Il mese del jazz torna in FVG

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Quattro grandi concerti: Francesco Bearzatti con un progetto ad hoc, il talento di Sara Zaccarelli, un omaggio a Nina Simone e la chiusura internazionale con Amaro Freitas
[Francesco Bearzatti]

San Vito Jazz
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Francesco Bearzatti

UDINE – Presentata l’edizione della maggiore età di San Vito Jazz, il festival diretto da Flavio Massarutto che si terrà a San Vito al Tagliamento nel mese di marzo. Sono intervenuti all’incontro, oltre al direttore artistico, l’assessore alla Vitalità del Comune di San Vito al Tagliamento, Andrea Bruscia, il presidente dell’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia, Fabrizio Pitton, e il direttore dell’ERT, Alberto Bevilacqua.

Dopo la parentesi pandemica in cui il festival si era spostato in estate e all’aperto, dalla scorsa stagione San Vito Jazz è ritornato nella consueta collocazione a cavallo tra inverno e primavera con quattro concerti nei quattro sabati di marzo.

La 18ª edizione vuole richiamare le origini, con due appuntamenti ospitati all’Antico Teatro Sociale Giangiacomo Arrigoni, dove il Festival nacque e mosse i primi passi, e continuare ad aprirsi al futuro con due serate nel più capiente Auditorium Centro Civico, sede delle ultime edizioni.

San Vito Jazz 2024 si aprirà sabato 2 marzo all’Auditorium con The Peace Concert, il progetto commissionato dal Festival al sassofonista pordenonese Francesco Bearzatti. Con lui sul palco un “doppio quartetto”, quello composto da lui stesso, Federico Casagrande alla chitarra, Alessandro Turchet al contrabbasso e U.T. Gandhi alle percussioni, e il Quartetto d’Archi Arrigoni con Giovanni Di Giorgio e Domenico Mason al violino, Jessica Orlandi alla viola e Federico Covre al violoncello.

Giovedì 7 marzo alle 18 la Biblioteca Civica di San Vito ospiterà la presentazione del libro Abbey Lincoln, una voce ribelle tra jazz e lotta politica. L’autore, il critico e storico del jazz Luigi Onori, dialogherà con il direttore artistico Massarutto per raccontare la vita della cantante di Chicago che ha attraversato una stagione fondamentale, quella dei diritti civili, della storia contemporanea americana e non solo. L’ingresso è libero.

Due giorni dopo, sabato 9 marzo, ancora un’altra donna afroamericana sarà protagonista del secondo concerto del cartellone 2024. Al Teatro Arrigoni andrà in scena My name is Nina, a portrait of Nina Simone, uno spettacolo tra musica, parole e immagini per raccontare Nina Simone. Sul palco a dare voce a Eunice Kathleen Waymon – questo il vero nome della cantante nativa del North Carolina – ci sarà Graziella Vendramin, anche impegnata alle percussioni, accompagnata dal narratore Valerio Marchi, da Alessandro Scolz al pianoforte, da Romano Tedesco al contrabbasso e da Emanuel Donadelli alla batteria.

In rapida ascesa è la carriera di Sara Zaccarelli, giovane e talentuosa cantante emiliana che assieme al Soul Train composto da Matteo Benvenuti (chitarra elettrica), Mecco Guidi (tastiere), Massimo Zanotti (trombone e voce), Gabriele Bolognesi (sax), Alessandro Cianferoni (basso) e Daniele Cianferoni (batteria), darà vita sabato 16 marzo al Teatro Arrigoni a una serata che, partendo da Aretha Franklin, passerà da Solomon Burke, Sam Cooke, Ray Charles per approdare infine alle sonorità di Amy Winehouse e ai caldi ritmi della Big Easy, New Orleans.

Si ritorna all’Auditorium per la chiusura della rassegna con l’ospite internazionale del 2024. Sabato 23 marzo direttamente da Recife, in Brasile, giungerà il pianista e compositore Amaro Freitas, astro nascente del jazz carioca e internazionale che proporrà il suo approccio assolutamente originale alla tastiera.

Le serate avranno inizio alle ore 21. I biglietti d’ingresso sono fissati in 15 euro per The Peace Concert e Amaro Freitas, e in 10 euro per My name is Nina e Sara Zaccarelli & The Soul Train. Info: ertfvg.it.

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