Milena Vukotic conquista Gradisca

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Margherita Reguitti

18 Novembre 2022
Reading Time: 2 minutes

In “A spasso con Daisy”

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Una grande interprete del teatro italiano, Milena Vukotic, per un capolavoro assoluto: premio Pulitzer e 4 Oscar per la riduzione cinematografica.

Si parla di “A spasso con Daisy” di Alfred Uhry, adattamento di Mario Scaletta e regia di Guglielmo Ferro andato in scena per l’apertura della stagione del Comunale di Gradisca.

Tutto esaurito per una commedia delicata e deliziosa che sa trattare temi ostici: i pregiudizi sociali fra gente dalla pelle di colore diverso, ma anche fra generazioni e ambienti sociali o religiosi.

Bella e festosa l’atmosfera della prima: sul palco per un breve ma sentito benvenuto al pubblico l’assessore alla cultura Marco Zanolla, ente sostenitore della stagione, e il sempre affabile e entusiasta direttore di “Artisti Associati” Walter Mramor che firma il cartellone dei 10 appuntamenti di livello fino al 28 marzo 2023 al quale si aggiunge “Sipari Ragazzi”, matinée domenicali per famiglie.

Il teatro contemporaneo tornerà poi con la rassegna “Innesti” nella rinnovata Sala Bergamas. Tutti i dettagli in rete.

La terza età era certamente “diversa” nel 1948, tempo di ambientazione della commedia, quando Daisy, anziana e ricca ebrea, già maestra, dal piglio forte, orgogliosa della sua indipendenza, ironica, scontrosa ma anche capricciosa, avara viene obbligata dal figlio Boolie ad assumere un autista. Il paziente Hoke, nero affezionato e analfabeta, è capace di sopportare tutte le stranezze della vecchia signora e di rimanere dignitosamente in disparte. Invecchieranno assieme andando con posso malfermo verso il traguardo e allora Daisy lo definirà: il suo migliore amico.

Bravi accanto a Milena Vukotic, Salvatore Marino e Maximilian Nisi, musiche di Massimiliano Pace, costumi di Graziella Pera e evocative le scene di Fabiana Di Marco.

Lunghi e calorosi gli applausi finali. Prossimo appuntamento il 30 novembre con la prima regionale di “Le preziose ridicole” da Molière con Benedicta Boccoli.

 

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