Gorizia, le scuse di Facebook alla Biblioteca isontina

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Margherita Reguitti

3 Aprile 2017
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Per una foto censurata

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Ribalta nazionale e non solo per la Biblioteca statale isontina di Gorizia che ha ricevuto le scuse di Facebook e la pubblicazione sul portale romano Dagospia.

Motivo dell'attenzione la querelle scaturita per la pubblicazione di un'incisione raffigurante un nudo, esposta nella Galleria d'Arte “Mario Di Iorio”.

“Il tutto – spiega il direttore della Bsi, Marco Menato – ha preso avvio da un articolo sulle pagine del quotidiano “Il Piccolo”, nel quale si spiegava che il social più potente al mondo fondato da Marck Zuckerberg aveva cancellato l'immagine di una splendida incisione alla maniera nera esposta nella mostra attualmente allestita in collaborazione con l'associazione nazionale Incisori contemporanei”.

Da quel momento è stato un rimbalzare della notizia, tanto che anche Dagospia, storica rassegna stampa dei retroscena di politica, economia e società curata da Roberto D'Agostino, ha ripreso l'articolo. Ne è seguito un retrofront di FB con scuse e contemporanea ripubblicazione dell'immagine censurata.

Soddisfatto per il risultato della tenzone che, come per Davide e Golia, ha visto contrapposti il social globale alla biblioteca locale, anche Luciano Rossetto, presidente dell'associazione co-organizzatrice. Mercoledì 12 alle 17.30  l'autore dell'opera censurata e riabilitata Takeshi Katori sarà ospite, con altri artisti, della Galleria d'arte “Mario Di Iorio” in occasione del finissage dell'esposizione.

Nel frattempo è possibile scaricare gratuitamente il catalogo con immagini nel sito www.incisoricontemporanei.it

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