Basket: Trieste stende Milano all’esordio

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La squadra di Christian vince contro i campioni in carica. Decisivi gli americani. Pubblico in delirio per il successo alla prima di campionato

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TRIESTE – “Vinceremo il tricolor…“. Il coro intonato dal PalaTrieste al termine del trionfante esordio in campionato (84-78) contro la corazzata Olimpia Milano non può essere preso sul serio, ma dà l’idea dell’entusiasmo che i ragazzi di Jamion Christian hanno saputo accendere attorno a sé.

Battere i campioni in carica all’esordio della Serie A è già una di quelle cartoline destinate a rimanere nell’album di questa stagione.

Una stagione che, dopo il match del mezzogiorno di fuoco a Valmaura, ora stuzzica come non mai i tifosi, caricati dalle parole di entusiamo pronunciate dal neopresidente Paul Matiasic prima della palla a due.

E stregati dall’entusiasmo contagioso del quartetto di americani (autori di 73 degli 84 punti totali della squadra). Trascinante quello italianizzato – Jeff Brooks – capace di leggere i momenti topici della sfida, accendendo il pubblico e piazzando canestri pesanti quando l’Olimpia ha tentato di rifarsi sotto.

Bene anche Valentine e Brown, mentre da rivedere Colbey Ross: sì top scorer dell’incontro e già beniamino assoluto del PalaTrieste, ma con alti e bassi nella gestione della squadra (e del pallone). Brillante nell’uno contro uno se marcato da Dimitrijevic, meno performarmante e perditempo nel palleggio quando il fiato sul collo glielo metteva Bolmaro o Tonut.

Proprio il triestino Tonut ha sofferto l’aria di casa: applaudito dal pubblico, ha cercato di ridare in difesa quanto mancato in attacco (4 punti totali, addirittura zero nei primi due quarti). Per il resto Milano ha cercato di affidarsi al totem Mirotic e a un LeDay di sostanza, tradita invece dai suoi uomini perimetrali.

E così Trieste ha prima preso le misure, quindi è via via scappata, ricevendo qualche punticino prezioso anche da Candussi e Ruzzier, mentre Uthoff e Johnson crescevano a rimbalzo (pressoché nullo, invece, il loro contributo offensivo).

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Ma fare le pulci dopo un successo contro l’Olimpia è un buon segno. Perché significa avere ancora ampi margini di miglioramento. Per trovare continuità nelle vittorie sarà necessario migliorare la circolazione di palla in attacco e avere variabili di gioco nuove dentro l’area.

Trieste, nonostante i cori dei suoi instancabili sostenitori, non è squadra da scudetto. Ma il giusto mix per una stagione di soddisfazioni c’è tutto. La trasferta a Napoli del prossimo turno dirà se quella odierna è stata solo un’emozione di settembre o l’inizio di un percorso tutto da gustare.

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