Al Forte di Osoppo la grande storia del Friuli

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Margherita Reguitti

5 Giugno 2023
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Angelo Floramo ha guidato il pubblico in un viaggio suggestivo tra arte, musica e tradizioni

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OSOPPO – Da osservatorio militare e baluardo di frontiera a luogo deputato a decifrare l’arte e l’animo umano. Il Forte di Osoppo si è confermato sito privilegiato per un incontro fra la grande storia che è passata su questo lembo del Friuli e l’accoglienza al turista e anche a chi ama promuovere la pace e il dialogo fra i popoli.

I linguaggi di fotografia, scultura, musica, poesia, espressioni visive e di installazioni hanno avuto nell’intellettuale Angelo Floramo l’ideale cantore di un percorso allestito nelle viscere e fra le vestigia del Forte.

Di scena in uno spazio scavato sotto il terrazzamento di vedetta le sculture, disegni e opere tridimensionali di Oscar Romanello in dialogo con le fotografie del Tagliamento dai contrastati colori di Federico Dorissa. Nelle opere di Romanello i chiodi, gli oggetti in ferro e di uso altro e ordinario acquistano forza del pensiero e lievità estetica. C’è l’energia dei contrasti di albe e tramonti, di gioco di acqua, cielo e terra dentro e sopra il grande Fiume negli scatti di Dorissa.  

Fra i ruderi e le pietre, dominate dalla torre di avvistamento sul quale sventola il tricolore scrutano le fotografie di Ulderica Da Pozzo. Scatti in bianco e nero dei volti e degli sguardi diretti e fieri dei soldati vittime della Grande guerra. Ovali di memoria e monito affidati alle tombe dei cimiteri di guerra. Ma anche slancio di speranza di cieli e paesaggi di colorata bellezza e serenità.

Sono forme antropomorfe definite e insufflate di vita le sculture di Maria Grazia Collini. Hanno pose plasmate, morbidezza che trascende il rigore dei fili metallici dai quali sono create. Le chiome sono mosse dal vento, dall’aria che le circonda.

Fra le mura dell’abside e sotto la volta carenata ricostruita sui resti della chiesa del Forte le note della fisarmonica di Sebastiano Zorza hanno accompagnato la voce di Federico Lepre. È stato eseguito un repertorio di villotte, ninne nanne e canti friulani con note che hanno richiamato l’anima della fisarmonica del grande Piazzolla.

L’appuntamento è stato una suggestiva perla del progetto “Contemporanea Tagliamento. Un fiume d’arte” organizzato dalla Pro Loco di Moggio Udinese e articolato in 8 tappe: Venzone, Gemona del Friuli, Osoppo, San Daniele, Ragogna, Flagogna di Forgaria nel Friuli, Majano e naturalmente Moggio Udinese.

Un bell’esempio di valorizzazione e promozione delle bellezze anche nascoste del Friuli e dei suoi figli e interpreti migliori.

 

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