Il Reggimento Gorizia ricorda Vittorio Iacovacci

imagazine_icona

redazione

6 Giugno 2022
Reading Time: 2 minutes

Cerimonia a Roma

Condividi

Il carabiniere Vittorio Iacovacci, ucciso il 22 febbraio 2021 in un attentato nella Repubblica Democratica del Congo assieme all’ambasciatore Luca Attanasio, è stato insignito della Medaglia d’oro al valor militare, il massimo riconoscimento italiano nell’ordinamento militare, in occasione della Cerimonia per il 208°Annuale di Fondazione dell’Arma, svoltasi a Roma.

C’erano tutte le articolazioni dell’Arma, le autorità politiche e militari, la gente comune e i giornalisti. Poi, però, tra le compagnie schierate, c’era un plotone di operatori del 13° reggimento Friuli Venezia Giulia, meglio conosciuto come “Reggimento Gorizia”. Esattamente il Reparto in cui il carabiniere Iacovacci era e sarà effettivo nella memoria dei suoi colleghi che, ieri, alla lettura della motivazione della Medaglia d’oro, hanno urlato all’unisono “Gorizia” per gettare fuori la rabbia e l’emozione che solo chi vive certe realtà sa quanto sia facile morire.

Proprio quel Reggimento, il Gorizia, conta il più alto tributo in termini di uomini della 2^ Brigata Mobile. Uomini altamente specializzati che vanno dove gli altri non vogliono andare e sono pronti a mettere a rischio la propria vita per assolvere al dovere e onorare gli ideali, esattamente come ha fatto il carabiniere Iacovacci.

Alle cerimonie si urla, i reparti da sempre urlano per vanto, per spirito di appartenenza, per evocare la presenza attraverso la voce o per accompagnare la marcia. Ieri, però, a Tor di Quinto, l’urlo aveva una più nobile ragione e, infatti, ha fatto rumore, molto rumore. L’urlo ha toccato l’anima del padre di Vittorio presente per ricevere l’onorificenza dell’amato figlio e ha colpito anche il Comandante Generale Luzi che, alla fine della cerimonia, si è defilato per spogliarsi delle celebrità e raggiungere il plotone di Vittorio.

Poche parole ma tanto è bastato per riconoscere in quell’urlo tutta la stima di un comandante verso quegli uomini che custodiranno, meglio di tutti, il ricordo di un fratello morto per questo Paese.

 

Visited 10 times, 1 visit(s) today
Condividi