Cattinara svela la Sala Ibrida

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Investimento da quasi 2 milioni di euro. Consente l’esecuzione di interventi di precisione e con tecniche mininvasive, che riducono i tempi di degenza dei pazienti

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(ph. Asugi)

TRIESTE – Inaugurata la nuova Sala Ibrida che sorge al quarto piano della torre chirurgica dell’ospedale di Cattinara ed è costata quasi 2 milioni di euro.

La Sala Ibrida è la trasformazione della sala operatoria in un ambiente dove si integrano le tecnologie più avanzate permettendo l’esecuzione di interventi di precisione e con tecniche mininvasive, che riducono i tempi di degenza dei pazienti e consentono in molti casi di limitare o eliminare del tutto l’impiego dei mezzi di contrasto, con particolare beneficio per i pazienti che soffrono di patologie renali.

Nella Sala Ibrida è spesso possibile operare con microincisioni o addirittura in via percutanea. Vantaggi della Sala sono, ad esempio, l’agibilità sulle carotidi affette da placche invasive o l’azione anti-ostruttiva sugli arti inferiori dei pazienti diabetici esposti al rischio di cancrena.

Cuore della Sala ibrida, come ha spiegato il professor Sandro Lepidi, è l’angiografo rotazionale robotizzato che permette di acquisire immagini in 3d, simili a quelle della Tac, facilitando l’azione operatoria con precisione microchirurgica.

Alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, il direttore generale di Asugi (Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina), Antonio Poggiana, il professor Gianfranco Sinagra e i professori Umberto Lucangelo e Nicolò de Manzini.

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