A Udine i futuri alternativi del cinema giapponese

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redazione

18 Aprile 2016
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Tutto pronto per FEFF 18

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Se per noi occidentali “fantascienza giapponese” fa tradizionalmente rima con “Godzilla”, il Far East Film Festival è pronto a dilatare il nostro perimetro: s’intitola, appunto, Oltre Godzilla – Futuri alternativi e scenari la  retrospettiva che attraverserà il calendario della diciottesima edizione. Curata da Mark Schilling, così come l’omonima pubblicazione  illustrata da Francesca Ghermandi e realizzata per l’occasione, l’avventura di Oltre Godzilla è composta da 10 film e porterà a Udine un  maestro della Sci-Fi nipponica: Obayashi Nobuhiko, classe 1938, regista libero e visionario, che il 25 aprile riceverà il Gelso d’Oro alla Carriera “accompagnando” sul palco il suo cult House.

«Gli appassionati – scrive Schilling – considerano da molto tempo il Giappone una superpotenza del cinema di fantascienza, soprattutto per un sottogenere, i film di mostri, e per un personaggio, Godzilla. In realtà, i film di fantascienza giapponesi degli anni Cinquanta e Sessanta, affollati di razzi spaziali, UFO e vari tipi di armi e gadget esotici, saranno pure stati ispirati ai film sulle invasioni aliene di Hollywood, ma il loro stile unico, la loro energia e la loro immaginazione hanno influenzato non solo registi e animatori giapponesi, ma anche le loro controparti in tutto l’Occidente».

L’ospite d’onore, mister Obayashi, che grazie al FEFF 18 ritornerà in Italia dopo molto tempo (girò vari spot televisivi negli anni Settanta), condensa in poche frasi un’intera filosofia cinematografica: «Immaginare la luna è meglio che fare una passeggiata sulla sua superficie. I film sono un mezzo per ricordare, non per registrare. Mi piacciono i documentari perché cercano di rivelare la verità su un argomento senza riuscirci appieno e penso che l’ironia di questo fatto sia molto interessante. I documentari hanno qualcosa dell’amore non corrisposto, mentre i film sono l’innamoramento puro, che non chiede nulla in cambio. È un amore unilaterale».

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