“Lavoro e uguaglianza. O l’Europa non ripartirà mai”

imagazine_icona

redazione

11 Marzo 2014
Reading Time: 2 minutes
Condividi

La crisi vista dall’economista Mario Pianta

Condividi

È un economista di consolidata esperienza sulla scena accademica internazionale: ricercatore alla Columbia University, all’European University Institute, alla London School of Economics e all’Université Sorbonne, Mario Pianta è attualmente ordinario di Politica economica all’Università di Urbino ed è soprattutto uno dei fondatori di “Sbilanciamoci!”, il movimento di pensiero economico che propone una ricetta di economia sostenibile per l’Europa, anteponendo l’azione pubblica al mercato, il lavoro ai profitti, l’uguaglianza al privilegio.

Sarà lui, giovedì 20 marzo (ore 15.30, Auditorium Casa Zanussi Pordenone Via Concordia 7), il protagonista del terzo incontro del corso di cultura economica dell’IRSE dedicato a “Sbilanciamo l’economia. Vie di uscita dalla crisi in Italia e in Europa”, un tema che riprende il titolo del recente libro di Pianta (edito Laterza, firmato con Giulio Marcon).

Mario Pianta interverrà all’incontro reduce da Bruxelles, dove mercoledì 19 marzo parteciperà al Forum internazionale “Un’altra strada per l’Europa”. «Se guardiamo indietro – afferma Mario Pianta nella relazione tratta da Sbilanciamoci! (sbilanciamoci.info) – abbiamo venticinque anni di politiche monetarie sbagliate, che hanno fondato su mercato e moneta unica l’intera costruzione europea, abbandonando via via occupazione, modello sociale, diritti, democrazia. Appena dietro di noi abbiamo la più grave crisi del capitalismo dal 1929, da cui nasce la depressione attuale. I Paesi che hanno provato a uscirne – Stati Uniti, Gran Bretagna, Giappone – l’hanno fatto creando nuove bolle speculative per la finanza, alimentate dall’introduzione di un’enorme liquidità nell’economia mondiale. Se guardiamo avanti, il buio è fitto. Le promesse di ripresa dell’economia sono state finora illusorie e riguardano soprattutto pochi paesi del nord Europa. A Bruxelles, Berlino e Francoforte la politica resta immutabile: per la periferia d’Europa austerità fiscale, un debito insostenibile anche se gli spread calano, politica monetaria rigida, mano libera per la finanza. Ci muoviamo in un lunghissimo tunnel da cui sembra impossibile uscire (…) Ma una via d’uscita c’è – spiega ancora Pianta – in Italia come in Europa, possiamo ‘sbilanciare l’economia’: mettere l’azione pubblica prima del mercato, la sostenibilità e il lavoro prima dei profitti, l’uguaglianza al posto del privilegio. Con una politica nuova, fatta di partecipazione e democrazia».

Proposte sicuramente “orientate” ma sempre argomentate con puntualità e cifre. Il gruppo di Sbilanciamoci!” lo ha ripetuto ogni anno con la presentazione della sua “contro finanziaria”, indicando dove tagliare (dalle spese militari ad alcune grandi opere, alla pubblica amministrazione) e dove aumentare la spesa (energie alternative, livelli minimi di assistenza, edilizia scolastica). Dove trovare i soldi? «Inutile girarci intorno – afferma Pianta – va ristrutturato radicalmente il sistema di tassazione nazionale, che ha ormai “ridotto al minimo” la progressività prevista dalla Costituzione, che non colpisce abbastanza le rendite finanziarie, che grava soprattutto sui lavoratori dipendenti.

Visited 3 times, 1 visit(s) today