Fascicolo Sanitario Elettronico, in FVG lo usano sempre più cittadini

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redazione

26 Ottobre 2020
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Aumento del 543% rispetto a inizio anno

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Dal mese di ottobre 2020 in Friuli Venezia Giulia si è avuto un aumento del 543% rispetto a gennaio 2020 di cittadini che hanno eseguito il primo accesso al Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse) in virtù del fatto che il referto del tampone naso faringeo era disponibile in formato digitale e facilmente scaricabile.

Il dato è emerso nel corso della riunione che il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, ha avuto con i direttori sanitari e amministrativi delle Aziende, i direttori dei Dipartimenti di prevenzione, alla presenza dei vertici del Servizio Sistema informativo e privacy della Direzione centrale salute.
A oggi sono 44.083 i cittadini ad aver fatto un primo accesso al Fse. Hanno raggiunto quota 32.252 nel 2020, di cui 11.831 sono le persone ad aver fatto un primo accesso nel solo mese di ottobre.

“Stiamo lavorando a un progetto – spiega Riccardi – che prevede azioni migliorative continue in termini di incremento dei servizi disponibili, semplificazione e usabilità. Auspichiamo che sempre un maggior numero di cittadini attivi questi servizi. Per quanto riguarda il risultato del tampone, la pubblicazione del referto continuerà ad alimentare il Fse dei cittadini che, però, invitiamo ad attivare il Sistema Pubblico di Identità Digitale (Spid) o la Crs per accedere in forma sicura al sistema”.

Il Fse è stato presentato nel settembre 2018, oggi parte integrante della piattaforma Sesamo (SErvizi SAlute in MObilità – https://sesamo.sanita.fvg.it), ed è lo strumento attraverso il quale il cittadino può tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, condividendola con i professionisti sanitari per garantire un servizio più efficace.

A giugno 2020 il patrimonio documentale disponibile tramite Fse consta di 108, 2 milioni di documenti firmati digitalmente di cui 27,2 milioni di referti di laboratorio e 29,5 milioni di referenti relativi a visite specialistiche.

L'accesso al Fascicolo è consentito esclusivamente attraverso il Sistema Pubblico di Identità Digitale (Spid) o attraverso il sistema regionale di autenticazione LoginFVG nella modalità avanzata ovvero tramite Smart card.

Il numero dei consensi registrati all'utilizzo del Fse corrisponde all'80% della popolazione. La soluzione consente agli operatori sanitari delle Strutture regionali l'accesso al Fse di un paziente. L'accesso è consentito esclusivamente se il paziente ha dato il proprio consenso alla visibilità da parte degli operatori che lo hanno in cura. A partire dal 18 febbraio 2019 la soluzione è stata avviata a ogni Azienda sanitaria regionale, che è stata attivata abilitandone tutti i suoi operatori all'utilizzo. L'accesso è consentito tramite Login FVG e Carta Operatore.

Nel corso della riunione è stato aggiornato anche lo stato di fatto della App Dema, ossia la applicazione scaricabile dagli store iOS e Android per poter ritirare i farmaci prescritti dai medici di medicina generale e dai pediatri senza passare per il medico.

Anche questa applicazione ha avuto un aumento di utilizzo negli ultimi mesi e attualmente sono 145 mila i cittadini ad averla scaricata. APP Dema consente al cittadino di visualizzare il codice della ricetta del farmaco che il medico ha prescritto attraverso la ricetta dematerializzata; il farmacista, con uno strumento di lettura ottica, scarica la ricetta e consegna il farmaco al paziente.

“Per quanto riguarda il risultato del tampone, infine, è stato avviato un sistema di invio del risultato negativo attraverso un canale automatico (SMS o chiamata telefonica); analogamente si ipotizza – rende noto Riccardi – di inviare un messaggio di alert ai cittadini risultati positivi invitandoli a rimanere a casa in isolamento in attesa che il dipartimento di prevenzione si metta in contatto con loro per definire le modalità di cura. È fondamentale che il cittadino, al primo contatto con la sanità, dia il consenso in forma verbale al ricevimento del SMS da parte del dipartimento di prevenzione e certifichi il numero di telefono a cui mandare la segnalazione”.

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