Una vita di corsa

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Livio Nonis

1 Settembre 2023
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Il 77enne triestino volerà ad Adelaide per la “Australian 6 Day Ultra”: sei giorni ininterrotti di corsa per cercare di battere il record del mondo di 621 chilometri percorsi

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Partecipare ad Adelaide, nel sud dell’Australia, alla “Australian 6 Day Ultra”. Un obiettivo, ma ancora un sogno, quello di Aldo Maranzina.

Stiamo infatti parlando di una gara che prevede una corsa ininterrotta per sei giorni, alla quale partecipano persone di qualsiasi età, suddivise in diverse categorie.

Lo start sarà dato alle ore 12 del primo ottobre, il termine è previsto sei giorni dopo. Maranzina, classe 1946, sta completando la ricerca di uno sponsor per poter partecipare alla competizione, dove sarebbe un testimonial d’eccezione per la Regione Friuli Venezia Giulia. Il suo obiettivo è quello di battere il record mondiale nella categoria over 75, che attualmente è di 621 chilometri.

Nel frattempo, resta il detentore di quello italiano, ottenuto in Repubblica Ceca, quando percorse 521 chilometri. La competizione di Adelaide è molto conosciuta nel paese dei canguri, dove ha avuto origine a Colac Victoria, nel 1984, quando si svolse la prima gara su pista australiana di 6 giorni, intorno a Memorial Square.

Nel 2005 Yiannis Kouros ha stabilito il record mondiale, in 6 giorni su pista, di 1.038,851 km, fino a oggi imbattuto. Nel 2018 l’evento è stato portato nell’Australia meridionale e da allora è diventato il multi day ultra più amato nel Paese.

Aldo Maranzina non è nuovo a queste prestazioni. Nato a Ancarano, e trasferitosi a Trieste nel 1954, all’età di 35 anni ha incominciato ad appassionarsi alla corsa dopo aver fatto il giocatore di rugby e il pugile. Da quel momento è iniziata la sua scalata ai vertici della corsa mondiale e, nello specifico, delle ultramaratone.

Si tratta di gare che prevedono tragitti superiori ai 50 chilometri e consistono, a volte, in vere prove di resistenza.

«Durante queste corse – confida – devi essere sempre concentrato sull’obiettivo che ti sei imposto, sperando che non arrivino infortuni o affaticamenti. In quei casi, serve un ulteriore sforzo mentale per stringere i denti e risolvere la difficoltà. Spesso l’aiuto delle persone che sono attorno risulta fondamentale».

Dal 1993 ha partecipato a 200 ultramaratone ufficiali salendo sul podio in diverse gare e ottenendo numerosi primi posti di categoria, soprattutto negli ultimi 3 anni. È stato inoltre protagonista di diverse imprese non ufficiali in qualità di testimonial in iniziative benefiche o a solo scopo dimostrativo: nel 2019 la 100 ore non-stop presso l’ippodromo di Trieste, in occasione di un gran premio ippico, nella quale ha percorso 487 km; nel 2000 la Corsa Mosca-Trieste con 3.450 km percorsi in 34 giorni; sempre nello stesso anno ha ottenuto il record, ancora imbattuto, delle 100 ore non-stop su tapisroulant percorrendo 508,734 chilometri in piazza a Trieste, a scopo dimostrativo e benefico.

Sempre in ambito benefico, nel 2017 ha partecipato alla 24 e 48 ore sul tapis-roulant a Santhià (Vercelli-Piemonte), dove ha percorso 164 km in 24 ore e 267 km in 48 ore per raccogliere fondi per l’acquisto di due defibrillatori. L’anno seguente è stato protagonista della 24 ore sul tapis-roulant a Perugia a sostegno della cura contro l’Alzheimer e della 48 ore, sempre su tapis-roulant a Lubiana, in occasione della manifestazione Can you run, con 267 km percorsi.

Nel 2019 ha effettuato il tragitto Trieste (Italia) – Lubiana (Slovenia) – Sankt Veit am Vogau (Austria) di 274 km percorsi in 34 ore a scopo pubblicitario.

Infine nel 2020 ha partecipato alle 10 maratone da 42,195 km ciascuna in 10 giorni sul Lago d’Orta in Piemonte.

Maranzina vanta la partecipazione per 7 anni consecutivi, dal 2013 al 2020, alla Telethon di Udine per la raccolta fondi a favore della ricerca.

«Ogni partecipazione a queste gare – conclude Maranzini – richiedono preparazione e allenamenti adeguati, spesso diversificati a seconda della sfida da intraprendere. Credo di non aver ancora raggiunto il mio limite: io mi concentro nel dare sempre il massimo di me stesso. I risultati sono lo stimolo che fanno andare oltre alla fatica, testimoniando al tempo stesso la bontà della mia preparazione».

Per la sua intensa attività sportiva, nel 2002 aveva ricevuto l’onorificenza di Cavaliere dello Sport dal Presidente della Repubblica Italiana per portare il nome dell’Italia nel mondo ed è stato ricevuto dall’allora Santo Padre Papa Benedetto XVI nel 2012, in occasione del Giro d’Italia di corsa che ha toccato i più importanti capoluoghi italiani, percorrendo 7.640 chilometri.

Ha partecipato a corse e manifestazioni sportive in tutti i 5 continenti e il governo australiano gli ha dedicato un francobollo per le sue imprese sportive nelle 11 volte che ha corso in Australia.

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