settemila prestazioni all’anno”.

“Oggi – ha aggiunto Thomann – oltre a terapia infiltrative, blocchi nervosi, tecniche anestesiologiche antalgiche, si è proseguito con l’agopuntura, l’auricoloterapia, ampliando le tecniche fisiche di TENS, laserterapia, taping; è stata introdotta l’ozonoterapia infiltrativa e sistemica, portando questa metodica all’interno del servizio pubblico, è stato sviluppato e favorito l’utilizzo della cannabis terapeutica. Recentemente sono stati introdotti i blocchi nervosi più duraturi in radiofrequenza pulsata, ma soprattutto abbiamo sempre mantenuto il dialogo con i nostri pazienti con lo scopo di dare quanto più possibile risposte o talvolta anche solo ascolto. D’altra parte i pazienti sono stati i più grandi incoraggiatori del nostro servizio e la maggior parte delle strumentazioni sono frutto di donazioni fornendo un motivo di vanto ma anche di responsabilità”.

 “A nome di Medici con l’Africa Cuamm – ha dichiarato il vicedirettore di Medici con l’Africa CUAMM, Andrea Borgato – ringrazio l’Azienda Sanitaria di Gorizia per questo gesto significativo. La dedica dell’ambulatorio della terapia del dolore al dott. Giannino Busato è per noi motivo di grande gioia. Partito con il Cuamm nel lontano 1959, è stato a tutti gli effetti, uno dei nostri “medici pionieri” e ha sempre mantenuto vivi la sua passione e il suo interesse per l’Africa, conservando freschezza ed entusiasmo fino alla fine, qualità che gli hanno consentito di poter essere di riferimento per altri medici più giovani. Amava il suo lavoro ed era felice di poter trasmettere ad altri professionisti sanitari quel sapere che gli apparteneva. Di lui vorrei sottolineare la peculiarità, che è tutta dei nostri medici della “prima ora”, di sapersi adattare e lo ha fatto sempre insieme all’inseparabile Sonia. Con lui abbiamo sperimentato le “tecnologie frugali”, quelle che costano poco e che sono facilmente applicabili ai contesti africani più poveri. Basti ricordare quell’apparecchio di anestesia che funziona senza ossigeno che Giannino recuperò dai modelli usati nel passato che a costi bassissimi consentiva di operare in sicurezza nelle sale operatorie africane che lui frequentava”.

 

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