Udine premia i talenti del fare

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redazione

17 Novembre 2016
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Consegnati i Premi del Lavoro e Progresso economico

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Sono andate in scena al Teatro Giovanni Da Udine le 63esime Premiazioni del Lavoro e Progresso economico della Camera di Commercio, evento con cui ogni anno l’ente camerale premia lavoratori, imprenditori e personalità che si sono distinti, in Friuli e nel mondo, con il proprio impegno e talento. Sono state consegnate 42 onorificenze e quattro Targhe dell’eccellenza, a chi ha saputo incarnare quattro prospettive di ricostruzione: il Messaggero Veneto, l’Università di Udine, la Protezione civile regionale, la rete dei friulani all’estero, qui rappresentata da Ente Friuli nel mondo.

Sul palco con loro, il “padrone di casa”, il presidente della Cciaa di Udine Giovanni Da Pozzo, con la presidente della Regione Debora Serracchiani, il sindaco di Udine Furio Honsell e il presidente della provincia Pietro Fontanini, oltre ai due ospiti d’onore, il presidente di Unioncamere Ivanhoe Lo Bello e il giornalista e scrittore Federico Rampini.

Durante l’evento si è parlato anche di economia locale: i dati portati elaborati dal Centro Studi Cciaa Udine (disponibili quihanno evidenziato un «calo importante delle nostre imprese – ha evidenziato Da Pozzo –. I settori più colpiti risultano essere le piccole aziende agricole, il manifatturiero legato in particolare all’edilizia e costruzioni, e il commercio. L’ospitalità e i servizi sono invece cresciuti con numeri estremamente significativi. La crisi ha lasciato ferite profonde, mettendo tutti in difficoltà ma lasciando a terra in genere le imprese meno strutturate, che non si sono innovate o non hanno usato gli strumenti tecnologici che gli avrebbero consentito di restare sul mercato. Però c’è stato anche un ispessimento, sono cresciute molto le società di capitale: il sistema, pur ridimensionandosi è cresciuto. Ci sono approcci completamente nuovi all’impresa e alla promozione della propria attività, c’è una trasformazione ovunque, c’è inoltre un riavvicinamento dei giovani alla terra, ma totalmente nuovo, innovativo, fortemente rivolto al futuro». 

Atteso l’intervento di Rampini, che ha utilizzato l’esempio delle ultime elezioni americane per raccontare quanto sta accadendo in tutto il mondo,  evidenziando come i tanti segnali di cambiamento, di difficoltà, di insoddisfazione e desiderio di cambiare delle classi medie sono stati troppo a lungo sottovalutati, ma non possono esserlo più. «Abbiamo – anche giornalisti, economisti, opinionisti, intellettuali – sposato la visione di una globalizzazione che ci avrebbe reso tutti più ricchi e avrebbe garantito benessere diffuso per tutti. Invece i cittadini si sentono ingannati, il ceto medio non vede un futuro radioso per i propri figli, anzi, per la prima volta vede un futuro decrescente. Questa situazione caratterizza tutto l’occidente. Se nei rapporti “nord” e “sud” del mondo la globalizzazione ha avuto effetto benefico per diminuire le diseguaglianze, all’interno delle nazioni queste sono al contrario cresciute, anche in contesti come quello degli Stati Uniti in cui questi sono stati anni di crescita economica vera, di mercato del lavoro dinamico: perfino qui cresce la sofferenza sociale, cresce il disagio».

Rampini ha poi evidenziato la sfiducia crescente nei confronti della democrazia. «In una fase in cui cresce il fascino per modelli autoritari, le democrazie appaiono malate, perché non ci crediamo più. Dobbiamo perciò ritrovare nel nostro quotidiano momenti di dialogo, rispetto dell’altro, recuperare il confronto, ricercare un dialogo, anche con chi la pensa diversamente, per rivitalizzare il nostro tessuto democratico. Sul futuro post globalizzazione, o di nuova globalizzazione che finalmente redistribuisca in modo equo i benefici, dobbiamo avere tutti la parola».

A questo link l’elenco completo dei premiati

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