Gorizia chiede una nuova Zona franca

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redazione

5 Giugno 2020
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L’appello del sindaco Ziberna

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“Era assolutamente prevedibile che la chiusura del confine provocasse un forte aumento di incassi, in città, per carburanti e sigarette, oltre a un maggior movimento in negozi, bar e ristoranti perché, come il sottoscritto dice da anni, insieme ad altri, con i confini aperti la concorrenza slovena è assolutamente impossibile da battere e la “fuga” oltre confine della clientela è ovvia. L'unico strumento in grado di aiutare il commercio della fascia confinaria goriziana e di tutto il Friuli Venezia Giulia è una nuova Zona franca”.

È la presa di posizione del sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, che, alcuni giorni fa, in una videoconferenza ha affrontato l’argomento con il deputato Guido Pettarin e i consiglieri regionali Diego Bernardis, Giuseppe Nicoli e Antonio Calligaris proprio per parlare di Zona franca.

“Dalla riunione – sottolinea il primo cittadino – è emerso che tutti stiamo andando verso la stessa direzione, ovvero creare uno strumento che consenta agli operatori della fascia confinaria del Friuli Venezia Giulia, a partire da Gorizia, di tornare a essere competitivi con le attività slovene che, a causa di una diversa fiscalità e di un minore costo del lavoro, possono praticare prezzi più bassi, a volte di molto, rispetto ai nostri. Ciò che sta accadendo in questi mesi lo conferma in pieno, con la netta ripresa di vendite di alcuni prodotti, in primis sigarette e carburanti che sicuramente cesserà nel momento stesso in cui riapriranno i confini. L’eliminazione della Zona franca è stata devastante per l’economia goriziana e sostenere, come hanno fatto alcuni, che era giusto togliere i privilegi di alcuni territori per dare spazio alla libera concorrenza, è stata una grande stupidaggine. Qui non siamo in presenza di libera concorrenza perché c’è una tale diversità in campo fiscale, senza parlare del costo del lavoro, che impedisce agli operatori di essere realmente competitivi”.

Con ripercussioni anche per la cosa pubblica. “Il discorso – prosegue Ziberna – non riguarda solo sigarette e benzina. Non ci perdono solo i nostri operatori perché, a fine anno, con questa mole di mancati acquisti, le casse pubbliche ci perdono decine di milioni di euro. E anche questo lo diciamo da anni. Quindi dobbiamo eliminare questi squilibri attraverso nuove soluzioni come la Zona franca ma, ovviamente, aggiornata, utilizzando tutti gli strumenti legislativi attuali”.

Durante l’incontro è stato anche deciso di attivare un tavolo in cui possano essere presenti tutti i livelli istituzionali ma anche le categorie economiche e i sindacati per fare il punto della situazione e procedere uniti.

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