Dalla Croazia a Cornino per i segreti dei grifoni

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Si infittisce la rete di contatti della Riserva regionale. Interesse per i sistemi di cattura e marcatura degli animali

La delegazione croata in visita a Cornino
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La delegazione croata in visita a Cornino

FORGARIA NEL FRIULI – Si infittisce la rete dei contatti interazionali intessuta dalla Riserva naturale regionale del lago di Cornino, che nelle relazioni con studiosi ed esperti di altri Stati trova uno dei suoi principali punti di forza.

Nei giorni scorsi una delegazione croata in rappresentanza dell’istituzione pubblica Priroda ha fatto visita al sito protetto per approfondirne la conoscenza.

Ad accogliere gli ospiti – il direttore di Priroda, Marko Modrić, la responsabile dei progetti comunitari Petra Stijelja e il collaboratore Elvis Vuleta – sono stati il presidente della Coop Pavees (che gestisce la Riserva) Luca Sicuro, il suo collaboratore Yuri Macoratti, e il direttore scientifico Fulvio Genero.

«Da parecchi anni – ricostruisce proprio Genero – la Riserva naturale di Cornino collabora con la Croazia per tutte le attività inerenti ai grifoni, considerando che le popolazioni di avvoltoi friulana e croata sono strettamente collegate e che tra di esse ci sono continui scambi di individui, con spostamenti regolari. Le interazioni sono talmente frequenti che si può ormai parlare di un’unica popolazione, gravitante sul nord Adriatico e sulle Alpi orientali».

Il progetto

La visita è stata organizzata nell’ambito delle attività previste dal progetto LIFE SUPort, avviato in Croazia e finalizzato ad uno scambio di esperienze, per mettere a confronto le tecnologie e le metodologie utilizzate nelle due aree geografiche.

Gli esperti croati, nello specifico, sono particolarmente interessati ai sistemi di cattura e marcatura degli animali messi a punto nella Riserva di Cornino e a quelli di videosorveglianza utilizzati per il monitoraggio dei grifoni e per il controllo del contesto.

Nell’occasione sono stati affrontati anche altri argomenti: dalla gestione dei punti di alimentazione alla raccolta dei dati e all’utilizzo e scambio degli stessi per studi più approfonditi sull’ecologia e la biologia della specie nell’intero areale di nidificazione. Fattori molto importanti, tutti questi, anche per le proposte di futuri programmi di conservazione comuni, con la possibilità di accedere a finanziamenti comunitari.

La giornata, che ha incluso tappe in alcuni siti di nidificazione della specie sulle Prealpi Friulane, apre dunque la via ad un rafforzamento dei collegamenti con la Croazia, a ulteriore affermazione del progetto friulano in ambito internazionale.

«È fondamentale – commenta il vicesindaco di Forgaria, Luigino Ingrassi, titolare della delega alla Riserva – intrattenere e intensificare le relazioni con altri Stati, tanto a fini di studio quanto di promozione e dunque di visibilità del nostro sito protetto».

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