Trieste, apre la nuova sala dei “Vasi Greci”

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redazione

27 Maggio 2014
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Riqualificato il Civico Museo di Storia e Arte

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A conclusione dei lavori di riqualificazione degli ex uffici della direzione dei Musei Civici di via della Cattedrale, eseguiti dai tecnici dei Lavori Pubblici al fine di adibirli a sale espositive, viene ora aperto al pubblico il secondo piano dell’edificio destinato alle collezioni classiche.

Si inaugura così la nuova sala dei Vasi Greci, che recupera le storiche e funzionali vetrine ottocentesche in legno, ora arricchite da un’illuminazione interna che valorizza le 190 ceramiche esposte. In successione, le vetrine presentano la ceramica prodotta a Corinto nel VII-VI secolo a.C., caratterizzata dalle fasce animate soprattutto da teorie di animali reali o fantastici; la ceramica a figure nere che vide tra V e IV secolo a.C. il predominio delle fabbriche di Atene e del suo territorio, l’Attica. Quindi la grande rivoluzione, avviata sempre in Attica, della ceramica a figure rosse, che invertendo le parti “verniciate” rispetto a quelle in cui è lasciato visibile il bel colore rosso della ceramica, permise di ottenere una maggiore naturalezza nelle proporzioni delle figure e del loro movimento, raggiungendo un realismo quasi pittorico. Seguono i vasi di produzione etrusca, ad imitazione di quelli greci, i quali avevano visto una considerevole importazione in terra italica, a tal punto che le officine attiche elaborarono forme adattate al gusto etrusco, destinate quindi al fiorente mercato verso l’Italia.

I Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste possiedono una ricca collezione di vasi greci e magnogreci frutto della propensione mercantile dei suoi abitanti, che nell’Ottocento amarono raccogliere nelle proprie case oggetti d’arte e archeologici, tra i quali una posizione di rilievo ebbero le ceramiche antiche, facilmente acquistabili in Etruria e in Puglia. Raccolte che vennero poi, con grande generosità, donate al Museo (vanno segnalate quelle dei fratelli Ostrogovich, dei coniugi Oblasser e soprattutto la Collezione Sartorio).

Grazie a un lungo e paziente lavoro di assunzione fotografica e rielaborazione, le didascalie propongono le immagini delle scene “srotolate” su un piano orizzontale; ciò ne facilita la lettura, resa difficile dai corpi cilindrici e dai ventri rigonfi su cui sono dipinte le scene.

Un apparato didattico multimediale presente nella sala permetterà di conoscere le “magiche” fasi della creazione di un vaso, dal tornio al forno. Sarà possibile inoltre consultare i dati relativi ai vasi esposti e le notizie riguardanti gli artisti presenti nella collezione.

Le scene ingrandite e l’accento posto sui particolari permetteranno poi di apprezzare la tecnica e la maestria con le quali i pittori e gli artigiani del VII-IV secolo a.C. riuscirono a creare questi fantastici vasi in semplice ceramica.

Le altre nuove sale del secondo piano ospitano, in questa fase, una mostra con una selezione di 70 reperti scelti per illustrare le diverse tematiche alle quali verranno dedicate nel futuro allestimento: rispettivamente la sezione cipriota, quella della produzione campana e lucana, quella apula. Uno spazio a sé verrà dedicato al favoloso rhyton d’argento configurato a muso di cerbiatto (prodotto sul Mar Nero nel 400 a.C.) e alla collezione tarantina con la ricca serie delle sue figure in terracotta dai contesti funerari e cultuali della antica città pugliese, colonia di Sparta.

 

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IL MODELLO VIRTUALE DELLO STAMNOS CON GLI DEI DELL’OLIMPO

Nell’occasione verrà presentato il modello virtuale 3D dello stamnos a figure rosse con serie degli dei dell’Olimpo ottenuto con scansione in 3D a luce strutturata offerto dalla società Idea prototipi s.r.l. (ideaprototipi.it) con la consulenza di Arsenal s.r.l., entrambe con laboratorio in Area Science Park.

Il modello virtuale presenta per il Museo molteplici usi e vantaggi, come l’archiviazione digitale del bene, duratura nel tempo, che può essere visualizzato e riprodotto in solido con tecnologie attuali e future.

Il modello è inoltre un mezzo per creare copie toccabili ad uso dei diversamente vedenti per “leggerne” la forma, ma anche la decorazione, amplificando il rilievo o la depressione per la lettura al tatto delle immagini dipinte. È stata per l’occasione rielaborata una sezione sperimentale del vaso, con stampante 3D in ABS, che sarà a disposizione del pubblico.

I presenti potranno avere inoltre l’occasione di sperimentare la visione 3D multimediale.

 

IL MITO SUL VASO

Il racconto del mito e della vita quotidiana attraverso le immagini dei vasi greci e magnogreci dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste

di Marta Bottos

Le immagini dipinte sui vasi greci spesso si riferiscono alla sfera del mito: i personaggi, dèi ed eroi, vi sono raffigurati con segni grafici lineari e con caratteristiche ben definite, in uno stile che si presta a una trasposizione narrativa a fumetti. Questo linguaggio moderno, essendo costituito da più codici, ovvero testo e immagine, può sciogliere le rappresentazioni vascolari e, a partire da queste, sviluppare un racconto.

In tal senso, alcune immagini dipinte sui vasi conservati nei Civici Musei di Trieste si mostrano estremamente funzionali per la creazione di una serie di storie a fumetti a carattere didattico, destinate principalmente a bambini e ragazzi delle scuole, ma anche a famiglie e turisti. 

La serie, in 6 episodi, ideata e realizzata da Marta Bottos, sarà di volta in volta legata da una guida/mascotte, un giovane satiro che avrà il duplice scopo di avvicinare e di guidare i lettori attraverso i vari episodi e il compito di rendere più leggeri gli approfondimenti previsti alla fine di ogni albo.

In questa occasione viene presentato il primo episodio intitolato “Esiodo e le Muse” in cui le Muse, figlie di Mnemòsyne e di Zeus, donano al poeta Esiodo un ramo d’alloro e gli ispirano il canto divino, ordinandogli di celebrare gli dei.

Edito dai Civici Musei di Storia ed Arte è in vendita a 2 euro.

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