Trieste, il teatro si apre alle persone fragili

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redazione

13 Dicembre 2018
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Presentato “Racconti di inverno”

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Presentato in Municipio a Trieste il progetto sociale e artistico “Racconti d'inverno”, che si svolgerà nel periodo delle festività, dal 20 dicembre 2018 al 10 gennaio 2019 (ma parecchi appuntamenti si stanno tuttora aggiungendo al programma in via di elaborazione), dedicato alle fasce deboli, ai ragazzi e alle famiglie. All’incontro hanno preso parte gli assessori comunali ai Teatri Serena Tonel, all'Educazione, Scuola, Università e Ricerca Angela Brandi e alle Politiche Sociali Carlo Grilli assieme al presidente del Teatro Stabile regionale Sergio Pacor e al direttore Franco Però.

“Racconti d’Inverno” ideato da Franco Però, è un’iniziativa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con il sostegno del Comune di Trieste e della Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali, che porterà il teatro nelle case di riposo, nelle microaree e in alcuni ricreatori di Trieste (Anna Frank, Cobolli, Lucchini, Pitteri, De Amicis). Ha collaborato anche il Liceo Petrarca, i cui allievi sono stati coinvolti nel progetto nell’ambito dell’attività di Alternanza Scuola Lavoro, guidati dalla professoressa Daria Crismani.

Il progetto avrà come protagonisti (in formazioni diverse) gli attori della Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Filippo Borghi, Romina Colbasso, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Maria Grazia Plos: porteranno momenti di teatro, interpretando pagine di autori italiani, del territorio e della grande narrativa internazionale.    

L’iniziativa – è stato evidenziato dai promotori – nasce da una riflessione sul periodo delle festività, che se in generale sono l’occasione gioiosa di raccoglimento per i nuclei familiari, per molte persone possono anche rappresentare momenti in cui le solitudini, i problemi, le difficoltà anche economiche si acuiscono e divengono più pesanti da sopportare. E ciò avviene in particolare nelle età “fragili”.        Ecco allora nascere l’idea di far uscire il teatro dai suoi luoghi deputati – per alcuni difficilmente raggiungibili – per entrare nei luoghi di residenza o di aggregazione rionale.

Lo Stabile del Friuli Venezia Giulia ha già compiuto alcune esperienze “pilota” in questa direzione: nel mondo del sociale con gli appuntamenti di “teatro al buio” realizzati all’Istituto Regionale Rittmeyer per i ciechi, e – in una dimensione di sinergie culturali – entrando negli spazi dei Musei Civici con spettacoli come “A Sarajevo il 28 giugno”, la danza degli Arearea o il recente “Morire per quattro monete”, sulla figura di Winckelmann.

Ulteriori informazioni sul sito www.ilrossetti.it.

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