Una “castagnata” per tornare bambini

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Livio Nonis

24 Novembre 2015
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Tradizionale evento ad Aiello

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La castagna è il frutto tipico di novembre, poeti e scrittori hanno declamato questo nobile cibo autunnale in molteplici opere. Nei nostri paesi vige tuttora la tradizione di incontrarsi per cucinare e degustare questo frutto accompagnato da qualche buon calice di vino, magari attraverso iniziative di varie associazioni e gruppi. La castagna può essere anche strumento di solidarietà e portare buon umore, come nella casa di riposo comunale “Mafalda” di Aiello, dove ormai è consuetudine, ogni anno, organizzare la “Castagnata”.

Molti i volontari impegnati per questo evento, chi è addetto alla preparazione, chi alla cottura, chi ad avvolgere le castagne in un panno in modo che continuino la cottura rimanendo ben calde e molto più morbide. L’umidità trattenuta dal panno infatti facilita il lavoro di altre volontarie che sbucciano le castagne per il momento più atteso, la distribuzione agli ospiti.

Quest’anno alla “festa” sono giunti i volontari della Croce Rossa di Palmanova che hanno distribuito castagne a “iosa”, con aranciate e acqua minerale al posto del vino, un buonumore sfociato in canti e cori, canzoni di oggi ma soprattutto di ieri, per una allegria e felicità che si poteva leggere sul visi di tutti, ospiti e non.

Soddisfatta la presidente della Casa di Riposo Comunale, la vice-sindaca Livia Valle: “Come responsabile della struttura per anziani sono felicissima di tutto quello che è stato fatto per i nostri “nonnetti”, in questi cinque anni di presidenza sono stati sviluppati moltissimi progetti, è stata instaurata la regola di una alimentazione più funzionale, abbiamo acquistato sedie a rotelle più confortevoli, una nuova lavatrice professionale, è stato realizzato un nuovo impianto elettrico e nuove vetrate, ma soprattutto è stato instaurato un diverso approccio con gli anziani, un metodo di condivisione che ha permesso una nuova confidenza, per la quale gli ospiti ci hanno anche raccontato episodi della loro vita, rendendoci partecipi della loro esperienza”.

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