La seta e le filande del ‘900 in mostra a Gorizia

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redazione

7 Dicembre 2016
Reading Time: 2 minutes

Nei Musei Provinciali di Borgo Castello

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Una mostra dedicata alle innovazioni in sericoltura e allo sviluppo delle tecnologie che guiderà i visitatori in un affascinante viaggio nella realtà delle filande del territorio. Questo e molto altro è “SETA. Filande del Novecento. Donne e macchine protagoniste della sericoltura in Friuli e nel litorale “, l'esposizione promossa dall'ERSA, ospitata ancora nel Museo della Moda e delle Arti Applicate in Borgo Castello a Gorizia.

“SETA” offre uno sguardo attento alla realtà delle filande del Friuli e delle zone limitrofe, con una breve storia sui più grandi filatoi (da Sacile a Dignano D’Istria) e una mostra di strumenti e macchinari che venivano utilizzati, a testimonianza del radicamento dell’attività sul territorio. Una sezione viene dedicata alla condizione della manodopera femminile e allo sfruttamento negli opifici, dove trovavano lavoro anche bambine di dodici anni, con salari bassissimi, senza tutela e in situazioni igieniche scadenti. Una riproduzione puntuale dell'ambiente della filanda rende lo spazio espositivo suggestivo e, al contempo, realistico. Non può mancare un richiamo alla mostra del 2015, che ha valorizzato il patrimonio librario della biblioteca dell'Ersa, “Biblioteca Chiozza” di Pozzuolo del Friuli.

 

La mostra – spiega la direttrice amministrativa di Ersa – Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, Paola Coccolo – rientra in un articolato percorso triennale avviato lo scorso anno da ERSA, volto a valorizzare la sericoltura e a promuoverne la produzione anche attraverso attività di formazione, per favorire la rinascita del settore agricolo della gelsibachicoltura, che può rappresentare un fattore di sviluppo economico e culturale nella regione. Il progetto ci condurrà, nel 2017, alla mostra dedicata ai più bei abiti realizzati in seta, presenti sul mercato internazionale e firmati dai più grandi nomi dell’alta moda mondiale, attraverso la stretta collaborazione con i musei provinciali di Gorizia”.

“L’impegno nella valorizzazione della seta – aggiunge il direttore generale dell'ERSA Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, Paolo Stefanelli – può segnare l'inizio di una rinascita della bachicoltura nel settore agricolo del nostro territorio. La mostra che presentiamo quest'oggi vuole rappresentare la realtà dei 20 più importanti filatoi che vanno da Sacile a Dignano d'Istria, a testimonianza del radicamento dell'attività nel mondo rurale dell'epoca. Inoltre la produzione della seta risponde alle richieste di articoli grezzi e finiti da parte di un mercato internazionale.”

La mostra, la cui realizzazione è stata possibile grazie alla collaborazione del Patrimonio Culturale Friuli Venezia Giulia e del Servizio Musei e Archivi Storici, sarà visitabile fino al 31 marzo 2017 con orario continuato 9-19 (chiusa i lunedì).

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