Uomini al servizio delle macchine?

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Paolo Marizza

5 Maggio 2023
Reading Time: 5 minutes
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I nuovi sistemi di intelligenza artificiale generativa renderanno inutili molti lavori eseguiti dagli esseri umani. Che rischiano di diventare completatori di compiti senza cervello

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In questi mesi impazza l’attenzione su ChatGPT, un sistema di Intelligenza Artificiale Generativa, sviluppato da OpenAI.

L’Intelligenza Artificiale (IA) Generativa descrive algoritmi che possono essere utilizzati per creare nuovi contenuti, tra cui audio, codice, immagini, testo, simulazioni e video. Il software di IA Generativa parte da richieste o descrizioni formulate in linguaggio naturale dall’utente (umano o software) e genera di conseguenza testi da testi, immagini da testi o anche immagini da immagini.

L’uso crescente dell’IA generativa sta sollevando preoccupazioni per l’impatto sui posti di lavoro, in particolare per le professioni che richiedono la generazione di contenuti testuali o prendere decisioni basate su dati. I settori più a rischio sono quelli che hanno a che fare con la generazione di contenuti testuali standard non creativi, non originali, come la stesura di report, la traduzione e la generazione di relazioni, o di resoconti basati su dati precisi: una partita di calcio, l’andamento di un titolo in borsa, etc.

Inoltre, alcune professioni che richiedono la lavorazione di dati come supporto alle decisioni: la generazione di report finanziari e previsioni di mercato, per fare un esempio, potrebbero essere automatizzate dall’IA Generativa. Ciò potrebbe portare a una riduzione del numero di analisti finanziari e consulenti.

Inoltre, l’IA Generativa potrebbe anche minacciare i lavori di sviluppatori di software che richiedono la generazione di codice. GPT è in grado di generare codice funzionante per molte applicazioni e linguaggi di programmazione, il che significa che potrebbe sostituire i programmatori e gli sviluppatori. Ciò potrebbe avere un impatto significativo sull’occupazione nel settore informatico.

Ci sono altri esempi di settori e professioni che potrebbero essere a rischio a causa dell’IA Generativa. Il settore bancario e assicurativo, dove l’IA Generativa potrebbe essere utilizzata per generare report e analisi sui dati dei clienti, prendere decisioni di credito standard e generare documenti contrattuali. Ciò potrebbe portare a una riduzione del numero di impiegati bancari e analisti del credito.

Il settore della logistica e della supply chain, dove l’IA Generativa potrebbe essere utilizzata per generare piani di trasporto e di gestione degli inventari, basati sui dati sui prezzi e sui volumi di vendita. Ciò potrebbe portare a una riduzione del numero di pianificatori di produzione e di supply chain.

Il settore dei servizi legali, dove l’IA Generativa potrebbe essere utilizzata per generare documenti legali. Il settore dell’educazione, dove l’IA Generativa potrebbe essere utilizzata per generare contenuti educativi personalizzati, basati sui dati sugli studenti.

Motori di IA Generativa come ChatGPT stanno diventando i sistemi prevalenti di ricerca della conoscenza da parte di organizzazioni e individui. È solo questione di tempo prima che i motori di ricerca come Google, se non evolvessero, diventino obsoleti. Non è azzardato prevedere che diventeranno sempre più dominanti nei sistemi di ricerca di contenuti con una rapida crescita in tutti gli ambiti che adotteranno questa tecnologia di IA.

Ma le applicazioni visibili per l’IA non sono l’unico modo in cui viene utilizzata l’IA. Negli ultimi 5 anni l’applicazione dell’IA nelle sue diverse forme è praticamente raddoppiata in molti altri ambiti.

Alcuni esempi. Un braccio meccanico in una catena di montaggio supportato dall’IA è in grado di montare un pezzo anche se questo non si trova dove dovrebbe perché l’algoritmo di controllo anziché fornire le coordinate attiva un riconoscimento visivo che cerca il pezzo in tutta l’area che il braccio può raggiungere. E se la macchina o l’uomo che porge i pezzi ripete più volte l’errore, il robot impara che quella è la nuova posizione e va subito a cercare il pezzo lì.

Chatbot e altri sistemi basati sulla IA sono ormai diffusamente impiegati anche all’interno dei reparti che si occupano di assistenza, servizio e supporto alla clientela. L’utilizzo dell’IA non è solo diverso dall’utilizzo di altri strumenti; l’utilizzo stesso dell’IA non è un’attività monolitica con uno stesso impatto in contesti diversi. Se non si sviluppano le capacità di utilizzo di queste tecnologie, settori economici importanti ne subiranno l’avvento: chi (individui e organizzazioni) utilizza l’IA sta iniziando a sostituire coloro che non la utilizzano, e questa tendenza non potrà che accelerare.

Lo scenario è cambiato: la minaccia dell’IA per i posti di lavoro delle persone non riguarda più il semplice “utilizzo dell’IA”. Piuttosto, la nuova minaccia è che se le persone non utilizzano l’IA per diventare più autodeterminate, attraverso una maggiore competenza, una maggiore autonomia e relazioni più collaborative, loro e la loro organizzazione perderanno importanti fonti di sviluppo individuale e collettivo.

Potenzialmente con le IA Generative i livelli di efficienza umana individuali e organizzativi possono aumentare di alcuni ordini di grandezza. Il punto è che se l’efficienza umana aumenta, che dire dell’intelligenza? Cosa impedisce alle persone di usarla per “completare” i compiti e non invece di utilizzarla per imparare?

Con ChatGPT “completare” i compiti è diventato un gioco da ragazzi, ma la priorità deve essere data alla crescita della conoscenza e dell’apprendimento umano, per evitare che gli esseri umani diventino dei “completatori di compiti” senza cervello.

Questo definisce un futuro in cui le attività (al lavoro o a scuola) ispirano e richiedono crescita e apprendimento piuttosto che il semplice completamento.

ChatGPT può completare quasi tutto, quindi il tema dovrebbe essere quello di dare priorità a un uso consapevole e responsabile dello strumento. Se una persona usa ChatGPT solo per copiare i risultati, invece di imparare dai risultati, diventa di fatto “robotica” e senza cervello.

In quest’ottica una possibile utile applicazione di ChatGPT è proprio nel settore dell’istruzione.

Un uso responsabile di nuove forme di IA, di cui ChatGPT è un anticipatore peraltro già in ulteriore evoluzione, sarebbe quello di trattare ogni risposta come una lezione, come se le domande poste fossero rivolte a un insegnante, non a un robot che completa dei compiti.

Questa tecnologia potrebbe ispirare la curiosità e rendere abbastanza facile l’approfondimento della conoscenza. Il concetto di psicologia sociale di autodeterminazione sostiene che le persone hanno tre bisogni psicologici fondamentali: il bisogno di sentirsi competenti, il bisogno di sentirsi autonomi e il bisogno di sentirsi in relazione con gli altri o con cose che vanno oltre se stessi. Ed è in questo aspetto che sta la sfida che da sempre le nuove tecnologie hanno portato quando irrompono nella storia. Ed è anche la sfida posta dagli sviluppi dell’IA.

 

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