La pittura magica di Ennio Finzi

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Margherita Reguitti

29 Ottobre 2015
Reading Time: 2 minutes
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In mostra a Gorizia

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Ennio Finzi, uno fra i più grandi astrattisti italiani del secondo ‘900, esposto ancora per alcuni giorni alla Galleria “La bottega” di via Nizza a Gorizia, riscuote poco successo di pubblico; forse perché in provincia vanno per la maggiore autori locali, dunque noti. 

La piccola ma curata esposizione è una finestra su una pittura di levatura che può sembrare elitaria, un’occasione per scoprire e conoscere un grande maestro, un uomo dai tanti talenti, dal pensiero vivace, un innovatore che, fra le tante sperimentazioni concettuali, ha ricercato il suono attraverso il colore. 

Nato nel 1931 a Venezia, dove vive a lavora, Finzi è un artista diviso fra la passione per la musica e la pittura, il colore è poi diventato la sua parola, immagine e universo espressivo. “Ho preso il colore per sé medesimo – spiegava conversando con il critico Dino Maragon, in occasione di un’esposizione dedicata allo spazialismo veneziano – senza sollecitazioni o implicazioni simbologiche. Il colore come pigmento e corpo”.

Allievo di Emilio Vedova, amico di Fontana, Guidi, Vianello, Morandis, Rampin, solo per citare alcuni, inizia a esporre nel 1949 alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia: da allora partecipa da protagonista alla vita culturale del Paese, affermandosi anche a livello internazionale. Se la sua è una pittura complessa, l’uomo Ennio Finzi ha la capacità di spiegarne i concetti in termini semplici, accessibili, senza paroloni e frasi arzigogolate; come sanno fare i grandi. La sua arte tende a “uscire dalla pittura”, da un pensiero unitario scardinato alla fine degli anni ’40 dalla musica atonale di Schönberg e dalla pittura di Vedova e Kandinsky.

“Vedova – spiega l’artista – mi ha fatto scrivere da destra verso sinistra, rovesciando i termini del dipingere, mentre Kandinsky mi ha fatto capire che si poteva fare pittura al di là dell’immagine figurativa”.

Per un approfondimento sull’autore si consiglia la lettura di “Finzi 50 anni di pittura raccontata” a cura di Michele Beraldo, edizioni Canova. Mostra aperta con ingresso gratuito fino al 31 ottobre.

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