Il fascino di Pordenone tra letteratura e teatro

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redazione

2 Agosto 2019
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Dal 19 settembre al 21 marzo

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Si rinnova anche quest’anno il progetto ideato dal Teatro Verdi di Pordenone e dalla sua consulente artistica per la sezione Prosa Natalia Di Iorio “Tra letteratura e teatro”, un percorso condiviso con Fondazione pordenonelegge.it che va ad arricchire la sinergia fra le due istituzioni. Il cartellone è in programma dal 19 settembre al 21 marzo 2020.

«Dopo la positiva accoglienza e l’appassionata partecipazione del pubblico, in costante crescita nell’arco della passata Stagione, riproponiamo questo percorso che collega idealmente le diverse sezioni del cartellone prosa – spiega Natalia Di Iorio – esplorando la parola scritta sia attraverso la letteratura che nella poesia: una parola che si traduce e si incarna nel corpo dell’attore».

«Con il progetto “Tra letteratura e teatro” abbiamo avviato una sperimentazione inedita e importante – fa eco il presidente del Verdi Giovanni Lessio –: collaborando a produzioni originali e realizzando lavori commissionati ad hoc, il Verdi percorre a tutti gli effetti una nuova vena produttiva, diventando una sorta di “teatro di produzione” multiprogettuale e un punto di riferimento per le realtà teatrali che vorranno trovare in Pordenone la “piazza” di debutto delle loro novità».

I cinque appuntamenti si aprono, giovedì 19 settembre, nell’ambito della 20^ edizione del festival pordenonelegge. Spazio alla testimonianza dell’attore Umberto Orsini, chiamato a parlare in prima persona della sua carriera. «Il fatto che la gente riempia una sala per venirmi a vedere l’ho sempre trovato miracoloso e quasi esagerato. Sì, il tutto esaurito è il vero miracolo per l’attore di teatro…», scrive l’artista nell’autobiografia Sold out”, edita Laterza, in cui racconta le memorie di una vita e gli oltre sessant’anni di straordinaria carriera tra il palcoscenico e il set in compagnia di grandi maestri e illustri colleghi. La forza del libro, curato da Paolo Di Paolo, sta nella spontaneità delle confessioni, che Orsini attinge con naturalezza da una rosa di ricordi e aneddoti insospettabili.

Lo spessore e la ricchezza espressiva del romanzo – adattato da Emanuele Trevi – ha, invece, convinto un attore del calibro di Massimo Popolizio a dare voce a una delle pagine più drammatiche della storia americana; dell’America, Furore di Steinbeck ci racconta uno dei momenti storici più difficili, quello della grande Depressione degli anni Trenta. È un’America in movimento che ricorda i milioni di persone in movimento oggi: sarà impossibile non fare un paragone col presente (in scena martedì 3 dicembre).

Sabato 25 gennaio è la volta di “Fedeli d’Amore”, un ‘polittico in sette quadri’, un testo ‘intorno’ al sommo poeta, Dante Alighieri, e al nostro presente. Le voci in scena sono un’unica voce – che ne sa contenere innumerevoli – quella di Ermanna Montanari: aria, fuoco, suono, materia. La drammaturgia porta il segno della scrittura ‘corsara’ di Marco Martinelli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Due sono infine le produzioni originali appositamente commissionate: “Questo è il tempo in cui attendo la grazia” – progetto realizzato in collaborazione con il Teatro di Roma e la partecipazione del Centro Studi Pasolini di Casarsa – un omaggio a Pier Paolo Pasolini voluto dal Teatro Verdi e affidato a Fabio Condemi che ne cura la regia e la drammaturgia con Gabriele Portoghese anche interprete; l’idea è quella di creare un simbolico collegamento tra i due luoghi che hanno segnato l’esistenza del poeta in un viaggio a ritroso in tre tappe: da Ostia, terra della sua tragica morte – in un doppio passaggio tra Idroscalo e il Teatro del Lido – per finire a Pordenone, in Friuli, la regione della sua infanzia passando per Roma (al Teatro India), protagonista indiscussa del suo immaginario poetico. Lo spettacolo andrà in scena martedì 5 novembre, rinnovando l’omaggio annuale che a partire dal 2015, 40° anniversario della morte, il Teatro dedica a Pier Paolo Pasolini.

Un ritorno è quello di Sonia Bergamasco impegnata in un progetto che ruota intorno alla poesia. “Sylvia Plath, il canto allo specchio” è un percorso tra frammenti dai diari e poesie, un ritratto di poeta in forma di lettura, un’immersione collettiva nel canto. La scrittura della poetessa americana – dalla vita breve e dallo straordinario respiro – si staglia tra le voci del Novecento come una delle più nitide e potenti. Alice scivolata per sempre nello specchio, traduce fantastiche visioni che Bergamasco ci restituisce sulla scena in tutta la loro forza. La data in cartellone è quella del 21 marzo, Giornata mondiale della Poesia che a Pordenone ormai è ufficialmente la Giornata di Pordenonelegge Poesia.

Info: www.comunalegiuseppeverdi.it

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