Cervignano, un giardino per Maria Teresa d’Austria

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Claudio Pizzin

14 Maggio 2022
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Sei anni fa collocato un monumento

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È stato intitolato all'Imperatrice Maria Teresa d'Austria il giardinetto situato sulle sponde del fiume Ausa a Cervignano del Friuli, nei pressi di piazzale del Porto, spazio verde dove sei anni fa il Comitato d’onore per il soldato austro-friulano fece collocare il monumento a ricordo dei militari che combatterono con la bandiera dell’Austria-Ungheria nel corso della Grande Guerra e dimenticati sia in vita che in morte.

In quest'area, adiacente al ponte di ferro, nel maggio del 1915 gli italiani passarono le linee austro-ungariche. Il Comitato cura a proprie spese la gestione di quest'area per quanto riguarda la manutenzione.

La giornata, baciata dal sole, ha visto la partecipazione dell'arciduca Markus d'Asburgo Lorena pronipote di Francesco Giuseppe,  del conte Formentini e signora, della console onoraria austriaca di Trieste, Sabrina Strolego, del console onorario della Repubblica Ceca e presidente dell’Associazione Mitteleuropa, Paolo Petiziol, del vicepresidente degli Amici della Croce Nera Austriaca, Ivaldi Calligaris, dell'assessore comunale Marco Cogato in rappresentanza del Comune di Cervignano del Friuli, e di una rappresentanza del Comune di Monfalcone e del 5° reggimento Dragoni di Postumia che, con i loro canti, hanno creato un’atmosfera particolare. Presenti anche i Grigioverdi del Carso e la Banda mandamentale di Cervignano del Friuli.

Particolarmente gradita la presenza dell'artista che ha realizzato il monumento, Franco Sclauzero, defilato tra le molte persone presenti.

Tutti gli intervenuti hanno ringraziato il Comitato per quanto realizzato e in particolare il presidente Marco Benes, evidenziando anche che a distanza di quasi tre secoli ci sia ancora in queste terre vivo il ricordo di Maria Teresa d’Austria.

Significative le parole dello storico Ferruccio Tassin, il quale, con un intervento appassionato e profondo, ha tracciato in maniera perfetta la figura di Maria Teresa “grande donna e innovatrice, madre di moltissime riforme (nonché di 16 figli), come quella scolastica, la riforma dello Stato, l’istituzione del catasto, che levava privilegi, precisava proprietà e istituiva giusti tributi. Le riforme in campo ecclesiastico, dalla riduzione delle feste alla eliminazione di altri privilegi Per arrivare alle nostre terre: fece fiorire Trieste facendola diventare emporiale, cosmopolita (suo padre Carlo VI aveva istituito il porto franco nel 1719), promosse un’agricoltura moderna, migliorando la vita dei contadini. A Gorizia, della quale aveva il titolo di Contessa, istituì, nel 1765, la i. r. scuola agraria che promosse studi, realizzò progressi, preparò esperti; ad Aquileia, iniziarono consistenti bonifiche e arginature che si notano fin ai giorni nostri”.

“La storia – ha concluso il professor Tassin – purtroppo non è “magistra vitae”, però, con questo piccolo ma significativo contributo alla conoscenza della nostra cultura, possiamo affermare che si deve conoscere il passato per accostarsi al presente e poter guardare al futuro in maniera consapevole”.

Al termine della cerimonia, l'arciduca è stato accompagnato ad Aquileia dal Comitato per una visita guidata alla Basilica, dove ha potuto ammirare le bellezze uniche custodite al suo interno.

 

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