Le nuove rotte del jazz conducono in FVG

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redazione

13 Maggio 2016
Reading Time: 3 minutes

A Trieste dal 28 maggio al 10 giugno

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Arriva alla sua quattordicesima edizione la rassegna “Le Nuove Rotte del Jazz” organizzata dal Circolo Culturale Controtempo, e conferma la tendenza a esplorare nuovi territori della musica d'oggi, a ricercare progetti sperimentali e inediti, a dare voce ai linguaggi musicali alternativi e compositi.

La nuova edizione, che si svolge con il contributo del MiBACT e della Regione FVG e con la collaborazione del Comune di Trieste – Museo Revoltella e del Conservatorio di Musica “G. Tartini” di Trieste, si terrà all'Auditorium del Museo Revoltella tra il 28 maggio e il 10 giugno (l'inizio dei concerti – tutti a ingresso libero – è alle 20.30) e presenta tre appuntamenti che accolgono messaggi artistici e sonori diversi tra loro eppure accomunati dal fascino della ricerca di linguaggi differenti.

Il debutto è per sabato 28 maggio, con gli ANGELS 9,  formazione scandinava composta da alcune delle migliori firme del jazz nordico. Molti dischi all'attivo e partecipazioni ai migliori festival in Europa, ovunque suoni la formazione di Martin Küchen travolge pubblico e critica per il potente e personalissimo approccio. Le composizioni di Küchen spaziano dalle sonorità degli strumenti infantili al jazz moderno di Chris McGregorCarla BleyCharles Mingus e Lars Gullin; fino ai gusti balcanici e alle danze africane: rovescia il mondo, sempre mantenendo un suo specifico tratto distintivo. Una band “semplicemente irresistibile”. Gli Angels 9 sono Martin Küchen al sax alto – Eirik Hegdal al sax baritono e sopranino, Goran Kajfes e Magnus Broo alla tromba, Mats Äleklint al trombone, Johan Berthling al basso, Alexander Zethso al pianoforte, Mattias Ståhl al vibrafono e Andreas Werliin alla batteria.

Un gradito ritorno è quello di mercoledì 8 giugno, quando Controtempo ripropone una sua produzione che lo scorso gennaio a Pordenone ha registrato due sold out e reazioni entusiastiche: si tratta di “Jazz Loft“, progetto in collaborazione con Artesuono, una graphic novel scritta dal giornalista e critico Flavio Massarutto e disegnata dall'illustratore Massimiliano Gosparini che ha visto nascere, contemporaneamente, anche le sue musiche originali, ispirate allo storyboard. A comporre le musiche sono stati Massimo De Mattia e Bruno Cesselli, che hanno firmato i brani composti come una “colonna sonora”. “Jazz Loft” è un noir ricco di suspense, tra omicidi e colpi di scena, che si svolge negli ambienti del jazz americano d'avanguardia degli anni Settanta. Sul palcoscenico, a Trieste, sale un  sestetto di musicisti di prim'ordine per dare voce, dal vivo, alle musiche concepite sul lavoro pittorico caratterizzate da un' originale sintesi di linguaggi jazzistici, dalla spiccata impronta improvvisativa: Massimo De Mattia: flauti – Nicola Fazzini: sax alto e soprano – Luigi Vitale: vibrafono e marimba – Bruno Cesselli: pianoforte – Alessandro Turchet: contrabbasso – Luca Colussi: -batteria. Per l'occasione speciale,accanto al sestetto si esibisce anche il Quartetto d’archi dell’Accademia Arrigoni (Christian Sebastianutto: violino I – Alberto Stiffoni: violino II – Domenico Mason: viola – Marco Venturini: violoncello).

La rassegna si conclude con una prima assoluta, con un concerto concepito ad hoc per il contesto della rassegna triestina: venerdì 10 giugno è la volta di “Aria di Jazz: concerto in omaggio a Vladimiro Miletti“, una ricerca sonora – ma anche letteraria, sociale, artistica – dedicata allo studioso e artista triestino.

“[Con Aria di jazz] voglio rendere la simultaneità di suono-impressione provocata dal jazz; sincronizzare i ritmi delle parole in libertà con quelli del jazz; vivificare e sintetizzare l’ambiente caratteristico del jazz”. Così spiega, nel 1934, in apertura del suo poema, il ventunenne Miletti nel dare alle stampe, per le Edizioni dell’Alabarda, “Aria di jazz”. Un tentativo riuscito di tradurre la carica dirompente, cinetica e anticonvenzionale del jazz con la poesia futurista. Ma che musica potrebbe avere avuto quel poema? Ci prova ad immaginarla e restituircela un ensemble inedito formato da esperti improvvisatori, docenti e allievi del Conservatorio Tartini guidati da Giovanni Maier. Un omaggio, dunque, ad una stagione artistica ricca di esperimenti e desiderio di rinnovamento e al jazz degli Anni Venti e Trenta. Un nuovo progetto nato dall’incontro tra il Circolo Controtempo e il Conservatorio triestino (e coordinato da Flavio Massarutto) nel segno della valorizzazione dei giovani talenti e dell’incontro tra diverse generazioni di musicisti (l'ensemble è composto da: Robert Mikuljan: tromba – Daniel D’Agaro: clarinetto e sassofoni – Giancarlo Schiaffini: trombone – Matteo Alfonso: pianoforte – Giovanni Maier: contrabbasso – Camilla Collet: batteria).

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