Trieste, nuovi strumenti per la chirurgia plastica ricostruttiva del seno

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redazione

22 Novembre 2019
Reading Time: 3 minutes

Grazie alla donazione della LILT

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Oggi è stato presentato presso l’Ospedale di Cattinara il micropigmentatore AmieaMed donato dalla LILT di Trieste. Si tratta di uno strumento di fondamentale importanza per il tatuaggio dell’areola e capezzolo delle donne sottoposte a ricostruzione della mammella dopo l’intervento per cancro al seno.

Le pazienti oncologiche che subiscono un intervento di mastectomia affrontano molteplici sfide, le quali non si limitano all’intervento, ma riguardano anche la psiche e la sfera emozionale. Quando la propria immagine viene modificata e, in alcuni casi, stravolta, l’accettazione della propria identità di donna può essere difficoltosa.

Il ruolo del chirurgo plastico è quindi di garantire non solo un buon risultato dal punto di vista ricostruttivo, ma anche il benessere psicofisico delle pazienti.

Il percorso ricostruttivo si compone di diversi passaggi che si concludono – qualora la paziente lo desideri – con la micro pigmentazione del complesso areola-capezzolo, trattamento ancillare nella ricostruzione, ma allo stesso tempo fondamentale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Con la circolare del 15/05/2019 il Ministero della Salute ha chiarito l'area di competenza di tale micropigmentazione, definendola praticabile unicamente da personale sanitario. Questo consente al team multidisciplinare che prende in carico la paziente, di cui fa parte il chirurgo plastico, di poterla accompagnare dal momento della diagnosi fino alla conclusione dell'iter diagnostico-terapeutico, al fine di garantire il miglior risultato in termini estetici e di soddisfazione della paziente.

Il processo di micropigmentazione consente di donare un aspetto più naturale al seno ricostruito, uniformando il colore del complesso areola-capezzolo con il controlaterale (se presente) o con l'incarnato della paziente. Nonostante si tratti di una procedura estetica e non curativa, essa rappresenta il completamento del percorso ricostruttivo; migliora l'immagine e la percezione che la paziente ha di sé stessa, consentendole di guadagnare fiducia nel proprio corpo ed accettare con più serenità i cambiamenti avvenuti.

Tale aspetto è stato riconosciuto come di importanza primaria da tutti coloro, tra cui molte pazienti, che hanno permesso alla Chirurgia Plastica di Trieste, partecipando alla raccolta fondi durante il BRA Day 2018, di dotarsi di strumenti all’avanguardia utili per l’esecuzione di tale procedura.

Il micropigmentatore AmieaMed si aggiunge alle strumentazioni già donate dalla LILT per migliorare la qualità della vita delle donne, come il sistema Digni Cap per contrastare l’alopecia (perdita dei capelli) indotta dalla chemioterapia. Lo studio “scalp cooling”, condotto dall’Oncologia triestina dal 2015, ha dimostrato come la perdita dei capelli durante i trattamenti chemioterapici sia uno dei possibili effetti collaterali che, sebbene considerato tra i meno importanti dal punto di vista medico, genera grave stress per i pazienti e soprattutto per le donne. Spesso è vissuto come un vero e proprio trauma che mina la sfera personale, familiare e affettiva, influendo negativamente sulla percezione dell'immagine corporea e sull'autostima. Alleviare questo aspetto e le importanti ripercussioni psicologiche, significa anche contribuire ad un più sereno, e possibilmente aderente, percorso terapeutico per il paziente.

ASUITs continua a dimostrare una particolare attenzione alle specifiche esigenze dell’utenza “rosa”, come testimoniato dall’assegnazione da parte di Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna) dei “bollini rosa”, riconoscimento dedicato agli ospedali più attenti alla salute femminile e che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili.

Grazie al supporto della LILT ASUITs è la prima azienda sanitaria del Sistema Sanitario Regionale (a eccezione del CRO di Aviano) ad aver introdotto il sistema Digni Cap e, da oggi, il micropigmentatore, che contribuisce ulteriormente a mettere in evidenza l’eccellenza della SSD Breast Unit e della Chirurgia plastica e Ricostruttiva rispetto alla centralità di cura della persona.

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