Intesa tra Comune e Ministero, a Gorizia un “carcere modello”

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redazione

11 Settembre 2020
Reading Time: 2 minutes

Lavori per 4.500.000 euro

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Maggiori spazi per guardie e detenuti ma anche laboratori e nuovi servizi. Sono le novità che riguarderanno la Casa circondariale di Gorizia con l’accorpamento dell’ex scuola elementare “Pitteri” che sarà venduta dal Comune al Ministero di Grazia e Giustizia per 490 mila euro. Un atto che consentirà alla prigione di via Barzellini di allargarsi e di realizzare una struttura complementare con nuovi ambienti destinati a migliorare l’attuale situazione carceraria, con una spesa complessiva di 4.500.000 euro.

“Dovremmo essere arrivati all’atto finale di questo progetto avviato già nel precedente mandato dall’amico Ettore Romoli – spiega il sindaco, Rodolfo Ziberna –. Si tratta di un’opera che abbiamo perseguito con grande tenacia perchè porta benefici molteplici per la nostra città a partire dal fatto che con questo potenziamento si scongiura la chiusura dell’attuale carcere e del tribunale più volte paventata in passato. Poi si recupererà un edificio “storico”, in cui sono cresciute generazioni di goriziani, salvandolo dall’abbandono e dal degrado per recuperare un ruolo importante al servizio della comunità. Infatti al suo interno saranno reperiti spazi che miglioreranno la vita degli agenti e dei detenuti attraverso il potenziamento di servizi ma anche con la realizzazione di laboratori e altre aree attrezzate. In sostanza si fornisce all’attuale Casa circondariale quell’ampliamento tanto ricercato che le permetterà di trasformarsi in un carcere modello di cui Gorizia potrà essere orgogliosa e, contestualmente, recuperare un’area e una struttura in forte degrado”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ex scuola elementare maschile Pitteri fu costruita dal Comune di Gorizia negli anni 1909/1910 con moderni criteri architettonici per l'epoca. Nel corso della Grande Guerra lo stabile subì danni ingenti dovuti ai numerosi colpi di proiettili che intaccarono anche le strutture portanti; furono inoltre divelti i pavimenti, asportati i serramenti, devastati i bagni e l'impianto di riscaldamento, gli intonaci e le coloriture delle facciate furono gravemente compromesse. Con un progetto dell'Ufficio Tecnico Municipale del 1919 venne eseguito un recupero generale dello stabile che a parte qualche piccola variazione riportò il fabbricato allo stato originale e ospitò ancora per molti anni tantissimi scolari goriziani fino alla sua chiusura per inagibilità.

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