Il meglio del jazz risuona sul Collio

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redazione

31 Agosto 2016
Reading Time: 4 minutes

Presentato “Jazz&Wine of Peace 2016”

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Un diciannovesimo compleanno davvero in grande per Jazz&Wine of Peace che dal 23 al 30 ottobre a Cormòns e sul Collio tra Italia e Slovenia richiama alcuni nomi tra i più grandi del mondo musicale jazz nelle location d'eccellenza tra cantine, dimore storiche, ville e abbazie, oltre che nel centralissimo teatro comunale cormonese.

 

MUSICA

Diciassette i grandi concerti del festival, che tra gli ospiti annovera stelle internazionali del calibro di Jan Garbarek – sassofonista norvegese dalla quarantennale carriera – che nel suo quartetto chiama il “mago” delle percussioni Trilok Gurtu la cui geniale espressività unisce jazz, musica indiana e improvvisazione (26 ottobre al Teatro di Cormòns). Dave Holland – storico bassista, tra gli altri, di Miles Davis – sale sul palcoscenico con “Aziza”, insieme anche a Chris Potter, già Grammy Award, e ai fuoriclasse Lionel Loueke (chitarra) e Eric Harland (batteria), ancora a teatro il 27 ottobre.
Vincent Peirani arriva a Villa di Toppo Florio venerdì 28 ottobre con un quintetto (Emile Parisien al sax, Tony Paeleman al Fender Rhodes, Julien Herné al basso e Yoann Serra alla batteria) che – come spiega egli stesso – si mette alla prova, sperimentando miracolosi e rinnovati universi sonori: “perché questo è il futuro del jazz”. La stessa serata vede salire sul palcoscenico Gonzalo Rubalcaba, riferimento assoluto del pianismo mondiale e rappresentante per antonomasia del jazz cubano: con il suo quartetto (Will Vinson al sax, Matt Brewer al basso e Jeff Ballard alla batteria) porta in seconda rappresentazione mondiale (la prima assoluta a Tenerife il giorno prima) un progetto dedicato al grande amico mentore, il bassista Charlie Haden.

Ma anche la stella assoluta della chitarra Bill Frisell a Cormòns porta l'ultimo dei suoi lavori, sabato 29 ottobre: “When You Wish Upon a Star” è un sorprendente progetto che rivisita – con la voce di Petra Haden, Thomas Morgan al basso e Rudy Royston alla batteria – le più celebri colonne sonore cinematografiche.

E all'insegna della libertà espressiva , dell'improvvisazione e della ricerca sonora sono molti dei concerti scelti per il Festival, a cominciare dall'anteprima a Villa Manin, domenica 23 ottobre, con uno dei progetti più applauditi di Francesco Bearzatti e il suo Tinissima Quartet (Francesco Bearzatti sax tenore e clarinetto, Giovanni Falzone tromba, Danilo Gallo basso, Zeno De Rossi batteria):  “This Machine Kills Fascists” è il titolo, che è anche la scritta che si leggeva sulla chitarra di Woody Guthrie, artista ribelle e irregolare che ha cantato la depressione e la passione, la protesta dell'America prima del New Deal, cui il progetto è dedicato

 

A seguire il duo ParkerKaučič (Evan Parker ai sassofoni e Zlatko Kaučič alla batteria e alle percussioni) che accosta il gigante inglese che ha liberato la musica europea attraverso il free jazz e il percussionista sloveno oggi voce tra le più rivoluzionarie della musica contemporanea europea (25 ottobre al Castello di Rubbia). Giovedì 27, a Villa Attems di Lucinico, tocca al trio di Emile Parisien (sax soprano), Michele Rabbia (batteria e percussioni) e Roberto Negro (pianoforte), che tra piglio classico, lirico e contemporaneo propongono un discorso musicale molto innovativo, con musiche autografe di Negro. Anche “Inventio” – proposto all'Abbazia di Rosazzo venerdì 28 ottobre alle 11 da Jean Louis Matinier (accordion) e Marco Ambrosini (nyckelharpa) affronta un percorso classico con ritmiche travolgenti e d'avanguardia per un progetto virtuoso e coraggioso. Potenza, invenzione, nu jazz e avanguardia sono i minimi comun denominatori di Pericopes + 1, al Castello di Spessa, venerdì 28 ottobre: Emiliano Vernizzi al sax tenore, Alessandro Sgobbio alle tastiere e Nick Wright alle percussioni. Contemporaneamente – alle 16 alla Tenuta di Angoris – un'altra ricerca sonora muove i suoi passi: Andrea Massaria (chitarrista triestino di originalità strabiliante) e Bruce Ditmas (batterista americano quasi settantenne che nella lunga carriera ha suonato con Barbara Streisand, Jaco Pastorius, Pat metheney, Chet Baker, Stefano Urbani  e moltissimi altri) omaggiano all'insegna dell'improvvisazione alcune opere di Carla Bley.
Sabato 29 ottobre a Nova Gorica ancora “rottura” con “Made to break” di Ken Vandermark, compositore, improvvisatore, ancia e artista radicale e geniale, che combina ogni genere di elementi musicali esplorando figure inedite e irripetibili: con lui Christof Kurzmann (electronics), Jasper Stadhouders (basso elettrico) e Tim Daisy alla batteria. “Groove&Move” è il progetto che ospita l'Azienda Agricola Borgo San Daniele di Cormòns, sempre sabato 29 ottobre. Pasquale Mirra è al vibrafono, alle percussioni, al Glockenspiel e alla voce, mentre Gabriele Mitelli alla pocket trumpet, alla tromba preparata, al flicorno soprano e contralto, alle percussioni, alla voce e al glockenspiel: e già si può immaginare, dalla scelta strumentale, quanto e come questo duo stravolga le normali regole dell'interpretazione e delle sonorità contemporanee.

Il territorio sloveno entra in scena a Vila Vipolže alle 17, con il quartetto di Nir Felder (Nir Felder chitarra, Shai Maestro Fender Rhodes, Orlando le Fleming basso, Jimmy MacBride batteria); leader è il chitarrista, giudicato tra i più significativi dello scenario mondiale contemporaneo, per il nuovo concept musicale e la fantasia creativa a dir poco unica. Chiusura in grande stile con “Amiira”, del trio Gesing-Rohrer-Meyer (Klaus Gesing clarinetto basso, sax soprano, Björn Meyer basso elettrico, Samuel Rohrer percussioni e batteria), che – spiegano gli stessi interpreti – dissolve i confini tra improvvisazione e composizione, unendo paesaggi sperimentali a suoni concreti: domenica 30 ottobre alle 11 alla Tenuta Villanova di Farra. Un'esplosione di “sensi” con Rob Mazurek & São Paulo Underground (USA, Brazil) da Renato Keber: Rob Mazurek elettronica e corno, Guilherme Granado tastiere, sampler, sintetizzatore e voce, Mauricio Takara cavaquinho, percussioni, electronics. Onde magnetiche combinati con i suoni naturali, in un tappeto sonoro ricco di momenti sperimentali che sublimano ritmi estranei come samba, rock e free jazz.

Da citare anche – per uno sguardo all'indietro – il dj Set di Yeronimus Kaplan, che con grammofoni e dischi a 78 giri restituisce le antiche modalità d'ascolto della musica … a manovella (all'Enoteca di Cormòns il 27 ottobre).

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