Trieste, gli artisti espongono in municipio

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redazione

5 Maggio 2014
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Presentata “Arte in Comune”

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Fare entrare l’arte contemporanea in uno dei luoghi più rappresentativi della città e all’interno della vita pubblica. È questa la finalità del progetto “Arte in Comune”, curato da Maria Masau Dan e Lorenzo Michelli, nato in seguito all'iniziativa ‘Corrispondenze d'arte’ promossa dal Museo Revoltella, che prevede l'inserimento di opere di artisti triestini in un luogo di lavoro e di rappresentanza qual è l’ufficio del sindaco e testimonia la volontà di valorizzazione della produzione artistica territoriale anche con forme inconsuete e simboliche.

Dopo la prima selezione che ha visto partecipare Mario Sillani Djerrahian, Serse e Antonio Sofianopulo, ora nell’ufficio del primo cittadino gli ospiti potranno ammirare e conoscere le opere di Manuela Sedmach, Franco Vecchiet ed Elisa Vladilo.

“L’intento è quello di entrare con l’arte contemporanea attraverso messaggi artistici di vari autori di qualità nel ‘cuore della città’, negli spazi istituzionali dove passano molte persone e dove il Sindaco riceve gli ospiti – ha spiegato Maria Masau Dan – realizzando una partecipazione artistica corale, e destando curiosità e interesse”. Interesse e gradimento già manifestati nel corso delle visite effettuate dai ragazzi nell’ambito dell’iniziativa “Se io fossi il sindaco”, in particolare per la galleria di ritratti dei Podestà e dei Sindaci che fanno parte della storia della nostra città. Con queste premesse, l’auspicio – è stato sottolineato – è di ‘aprire’ ancor più le porte del Palazzo per far conoscere questa importante istituzione pubblica nei fine settimana, in occasione di particolari eventi.

Nel dettaglio, le opere esposte sono: “Tornare a casa” di Manuela Sedmach, un’opera che rappresenta esemplarmente la poetica dell’artista che da molti anni realizza tele in cui il pigmento pittorico si traduce in visioni dalle tinte smorzate e poetiche in cui appaiono paesaggi nebbiosi, marine, deserti ma soprattutto luoghi del pensiero e dell’immaginazione.

Una volontà astratta e costruttiva che si ricollega a matrici avanguardistiche traspare invece dalle opere di Franco Vecchiet; “Memorabilia” è il titolo della sua recente esposizione al Museo Revoltella, termine che indica il modo corretto per avvicinare i suoi lavori in cui le suggestioni derivanti dalla grafica, da sempre coltivata dall’artista, si sommano a quelle della sperimentazione aperta a diverse tecniche espressive.

Colori squillanti nel lavori artistici di Elisa Vladilo, sia nei grandi interventi ambientali o nelle tele di dimensioni ridotte – come in questo caso, con le tele intitolate “Tutti chiamano esperienza i propri errori” -. I suoi segni sono inconfondibili; con i gialli, gli azzurri, i verdi o gli arancioni delimita campi cromatici decisi che parallelamente aprono le porte alla purezza delle cose semplici e di segno positivo come anche ad un fare controllato legato alla progettazione rigorosa.

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